La Lupa (dramma)/Atto secondo

Atto secondo

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Atto primo
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ATTO SECONDO.


Cortile rustico. A destra l’uscio e la finestra della casa, sotto un pergolato. A sinistra il pozzo e la legnaia. Sedile di pietra fra l’uscio e la finestra. Nel muro in fondo, coronato d’erbacce e vetri rotti, la porta che si apre sulla via. Al di là veduta del villaggio in proscenio, sino al Monte dei Cappuccini, di cui si vede a sinistra un angolo del convento, e la gran croce di pietra dinanzi alla chiesa. Le finestre e i terrazzini delle case dirimpetto sono ornati a festa, con lampioncini di carta e coltroni colorati. [p. 240 modifica]

SCENA PRIMA.

Mara, poi Nanni.

(Mara è occupata ad ornare la casetta con ramoscelli
di mortella e lampioncini di carta colorata. Entra Nanni
dalla porta in fondo, e va ad abbracciarla, commosso.)

Mara

(sorpresa e tutta contenta).

Ah! ah!... Che buono!... (in atto di gentil ritrosia). Cosa fate adesso?... Possono vedere i vicini!

Nanni.

Portami qua mio figlio; voglio baciare anche lui.

Mara.

Siete stato a confessarvi?

Nanni.

Sì, lo vedi. [p. 241 modifica]

Mara

(sorridendo).

È questa la penitenza che vi ha dato il confessore?

Nanni.

No, non è la penitenza.... Sono contento.... Chiama il bambino.

Mara.

Sentiamo, che gli avete detto al confessore?

Nanni.

Ah!... allora mi confesso con te adesso....

Mara

(come sopra).

Non me lo potete dire, sentiamo?

Nanni

(tornando ad abbracciarla).

Basta, ti voglio bene, e te lo meriti.

Mara

(cogli occhi luccicanti di riconoscenza).

Proprio proprio, me ne volete? [p. 242 modifica]

Nanni.

Sciocca, adesso! sciocca! Fa bisogno?...

Mara

(quasi piangendo dalla contentezza).

Sì, vi credo, ora! vi credo! Avete la faccia che vi credo! (chinandosi a baciargli la mano) Benedetto!... le buone feste che mi date!... benedetto!...

Nanni

(commosso anche lui).

Basta, sciocca!... povera sciocca!... Basta ora!

Mara

(col cuore riboccante).

Voglio dirvelo! Mi avete dato tante pene! Tanto mi avete fatto penare, senza saperlo voi stesso!...

Nanni

(imbarazzato).

Io?...

Mara

(mettendogli una mano sulla bocca).

Sì, non mi dite altro! Non mi fate parlare....(guardandolo amorosamente viso contro [p. 243 modifica] viso e scuotendo il capo) Ma ora no, è vero? Ora volete bene a me sola?...

Nanni.

Vedi!...

Mara.

No, non andate in collera (sorridendogli amorevolmente). Vedete che mi confesso io stessa con voi?... Prima ero io che non vi volevo.... Sapete.... m’ero messo una cosa in testa.... una brutta cosa!... (con impeto di tenerezza e le lagrime agli occhi). Ma ora no! Ora siete il padre dei mici figli!... Siete il padrone!... tutto!... No, basta, non ne parliamo più. Ora il Signore mi ha fatto la grazia!

Nanni

(tra commosso e imbarazzato).

Bene, bene....

Mara

(tornando a baciargli le mani, una dopo l’altra).

Ora vi ringrazio! (giungendo le mani con fervore e levando il viso al cielo). Signore vi ringrazio! (piange di consolazione nel grembiule) [p. 244 modifica]

Nanni.

Bene. Questa è ora la conclusione, invece di essere contenta, come dici?

Mara

(con calore, asciugandosi gli occhi).

