Laude (1910)/Laude/Lauda LXXXXI

LXXXXI. Come l’anima per sancta nichilità & carità peruiene a stato incognito & indicibile

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LXXXXI. Come l’anima per sancta nichilità & carità peruiene a stato incognito & indicibile
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Come l’anima per sancta nichilità & carità peruiene a stato incognito & indicibile.          .lxxxxi.


     SOpr’onne lengua amore,       bontà senza figura,
     lume fuor de mesura,       resplende nel mio core.
Hauerte conosciuto       credea per entellecto,
     gustato per affecto,       uiso per simiglianza.4
     Te credendo tenuto       hauerte sì perfecto,
     prouat’ò quel dilecto       amor d’esmesuranza.
     Or, parme, fo fallanza,       non sè quel che credea,
     tenendo non hauea       uertà senza errore.8
O infigurabil luce,1       chi te può figurare,
     ché uolesti habitare       en la scura tenebrìa?2
     Tuo lume non conduce       chi te ueder gli pare,
     potere mesurare       de te quel che sia.12
     Nocte ueggio ch’è dia,       uirtute non se troua,
     non sa de te dar proua       chi uede quel splendore.
Virtute perde l’acto       da poi che giogne a porto,
     et tutto uede torto       quel che dritto pensaua.16
     Troua nouo baratto       doue lume è aramorto,
     nouo stato gli è porto       de quel non procacciaua.
     Et quel che non amaua       et tutto ha perduto
     quel ch’auea posseduto       per caro suo ualore.20
Se l’acto de la mente       è tutto consopito,
     en Dio stando rapito,       ch’en sé non se retroua.
     De sé reman perdente,       posto nello nfinito,
     ammira co c’è gito,       non sa come se moua.24
     Tutto sì se renoua,       tracto fuor de suo stato,
     en quello smesurato       doue s’anega l’amore.
En mezo de sto mare       essendo sì abyssato,
     già non ce troua lato       onde ne possa uscire.28
     De sé non può pensare       né dir como è formato,
     però che, trasformato,       altro sì ha uestire.
     Tutto lo suo sentire       en ben sì ua notando,
     belleza contemplando       la qual non ha colore.32
De tutto prende sorte,       tanto ha per unione
     de trasformatione,       che dice: tutto è mio.
     Aperte son le porte,       facta ha coniunctione,
     et è en possessione       de tutto quel de Dio.36
     Sente que non sentìo,       que non cognoue uede,
     possede que non crede,       gusta senza sapere.

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Però ch’à sé perduto       tutto senza misura,
     possede quel’altura       de summa smesuranza.40
     Perché non ha tenuto       en sé altra mistura,
     quel ben senza figura       receue en abondanza.
     Questa è tal trasformanza,       perdendo & possedendo,
     già non andar chirendo,       trouarne parladore.44
Perder sempre et tenere,3       amare & delectare,
     mirare & contemplare,       questo reman en acto.
     Per certo possedere       et en quel ben notare,
     en esso reposare       oue se uede tracto.48
     Questo è un tal baratto,       acto de caritate,
     lume de ueritate       che remane en uigore.
Altro acto non ci à loco,       là su già non s’apressa,
     quel ch’era sì se cessa       en mente che cercaua.52
     Calor, amor de fuoco,       né pena non c’è admessa,4
     tal luce non è essa       qual prima se pensaua.
     Quel con que procacciaua       bisogno è che lo lassi,
     a cose noue passi       sopr’omne suo sentore.56
Luce gli pare oscura       qual prima resplendea,
     que uirtute credea,       retroua gran defecto.
     Già non può dar figura       como emprima facea,
     quando parlar solea,       cercar per entellecto.60
     En quello ben perfecto       non c’è tal simiglianza,
     qual prese per certanza       et non è possessore.
Emprima che sie gionto,       pensa che è tenebrìa,
     que pensi che sia dia,       que luce oscuritate.64
     Se non èi en questo ponto       che niente en te non sia,
     tutto si è falsìa       que te par ueritate.
     Et non è caritate       en te ancora pura,
     mentre de te hai cura,       pènsete far uictore.68
Se uai figurando       imagine per uedere5
     et per sapor sapere       que è lo smesurato,
     Credi poter cercando       enfinito potere,
     sì come è possedere,       molto parmi engannato.72
     Non è que hai pensato,       que credi per certanza,
     già non sè simiglianza       de lui senza fallore.
Donqua te lassa trare       quando esso te toccasse,
     se forsa te menasse       a ueder sua ueritate.76
     Et de te non pensare,       non ual che procacciassi
     che lui tu retrouassi       con tua uanitate.
     Ama tranquillitate       sopra acto & sentimento,
     retroua en perdimento       de te el suo ualore.80
En quello che gli piace       te ponere, te piaccia,
     perché non ual procaccia       quando te afforzassi.
     En te sì aggi pace,       abraccial se t’abraccia,

