guardare si gli altri uccelli, si ancora principalmente le rondini, con quanto studio cerchino d’havere: lor figliuoli in un nido pulito. E’ cosa certo maravigliosa di quel che ne avvertisca la natura. Conciosia che i rondinini subito c’hanno assodate per la età le membra loro, non escono del corpo se non fuori del nidio; sonvi i padri, et le madri che per discostare più detta bruttura, portano via con il becco le cacature de figliuoli. Io penso adunque che e’ sia bene obbedire a la natura, che ne avertisce bene.
Che differentia sia infra le case de la Villa, et quelle de la Città, de ricchi. Et che le case de manco ricchi si debbono assomigliare a quelle de più ricchi, secondo però le ricchezze loro. Et che si debbe murare per la state più che per l’inverno.
M
A le case per la Villa, et quelle per la Città, de ricchi, son differenti in questo che la Villa per ricchi serve per una casa per la state, et usano le case de la Città, per difendersi più commodamente da lo inverno. Et perciò pigliano di Villa ogni dilicatura, et piacevolezza di lumi, di venti, di luoghi spatiosi, et di vedute. Ma ne la Città vanno dietro a le più piacevoli dilicatezze de le ombre. Et per questo è a bastanza, che ne le case dentro a la Città vi sieno tutte le cose necessarie a la civiltà, con dignità, et sanità; et per quanto la strettezza de luoghi, et l’abbondanza de lumi ce lo comporta, si usurpino tutti i piaceri, et tutte le dilicatezze da Villa. Haranno certamente oltre a la larghezza del cortile, ancora le loggie, luoghi da farsi portare, da passeggiare et dilicatezze di orti, et simili. Et se questo non si potrà fare in un piano solo, facciasi di sopra, adattando stanze sopra stanze, secondo i membri loro. Et se la natura del luogo te lo concederà, cavinsi luoghi sotto terra dove stieno i vini, gli olii, le legne, et la famiglia parimente, sopra de le quali si edificherà con più maiestà. Et sopra queste ancora si aggiugneranno altre stanze se ve ne sarà di bisogno, fino a tanto che si sia proveduto al bisogno de la famiglia abbondantemente. Le principali parti si distribuiranno a principali bisogni, et le più degne a più degni. Finalmente si provederà che i luoghi sieno ordinati, et scompartiti, ne quali et le ricolte, et i frutti, et gli instrumenti, et ultimamente tutta la masseritia si possa riporre. Non vi mancherà dove si habbino a riporre le cose che servino a sacrificii, nè dove quelle che fervino a le donne. Sienvi ancora stanze che servino a riporre le vesti per i dì de le feste, et al vestire de gli huomini ne giorni solenni, et per le armi da diffendere, et da offendere, et per quelle cose che s’aspettino al fare de le tele di lana, et per quelle che servono al pasteggiare, et a la venuta de forestieri, et per quelle ancora, che servono, et sono dedicate a rari usi, et bisogni de tempi. In altri luoghi debbono essere quelle cose, che se n’ha bisogno una volta il mese, in altri quelle che se n’ha bisogno una volta l’anno, et in altri quelle cose, che se n’ha di bisogno ogni giorno. Ciascuna de le quali se bene non potranno essere tutte in loro stanze appartate, bisogna avvertire almeno, che elle sieno in luoghi accommodati, che tu le possa vedere in uno subito, et quelle maggiormente che si adoprano più di rado. Conciosia che quella cosa, che si vede ogni giorno, teme manco le insidie de ladri. Le muraglie de le persone manco ricche per quanto comportano le loro facultadi, debbono assomigliarsi a le dilicatezze de la casa de ricchi, et imitarle non dimeno con questa moderazione, che e’ non voglino spendere per loro diletto, più che e’ non possono. La Villa di costoro adunque risguarderà a buoi, et al bestiame poco manco, che a la Moglie. Et vorrà la colombaia, la peschiera, et simili cose non per dilicatezze, ma per cavarne frutto. Adatterassi niente dimeno la Villa