No, sono contenta! Voglio accenderle di tutto cuore le lampade a Maria Addolorata! Tutte le lagrime che ho pianto di nascosto voglio metterle in quelle lampade! (torna a disporre i lampioncini alla finestra)

Nanni

(aiutandola, commosso anche lui, e collo stesso
fervore religioso).

Dio sia lodato!... Ce lo renderà bene alla raccolta! I seminati sono un paradiso!... Chiama il bambino che così si diverte anche esso, ti dico.

Mara

(tutta vibrante di emozione, mentre seguita a
ornare di fiori la finestra).

Aspettate.... Un momento.... Termino qui prima.... L’ho lasciato apposta dalla vicina.... Stanno vestendolo per la [p. 245 modifica] processione.... tutto di bianco!... Andrà cogli angioletti nella processione.... con un canestro di fiori!... Ora ve lo faccio vedere. Anima pura! È lui che mi ha ottenuta la grazia!... Ora ve lo chiamo. (chiamando dalla porta in fondo). Agrippino!

SCENA II.

Lia, poi Grazia, Neli e detti.

Lia

(entrando dalla porta in fondo).

Viene, viene!... lo vestono adesso.... (guardando attorno) Oh! com’è bello qui! Sembra un giardino! (chiamando fuori dell’uscio) Venite qua, a vedere quello che ha fatto compare Nanni!

Grazia

(dopo avere ammirato anche lei).

Bello! bello! Anche la casa del sindaco, avete visto?... e la piazza lassù, tutta [p. 246 modifica] di verde! Son venuti tanti forestieri a vedere!

Nanni.

La gente è contenta. Avremo una buona annata, se Dio vuole, (si odono nella via le ragazze che passano cantando le litanie)

Lia

(che è andata a vedere).

Le figlie di Maria. Vanno alla processione.

Grazia

(sull’uscio lei pure).

Anche la Caolina! Oh, guarda che sfacciata!

Mara.

Se è pentita!... Vuol dire che la Madonna le ha aperto gli occhi!

Nanni.

Vuol dire che è pentita. Tanto meglio.

Neli

(entrando dalla strada).

Mi manda compare Janu. Vi manda a dire.... (rimane a bocca aperta, ammirando) Oh! oh!... Che fate qui?... Oh! [p. 247 modifica]

Nanni.

Quello che possiamo.... Di tutto cuore!

Neli.

Compare Janu vi manda a dire.... Sentite, lo stendardo della Confraternita dovete portarlo voi, dice.

Mara.

Ah! ah! Vedete!

Nanni

(tra la confusione e la gioia)

Io? Se lo dice lui che è il capo.... sono qua!... Lo porto anche in palma di mano lo stendardo!

Grazia.

Ecco che si gonfia e fa il bell’uomo, ora!...

Nanni.

No.... pel piacere.... per l’onore....

Mara

(giubilante, rivolta alle amiche, in tono di scherzo)

E roba mia, veh! È mio marito! [p. 248 modifica]

Neli.

Dice per dare il buon esempio. Gliel’ha ordinato il vostro confessore.

Nanni.

Son qua, son qua! Per dare il buon esempio io son qua! mani e piedi, tutto quanto!

Mara.

Voglio confessarmi aneli’ io con quel sant’uomo!... domani stesso!

Nanni

(commosso lui pure e sorridendo).

Tu?... A te l’assoluzione posso dartela io!...

Lia.

Bene.... sentite.... se ne spendono dei denari oggi! Se ne fanno dei peccati tutto l’anno! Ma viene una giornata come questa poi!...

Neli.

Ne avete spesi dei denari qui!... Tutti quei lumi! Ce ne vuole dell’olio! [p. 249 modifica]

Mara.

Me lo caverei dagli occhi, guardate! Il Signore mi ha concesso tante grazie! Gli avevo fatto il voto, quando Nanni era stato in punto di morte, vi rammentate? La casa era tutta nera! Ne ho viste delle pene! Tante ne ho viste!

