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Novella XXXI. — Amore di messer Gian Battista Latuate e l’errore ov’era intricato, con l’arguta risposta de la sua innamorata |||
» 207
Il Bandello al molto magnifico in ogni dottrina eccellente il signor Giulio Cesare Scaligero |||
» 217
Novella XXXII. — Vari accidenti avvenuti ad un giovine in amore. E d’un pazzo |||
» 218
Il Bandello a madamigella di Vaulz madama Anna de la Vigueria |||
» 223
Novella XXXIII. — Infortunato ed infausto amore di madama di Cabrio provenzale con un suo procuratore e morte di molti |||
» 224
Il Bandello a l’illustre signore il conte Lodovico Rangone |||
» 231
Novella XXXIV. — Francesco Frescobaldi fa cortesia ad un straniero e n’è ben rimeritato, essendo colui divenuto contestabile d’Inghilterra |||
» 233
Il Bandello al magnifico messer Girolamo Ongaro mercante luchese |||
» 243
Novella XXXV. — Un gentiluomo navarrese sposa una che era sua sorella e figliuola non lo sapendo |||
» 244
Il Bandello a l’illustre e vertuoso signore il conte Niccolò d’Arco |||
» 249
Novella XXXVI. — Nicuola innamorata di Lattanzio va a servirlo vestita da paggio e dopo molti casi seco si marita, e ciò che ad un suo fratello avvenne |||
» 252
Il Bandello a l’illustrissimo e reverendissimo signore del titolo dei santi Giovanni e Paolo monsignor Giorgio cardinale d’Armignacco |||
» 281
Novella XXXVII. — Odoardo terzo re d’Inghilterra ama la figliuola d’un suo soggetto e la piglia per moglie |||
» 284
Il Bandello al magnifico messer Francesco Ravaschiero |||
» 339
Novella XXXVIII. — Temeraria presunzione d’uno innamoralo e la morte di quello perché strabocchevolmente e senza conseglio si governò |||
» 340
Il Bandello al reverendo monsignore Stefano Coniolio |||
» 349
Novella XXXIX. — Una donna stata lungo tempo concubina d’un prete, avuta da quello licenza, s’appicca ne la propria camera d’esso prete |||
» 349
Il Bandello a l’illustrissima ed eccellentissima madama Anna di Polignac contessa de la Rocca Focault e di Sansera, prencipessa di Marsigliac e dama di Montegnac, Raudan, Unzen, Vertoglio ed altri |||
» 353
Novella XL. — Una vertuosa giovane veggendosi abbandonata dal suo amante s’avvelena, secondo il parer suo, bevendo un’acqua non velenosa |||
» 357