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quanto circa le Ricolte, et circa il far l’Aia. CAP XVI.  pag. 122 

De la Villa de Padroni, et de le Persone nobili, et di tutte le parti sue, et del luogo loro commodo. CAP. XVII. 

124 

Che differentia sia infra le case de la Villa, et quelle de la Città, de’ ricchi. Et che le case de manco ricchi si debbono assomigliare a quelle de più ricchi, secondo però le ricchezze loro. Et che si debbe murare per la state più che per l’inverno. CAP. XVIII. 

129 


LIBRO SESTO.


De la difficultà, et de la ragione de l'impresa de l’Autore: donde e’ raccoglie quanto studio, fatica, et industria egli habbia posta in scrivere queste cose. CAP. I. 

131 

De la bellezza, et de lo ornamento, et de le cose, che da esse procedono, et de le loro differentie, et che egli si debbe edificare con ragioni vere, et che sia il Padre, et lo Alumno de le Arti. CAP. II. 

132 

Che l’Architettura cominciò in Asia, fiorì in Grecia, et in Italia è venuta a perfettione approvatissima. CAP. III. 

134 

Che o da lo ingegno, o da la mano de lo Artefice si inserisce il decoro, et l’ornamento di tutte le cose: de la regione, et del sito, et di alcune leggi fatte da gli Antichi per cagione de Tempii, et d’alcune altre cose degne d’esser notate, ma difficili a credersi. CAP. IV. 

136 

Del ragionevole scompartimento, et dell’adornare le mura, et il tetto, et quale ardine, et modo si habbia a tenere nel mettere le cose insieme accuratamente. CAP. V. 

139 

Con che modi le macchine, et i pesi de grandissimi sassi si muovino da luogo a luogo, o si sollievino in alto. CAP. VI. 

140 

De le Ruote, Perni, Stanghe, o Manovelle, Taglie, et de la grandezza, forma, et figura loro. CAP. VII. 

143 

De la vite, et de suoi pani: in che modo i pesi si tirino, si portino, et si spinghino. CAP. VIII. 

144 

Che le corteccie, che si danno di calcina alle mura, debbono esser tre. Di che cosa si debbino fare, et a quel che ell’habbino a servire. De li intonichi, et de le lor varie sorti, et come si hà a ordinare la calcina per farli, et de le statue di basso rilievo, et de le pitture con che s’adornano le mura. CAP. IX. 

147 

Del modo del segare i Marmi, et che rena sia perciò migliore: De la convenienza, et differentia del Musaico di rilievo, et del Musaico piano, et de lo stucco con che si hanno a mettere in opera. CAP. X. 

149 

De le coperture de tetti, et de le volte, et de lastrichi scoperti, che cuoprono gli edificii. CAP. XI. 

150 

Che li ornamenti de vani dilettano assai, ma che hanno molte, et varie commodità, et difficultà, et che i vani finti sono di due sorti, et quel che si confaccia a l’una, et a l’altra. CAP. XII. 

151 

De le colonne, et loro ornamenti: che cosa siano i piani, che il centro del fuso, la centina, gli aggetti, i ritiramenti, il ventre, il mazzocchio, il collarino. CAP. XIII. 

153 


LIBRO SETTIMO.

De li ornamenti de’ Tempii sacri.


Che le Mura, i Tempii, le Basiliche furono consecrate a li Dii, et de la regione de la Città, et del sito, et de suoi ornamenti principali. CAP. I. 

155 

De