Nanni.

Basta, quello che si promette ai santi, bisogna farlo. Bisogna farlo!

Mara.

Ora è finita, Dio sia lodato. L’ha fatto per quel povero innocente! Qualche avemaria detta bene!...

Nanni.

Voglio vederlo, vestito da angioletto....

Mara.

Sì, venite, prima che incominci la processione.(esce frettolosa e giuliva, insieme a Grazia e Lia)

Neli.

Dunque gli dico di sì? [p. 250 modifica]

Nanni.

Sì, sì.... Quante volte?

Neli.

Bene. (s’avvia per uscire)

Nanni.

E sentite.... ditegli pure a compare Janu.... la corona di spine, in capo, la voglio di spine vere! che pungano! Non si deve far da burla dinanzi al Cristo morto!

Neli.

Se vi piace così, meglio.

Nanni.

Mi piace quel ch’è giusto. Siamo penitenti si o no?

Neli.

Va bene; glielo dico, (mentre fa per uscire s’imbatte nella Pina) La gnà Pina! Oh! vostra suocera!

Nanni

(sorpreso e contrariato).

Ah!... Oh! [p. 251 modifica]

SCENA III.

Pina e detti.


Pina

(entra timida e sorridendo umilmente,
come a farsi perdonare la sua venuta).

Vi saluto.... Buone feste,... Sono venuta a portarvi le buone feste.... Tanto tempo che non vi vedo....

Neli.

Glielo dico sempre per la corona di spine?

Nanni

(irritato).

Quante volte? quante volte?

Neli.

Dico se ci andrete sempre collo stendardo, ora che avete gente in casa?

Nanni.

Sì! e tre volte!... [p. 252 modifica]

Neli.

Bene, bene.

(Esce stringendosi nelle spalle.)


Pina

(che è rimasta in un canto, imbarazzata).

Sono stata malata anche.... Tanto ch’è piovuto!... Ho preso le febbri.... Ma del resto tutto va bene laggiù, grazie a Dio.... I seminati son già alti.

Nanni.

E la vigna?

Pina

(facendosi animo, quasi incoraggiata da una buona parola).

Bene! bene! Anzi comincia a mettere i tralci.... Dei bei tralci lunghi così!... Bene, ho detto, giacchè non ci pensano loro al podere, andiamo a portargli la buona notizia, (smarrendosi di nuovo al vedere l’aria inquieta di Nanni) E volevo dirvi pure che bisogna venire ad aiutare.... Io non basto più da sola a strappar la gramigna.... Vedete che mani?... [p. 253 modifica]

Nanni

(di cattivo umore).

Bastava mandarlo a dire.

Pina

(mortificata).

Vi dispiace che sia venuta?

Nanni.

Non mi dispiace. È che adesso non c’è nessuno a guardare la casa, laggiù.

Pina.

Ho lasciato detto al vicino Raja di tenerla d’occhio la casa, e il podere anche.... Poi non e’è bisogno neppure. Sono tutti al paese, a godere la festa, (guardando intorno) Ecco, vi preparate anche voi.

Nanni.

Basta, giacché siete venuta, ora....

Pina

(timidamente).

Se vi dispiace, me ne torno indietro come sono venuta....

Nanni

(brontolando).

Se mi dispiace.... se mi dispiace... [p. 254 modifica]

Pina

(quasi cercando le parole).

Volevo vedervi.... vedere come state.... Già voialtri non mi avreste cercata.... (accorata) Potevo morire, senza che nessuno lo sapesse!

Nanni.

Basta.... giacché siete qui, a vostra figlia diremo che siete venuta pel medico.

Pina

(amaramente).

Mia figlia? Che gliene importa di me a mia figlia?

Nanni.

No, gliene importa; tacete.

Pina

(siede sotto il pergolato, come avesse le gambe
rotte, e si volta dall’altra parte, per asciugarsi
gli occhi di nascosto)

Sono come un cane.... un cane senza padrone....