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     se nol fa, ben te piaccia,       guarda non te curassi.84
     Se como déi amassi,       sempre serìe contento,
     portando tal talento       luce senza timore.
Sai che non puoi hauere       se non quello che uol dare;
     et, quando nol uol fare,       già non hai signorìa.88
     Né non puoi possedere6       quel ch’ài per afforzare,
     se nol uuol conseruare sua dolce cortesìa;
     Perché tutta tua uia       sì fuor de te è posta,
     ch’en te non è reposta,       ma tutta è nel Signore.92
Donqua se l’hai trouato,       cognosci en ueritate
     che non hai potestate       alcun ben enuenire.
     Lo ben che t’è donato,       fal quella caritate
     che per tua primitate       non se può preuenire.96
     Tutto lo tuo desire       donqua sia collocato
     en quello smesurato       d’ogne ben donatore.
De te già non uolere       se none que uuol esso,
     perdere tutto te stesso       en esso trasformato.100
     En tutti i suoi piaceri       sempre te troua messo,
     uestito sempre d’esso,       de te tutto priuato.
     Però che questo stato       omne uirtute passa,
     ché te Christo non lassa       cader mai en fetore.104
Da poi che tu non ami       te, ma quella bontate,
     cerca per ueritate       ch’una cosa sè facto.
     Bisogno è che te reami       sì con sua caritate,
     en tanta unitate       en esso tu sie attracto.108
     Questo si è baratto       de tanta unione,
     nulla diuisione       pò far doi d’un core.
Se tutto gli t’èi dato,       de te non seruando,
     non te, ma lui amando,       già non te può lassare.112
     Quel ben che t’è donato,       en sé te commutando,
     lasserà sé lassando       en colpa te cascare.
     Donqua co sé lassare       già non può quella luce,
     sì te, lo qual conduce       per sì unito amore.116
O alta ueritate,       cui è la signorìa,
     tu sè termine & uia       a chi t’à ben trouato.
     Dolce tranquillitate       de tanta magiorìa,
     cosa nulla che sia       può uariar tuo stato.120
     Però che è collocato       en luce de fermeza,
     passando per laideza       non perde el suo candore.
Monda sempre permane       mente che te possede,
     per colpa non se lede,       ché non se può salire.124
     En tanta alteza stane       et en pace resede,
     mondo con uitio uede       sotto sé tutto gire.
     Virtute non ha sentire,       né carità feruente,
     de stato sì possente       già non possede honore.128

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La guerra è terminata,       de le uirtù battaglia,
     de la mente trauaglia,       cosa nulla contende.
     La mente è renouata,       uestita a tal entaglia,
     de tal ferro è la maglia,       feruta no l’offende.132
     Al lume sempre intende,       nulla uuol più figura,
     però che questa altura       non chiede lume de fuore.
Sopra lo fermamento,       lo qual si è stellato,
     d’ogne uirtute ornato       et sopre al cristallino,136
     Ha facto salimento,       puritate ha passato,
     terzo ciel ha trouato,       ardor de seraphino.
     Lume tanto diuino       non se può maculare
     né per colpa abassare       né en sé sentir fetore.140
Omne fede sì cessa,       ché gli è dato uedere
     speranza, per tenere       colui che procacciaua.
     Desiderio non s’appressa       né forza de uolere,
     temor de permanere,       ha più che non amaua.144
     Veder ciò che pensaua       tutto era cechitate,
     fame de tempestate,       simiglianza d’errore.
En quello cielo empiro       sì alto è quel che troua,
     che non ne può dar proua       né con lengua narrare;148
     Et molto più m’amiro       como sì se renoua
     en fermeza sì noua,       che non può figurare.
     Et già non può errare,       cadere en tenebrìa,
     la nocte è facta dia,       defecto grande amore.152
Como aere dà luce,       se esso lume è facto,
     como cera desfacto       a gran foco mostrata,
     En tanto sì reluce       ad quello lume tracto,
     tutto perde suo acto,       uolontate è passata.156
     La forma che gli è data,       tanto sì l’à absorto,
     che uiue stando morto,       è uincto & è uictore.
Non gir chirendo en mare       uino, se l ce mettessi,
     che trouar lo potessi,       ché l mar l’à receuuto;160
     Et che l possi preseruare7       et pensar che restesse8
     et en sé remanesse       par che non fosse suto.
     L’amor sì l’à beuuto,       la uerità mutato,
     lo suo è barattato,       de sé non ha uigore.164
Volendo già non uole,       ché non ha suo uolere,
     et già non può uolere       se non questa belleza.
     Non demanda co suole,       non uuole possedere,
     ha sì dolce tenere,       nulla c’è sua forteza.168
     Questa sì somma altezza       en nichilo è fondata,
     nichilata, formata,       messa nello Signore.9
Alta nichilitate,       tuo acto è tanto forte,
     che apre tutte le porte,       entra nello nfinito.172
     Tua è la ueritate       et nulla teme morte,