Nanni.

Ora finitela, almeno!... Non vi fate trovare così! Se vi fate trovare con quella faccia sarebbe stato meglio non venire. [p. 255 modifica]

Pina

(levando verso di lui gli occhi lacrimosi)

Perchè? che vi fo?

Nanni

(senza osar di guardarla, dandosi da fare intorno
per nascondere il suo imbarazzo).

Niente....

Pina.

Niente vi fo.... Non voglio niente.

Nanni

(agitatissimo, dopo averla fissata un istante in
silenzio, andandole incontro risolutamente, con voce
bassa e concitata).

No!... sentite!... Oggi sono stato a confessarmi.... Mi son messo in grazia di Dio....

Pina

(chinando il capo e aprendo le braccia
in aria umile e sottomessa).

Bene, meglio per voi.... Allora di che temete?

Nanni.

Temo per vostra figlia.... se vi trova qui!

Pina.

Che male c’è se mi trova qui? Posso venire in paese, almeno le feste principali. [p. 256 modifica]

Nanni.

Che male c’è!... che male c’è!... Voi lo sapete.... e anche essa lo sa!...

(Pina gli volta le spalle, senza dir nulla, e va a prendere la mantellina che ha lasciato sul sedile. Si ode di fuori un brusio di folla.)

Nanni

(fermandola bruscamente)

No.... restate.... Giacchè vi hanno vista i vicini.... sarebbe peggio.... (corre alla porta e la spalanca, chiamando fra la gente che passa) Oh! Cardillo! vieni a vedere.... Che te ne pare?

Cardillo.

Che me ne pare? (rimane sorpreso al vedere la Pina) Oh! la gnà Pina!.... Scusate, scusate.... (fa per andarsene)

Nanni.

Bestia! se t’ho chiamato io stesso!...

Cardillo

(sospettoso, guardando or lui e ora la Pina).

Bestia! meglio! Voglio esser bestia oggi piuttosto! Una giornata come questa!... [p. 257 modifica]

Voci festanti di fuori.

Gli angioletti! — Ecco gli angioletti! — Viva Maria Addolorata!

Cardillo

(scandalizzato).

Chiudete la porta almeno! (mentre sta per uscire s’imbatte in Grazia, la quale entra premurosa)

Grazia.

Compare Nanni! Non venite?... (sorpresa anche lei e cambiando tono al vedere la Pina) Oh!... Voi!... (freddamente) Vi saluto, gnà Pina.

Pina

(timida e umiliata).

Vi saluto.

Grazia

(a Nanni, con imbarazzo).

Vi mandava a chiamare vostra moglie.... Ma ora le dico di aspettare un momento.(per uscire)

Nanni.

No, sentite....

Grazia.

Scusate, devo andarmene, (esce in fretta) [p. 258 modifica]

Cardillo.

Sapete colui ch’era pieno di peccati? Gliene aveva fatti tanti a Gesù Cristo! Ma quello che trovò scritto sul libro, quando dovette fare i conti col Padre Eterno.... Basta! è meglio non parlarne!... Oggi ch’è il Venerdì Santo, per giunta!... “Ti mancava anche questo scandalo per ribadire i chiodi al mio Figliuolo? „ gli disse il Padre Eterno.... E con questo vi lascio e vi saluto!

(Esce chiudendo la porta in furia dietro di sè.)

Nanni e Pina.

Nanni

(concitato).

Vedete?... Tutti quanti!...

(Pina rimane immobile, senza saper che dire.)

Nanni.

E non rispondete neppure? [p. 259 modifica]

Pina

(colle lagrime agli occhi).

Cosa volete che dica?

Nanni

(eccitatissimo, parlandole quasi coi pugni sul viso, sottovoce).

Volete che ve la dica io? Quando sono stato malato.... in punto di morte.... non volevano neppure portarmi il viatico! (prorompendo) Ho visto la morte cogli occhi, vi dico!

Pina

(arretrandosi, tutta tremante).

Che devo fare? parlate.

Nanni

(andando su e giù per la scena, agitato).

Perchè siete venuta oggi? perchè?

Pina

(colle lagrime agli occhi).

Perchè? che vi fo?

Nanni.

Mi fate.... mi fate.... che mi fate perdere la confessione! [p. 260 modifica]

Pina

(irrigidita dall’angoscia, balbettando tra le lagrime che la soffocano).

Sentite! E quello che mi fate a me, voi?... quello che mi avete fatto?... Io non ve lo dico!... Mi vedete che parlo e rido.... ma quello che ho in cuore non lo vedete!...

Nanni.

Lo vedo, sì!... Questo è il peggio, che lo vedo! E anche vostra figlia! Vedeste come è ridotta.... pelle e ossa! Non parla, non dice nulla.... ma dentro si rode e si consuma. Ogni notte la sento che piange e si dispera!... in causa vostra!... Vorrei piuttosto che mi piantasse un coltello qui, quando mi guarda con quegli occhi, senza dir nulla!...

Pina

(col viso torvo, evitando di guardarlo).

E a me che mi pianta quegli occhi in faccia, appena arrivo!... e dà la poppa alla tua creatura!... dinanzi a me!... (con voce sorda) Vi ho fatto il letto colle mie mani, la prima notte!... [p. 261 modifica]

SCENA IV.

Mara e detti.

Mara

(entrando di furia, sconvolta).

Ah!... era vero!... Siete qui, voi?

Pina.

Sì.... sono venuta a vedervi.... per vedere come state....

Mara

(chinandosi a baciarle la mano, ma col pianto agli occhi).

Lo vedete come stiamo.... bene, (a Nanni, rivolgendogli un’occhiata scintillante tra le lagrime) Per questo non siete venuto a vedere vostro figlio.... prima che andasse alla processione?...

Pina.

La colpa è mia.... perchè son venuta, è vero? [p. 262 modifica]

Nanni.

No, no.... avete fatto bene.

Mara.

Avete fatto bene, siete la padrona. (Breve pausa. Silenzio imbarazzato di tutti tre.)

Pina.

C’è anche la vigna da zappare; son venuta a dirvelo.

Nanni.

Bene, andremo lunedì.

Mara.

Ah! siete venuta a prenderlo?

Pina.

Non posso far tutto io sola. C’è l’erba alta così. Se piove, l’erbacce si mangiano ogni cosa.

Mara

(con uno scoppio di amarezza)

Ormai, in questa casa ci piove e ci grandina, madre mia!

Pina.

È per me questo discorso? [p. 263 modifica]

Nanni.

No, no! che dite....

Pina.

Io faccio tutto quello che posso. Ho sudato sangue, sulla vostra terra.... all’acqua e al vento.... Il pane che vi mangio, non ve lo rubo, no!

(Mara senza rispondere si mette a piangere col grembiule agli occhi.)

Nanni

(irritato).

Ecco, ora! ecco!

Mara.

Lasciatemi piangere. Non vi dico nulla!...

Pina

(amaramente).

Non c’è bisogno di parlare alle volte.

Nanni

(a Mara).

Puoi venire anche tu alla vigna, per dare una mano. [p. 264 modifica]

Mara.

Che verrei a fare? Non vi servo a nulla!... Non posso aiutarvi.... (accennando amaramente alla sua gravidanza) nello Stato in cui sono!... col castigo di Dio addosso!...

Pina.

Ah, il castigo di Dio?

Mara

(prorompendo).

Perchè ve la pigliate con me? Pigliatevela col Signore piuttosto! Pigliatevela con voi stessa che avete voluto maritarmi!

Pina.

E questa è la ricompensa! La bella accoglienza che mi fai!