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     dirize cose torte,       oscuro fai chiarito.
     Tanto fai core unito       en diuina amistanza,
     non c’è dissimiglianza       de contradir chi ha amore.176
Tanta è tua sutiglieza,       che omne cosa sì passi
     et sotto te sì lassi       defecto remanere.
     Con tanta legereza       a la ueritate passi,
     che già non te rabassi       po te colpa uedere.180
     Sempre tu fai gaudere,       tanto sè concordata,
     et, uerità portata,       nullo senti dolore.
Piacere & dispiacere       fuor da te l’ài gettato,
     en Dio sè collocato       piacer ciò che gli piace.184
     Volere & non uolere       en te si è anegato,
     desiderio remortato,       però hai sempre pace.
     Questa è tal fornace       che purga & non incende,
     a la qual non se defende       né freddo né calore.188
Merito non procacci,       ma merito sempre troui,10
     lume con doni nuoui       gli quali non ademandi.
     Se prendi, tanto abracci       che non te ne remoui
     et gioie sempre troui       oue tutta despandi.192
     Tu curri se non andi,       sali, co più descendi,
     quanto più dai, sì prendi,       possedi el Creatore.
Possedi posseduta,       en tanta unione
     non c’è diuisione       che te da lui retragga.196
     Tu beui & sè beuuta       en trasformatione;
     da tal perfectione       non è chi te distragga.
     Onde sua man contragga,       non uolendo più dare,
     già non si può trouare;       tu sè donna & signore.200
Tu hai passata morte,       sè posta en uera uita,
     né non temi ferita       né cosa che t’offenda.
     Nulla cosa t’è forte,       da te po t’èi partita,
     en Dio stai enfinita,       non è chi te contenda.204
     Già non è chi t’entenda,       ueggia co sè formata,
     se non chi t’à leuata       et è de te factore.
Tua profonda basseza       sì alto è sublimata,
     en sedia collocata       con Dio sempre regnare.208
     En quella somma alteza       en tanto s’è abyssata,
     che già non è trouata       et en s’è non appare.
     Et questo è tal montare       onde scendi, e salire,
     chi non l’à per sentire,       già non è entendetore.212
Riccheza che possedi       quando hai tutto perduto,
     già non fo mai ueduto       questo simel baratto;
     O luce, che concedi       defecto essere aiuto,
     hauendo posseduto       uirtù fuor de suo acto,216
     Questo è nouel contracto11       oue uita s’enferma,12
     enfermando se ferma,13       cade et cresce en uigore.

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Defecti fai profecti,       tal luce teco porti,
     et tutto sì aramorti       ciò che puoi contradire;220
     Tuoi beni son perfecti,       tutti altri sì son torti,
     per te sì uiuon morti,       gl’infermi fai guarire.
     Perché sai enuenire       nel tosco medicina,
     fermeza en gran ruìna,       en tenebre splendore.224
Te posso dir giardino       d’ogne fiore adornato,
     doue sì sta piantato       l’arbore de la uita;
     Tu sè lume diuino,       da tenebre purgato,
     ben tanto confermato       che non pati ferita.228
     Et, perché sè unita       tutta con ueritate,
     nulla uarietate       ti muta per timore.
Mai trasformatione       perfecta non può fare
     né senza te regnare       amor, quanto sia forte.232
     Ad sua possessione       non può uirtù menare,
     né mente contemplare,       se de te non ha sorte.
     Mai non si serran porte       a la tua signorìa,
     grande è tua baronìa,       star co l’emperadore.236
De Christo fusti donna       et de tutti gli sancti,
     regnar con doni tanti,       con luce tutta pura.
     Però pregam Madonna       ched essa sì n’amanti,
     dauanti a lei far canti,       amar senza fallura;240
     Veder senza figura       la somma ueritate
     con la nichilitate       del nostro pouer core.


Note

  1. [p. 196 modifica]O infigurabil luce: in alcuni libri etiam antichi era En figura ben luce.
  2. [p. 196 modifica]en la scura tenebrìa: altroue era en obscura.
  3. [p. 196 modifica]Perder sempre et tenere: altroue era Veder sopra te rennare, & altroue ueder sempre & tenere.
  4. [p. 196 modifica]né pena non c’è admessa: altroue era né pena non ci à messa.
  5. [p. 196 modifica]Se uai figurando imagine per uedere: altroue era se uai figurando in figura de uedere.
  6. [p. 197 modifica]Né non puoi possedere: altroue era Et non poi.
  7. [p. 197 modifica]Et che l possi preseruare: altroue era Et lo posso prouare.
  8. [p. 197 modifica]et pensar che restesse: altroue era non pensar.
  9. [p. 197 modifica]messa nello Signore: altroue era messo.
  10. [p. 197 modifica]Merito non procacci, ma merito sempre troui: in libri etiam antichi era marito.
  11. [p. 197 modifica]Questo è nouel contracto: altroue era baratto.
  12. [p. 197 modifica]oue uita s’enferma: altroue era s’enforma, & altroue se ferma.
  13. [p. 197 modifica]enfermando se ferma: altroue era né enfermando enferma.