Mara

(eccitata, cogli occhi accesi e lagrimosi).

Cosa devo fare? Volete che canti e rida, mentre c’è il Cristo morto per le strade?

Nanni.

Basta! leviamo l’occasione.... (prendendo [p. 265 modifica] la Pina per un braccio). Venite a vedere vostro nipote, piuttosto.

Mara

(non frenandosi più).

Lasciatelo stare mio figlio almeno.... povero innocente!...

Pina.

Hai paura che te lo mangi tuo figlio?

Mara.

Perchè dovreste mangiarmelo? Non è anch’esso sangue vostro? Forse che i cristiani si mangiano tra di loro adesso?

Nanni

(minaccioso a Mara).

La finisci?... com’è vero Dio!

Mara

(chinando il capo, accorata).

Battetemi! Se mi volete battere, battetemi!... Se vi pare che me lo merito.... son qua!

Pina.

Alle volte, sai, le parole fanno peggio [p. 266 modifica] ancora!... Le parole di una santa come te!... che fanno peggio di un coltello!...

Nanni

(che sta per prorompere fa il segno della croce)

Brutto diavolo, va via!... tentazione!...

Mara.

L’avete con me? Volete che vi lasci e me ne vada?

Nanni.

Escirò io!... Io me ne vo!... al diavolo!... poiché c’è l’inferno in casa, quando siete insieme madre e figlia!... (esce infuriato)

SCENA V.

Mara e Pina.

(Madre e figlia si guardano alcuni istanti in silenzio, pallide e corrucciate.)

Pina.

Sei contenta ora, sei contenta?

(Mara seguita a fissarla senza rispondere, col rancore negli occhi.)

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Pina.

Quasi fossi venuta a chiedervi l’elemosina oggi!... a te e a tuo marito!...

(Mara china il capo, sempre tacendo, accigliata.)

Pina.

Dopo che mi hai preso tutto!... Quello sì, l’hai preso!... la roba e tutto!

Mara

(voltando le spalle bruscamente, col viso tra le mani).

Mamma, lasciatemi stare! Lasciatemi stare, oggi!

Pina.

Ti lascio stare. Vuoi che ti lasci stare e me ne vada? e non ci metta più piede in casa tua?... nella casa che t’ho data io stessa?

Mara.

Me l’avete data perchè ci morissi a fuoco lento, la casa! Per farmi dannare l’anima me l’avete data! [p. 268 modifica]

Pina.

T’ho dato tutto! M’hai preso ogni cosa tu!

Mara

(voltandosi verso di lei, cogli occhi scintillanti
e con voce vibrata).

Tacete! tacete!

Pina.

Parla tu allora! sfogati!

Mara

(aggirandosi desolata per la scena colle mani nei capelli).

Ah! Signore! toglietemi voi da queste pene!

Pina.

Le tue pene?... Lascia stare le tue pene!... Lascia stare i santi! Li ho pregati tanto anch’io! Non odono, lassù!

Mara

(scattando).

Ve la pigliate anche coi santi, scomunicata!

Pina.

Vedi? Vedi che lo sputi fuori il [p. 269 modifica] veleno?... Un pezzo che lo vedo.... in ogni tua parola!...

Mara.

Il veleno che m’avete messo, qui!

Pina

(investendola, bieca e con voce sorda).

Schiacciami la testa colle tue mani allora.... giacché sono io la vipera!... Andrai dal confessore poi.... anche tu!

Mara.

Scomunicata! scomunicata che siete!

Pina.

Taci!

Mara.

Ladra! ladra!

Pina.

Taci!

Mara.

Ladra! Venite sin qui a rubarmi la mia pace! Madre scellerata!

Pina

(come una belva ferita).

Ah, vedi? vedi?... [p. 270 modifica]

SCENA VI.

Grazia, poi Lia e Bruno
accorrendo alle grida di Pina c Mara dalla strada,
e dette.


Grazia.

Che c’è? che c’è? Sembra che caschi la casa.

Mara.

È cascata e rovinata la casa!... C’è la maledizione di Dio!

Lia.

Gnà Mara, fate prudenza voi! Non fate ridere la gente!

Pina.

C’è che mi danno il calcio dell’asino, adesso, lei e suo marito!...

Grazia.

Vi mancava tempo a discorrere dei vostri interessi? Giusto quando sta per passare la processione!... [p. 271 modifica]

Pina.

Mi danno il calcio dell’asino!... dopo avermi preso la roba e tutto!... Gli mangio il pane a tradimento, ora!...

Mara.

Mi mangiate altro che il pane a tradimento.... Il sangue mi mangiate!

Lia.

Cominciate a tacere voi che siete la figlia, via!

Grazia.

Basta, non fate scandali!...

Bruno

(entrando)

Vi si sente dalla piazza.... più forte della banda! Pare che sia qui la festa. Un altro po’ lasciano la banda e corrono tutti qui.

Pina.

Sì, correte! Chiamate i carabinieri anche, per farmi legare!

Mara.

La lingua vi dovrebbero legare! Vi [p. 272 modifica] dovrebbero legare pei capelli, sulla pubblica piazza!

Lia.

Che parolacce, gnà Mara! A vostra madre!...

Mara.

Son parole che mi bruciano qui dentro!

Grazia.

Andiamo via, gnà Pina. Voi che siete più giudiziosa!... Non facciamo peccati oggi....

Pina.

No, non voglio andarmene. Sono in casa mia.

Mara.

Restateci! Me ne vado io!... per sempre! Per sempre ve la lascio questa casa maledetta!

Pina

(minacciosa).

Vattene! via! vattene! Non mi fare impazzire del tutto!

Bruno

(frapponendosi tra di loro).

Ehi! ehi! che fate? [p. 273 modifica]

SCENA VII.

Nanni accorrendo di fuori al rumore della lite, seguito da Cardillo, Filomena, Malerba e Neli.

Nanni

(irato, picchiando a diritta e a manca Mara
e la Pina).

A te!... e a voi pure! Non volete finirla! Sono la favola del paese!

Neli.

E addio stendardo!

Malerba

(sbracciandosi a metter pace, col
suo fare canzonatorio).

La banda!... Ecco la banda!

Bruno.

Basta, Nanni!

Cardillo.

Ma che siete, cristiani o turchi? [p. 274 modifica]

Filomena.

Sentite!... è uno scandalo per tutto il vicinato! Finitela questa vergogna!

Nanni.

Sono la favola del paese! Siete contente ora?

Grazia

(aiutando la Pina ad asciugarsi il viso insanguinato).

Lasciate vedere!... Avete del sangue lì....

Pina.

Nulla.... non è nulla.

Malerba.

Le carezze dell’asino! Vuol dire che le piacciono le carezze dell’asino....

Nanni

(irritato, spingendo fuori Malerba).

Va via ora, tu! o me la piglio con te, anche!

Grazia

(a Pina, conducendola via).

Venite, venite!(Escono con Lia e Filomena.) [p. 275 modifica]

Cardillo

(uscendo con Bruno).

Turchi! Peggio dei turchi, Dio ce ne scampi e liberi!

Mara

(piangendo, a Nanni, in atto di andarsene anche lei).

Guardate!... quello che fate a me!... Basta!

che il Signore non ve ne domandi conto, poi!...

Nanni.

Finiscila adesso, tu!... Non mi mettere colle spalle al muro tu pure!

Mara.

L’avete fatta?... anche questa?... che mi avete battuta dinanzi a lei? Gliel’avete data questa soddisfazione, a mia madre!

Nanni.

Mi farete commettere qualche pazzia, tu e tua madre!

Mara.

Scomunicati! scomunicati tutti e due! [p. 276 modifica]

Nanni.

Via!... fallo per amor mio!... se è vero che mi vuoi bene.

Mara.

Per questo mi calpestate sotto i piedi? perchè sapete che vi voglio bene?... perchè fate di me tutto quello che volete?... Mi fate morire disperata!

Nanni

(quasi supplichevole).

Senti, Mara! senti!...

Mara.

Scellerato! Come vi è bastato l’animo? Mentre sono in questo stato!... Come potete guardarlo in faccia vostro figlio, quando viene a baciarvi la mano, povero innocente?...

Nanni.

Senti!... Non mi mettere colle spalle al muro tu pure!... Ogni tua parola è una coltellata!... Te la levo dinanzi quella scomunicata di tua madre! [p. 277 modifica]

Mara.

Non vi credo! Non vi credo più! Come volete che vi creda? Vi ho visto con questi occhi!... la faccia che avevi tutti e due!... voi e quella scomunicata di mia madre!... Vi pare che sia cieca? Cosa siete andato a dirgli al confessore, dunque?

Nanni

(fuori di sè, cercando, di chiuderle la bocca colle mani).

Basta! basta!

SCENA VIII.

Compare Janu e detti


Janu

Bestie! Peggio delle bestie siete!

Nanni

(irritato e confuso).

Loro!... In causa loro!... Mi faranno fare qualche pazzia! [p. 278 modifica]

Mara

(singhiozzando).

È finita, compare Janu! Non posso più starci in questa casa!

Janu.

No, ascoltate. Abbiate giudizio almeno voi.

Mara.

Non posso più starci! Me ne vo’ con mio figlio.... povero orfanello!

Nanni

(esasperato).

Lasciatela andare, compare Janu! Lasciatela andare, ch’è meglio!

Mara

(a Nanni, piangendo, dall’uscio).

Pensateci che avete lasciato vostro figlio orfano.... in mezzo alla strada!... (esce)

Janu

(a Nanni).

Pezzo di birbante! Sei degno della forca.

Nanni.

Dite bene; avete ragione, vossignoria! [p. 279 modifica]

Janu.

E la prima! E la seconda! Torni a promettere, e poi torni a cascarci!

Nanni.

Non è vero! Son le male lingue che vorrebbero esser tagliate!...

Janu.

Le male lingue sono tutto il paese. Anche tua moglie adesso, vedi!

Nanni.

Mia moglie è pazza! pazza da legare anche lei!... che si mette in testa non so cosa!

Janu.

Si mette in testa che sei una bestia! Come le bestie sei.

Nanni.

Come le bestie; avete ragione!

Janu.

Bella ragione! C’è il bastone per [p. 280 modifica]

Nanni

(prorompendo).

Vorrei vedervi, vossignoria! E quella scomunicata che non posso togliermela d’addosso?... Non vado più neppure alla vigna, per sfuggirla!....

Janu.

Che paura hai, se non c’è nulla di male?

Nanni

(borbottando).

Che paura ho.... che paura ho....

Janu

(severo).

Vedi!...

Nanni

(eccitatissimo).

Lo sapete anche voi che donna è quella!... come la chiamano!... che donna è!... che vi fa dannar l’anima come vuol lei!

Janu.

Vedi!... anche adesso!... come ne parli! [p. 281 modifica]

Nanni.

Corpo di!... Cosa devo dirvi?... Cosa devo fare?

Janu.

Parlale chiaro e tondo. Dille che ti lasci in pace.

Nanni.

Come posso fare? È padrona anche lei qui Non posso chiuderle l’uscio in faccia, se viene.

Janu.

Lasciale la casa. O fuori lei, o fuori tu insomma.

Nanni.

Fuori? Dove ho da andare?

Janu.

Lontano; in campagna.

Nanni.

In campagna? Fate presto anche questa! Non sapete nulla, vossignoria! E quando viene a ronzarmi intorno poi?... sul colle e sul piano.... Non sapete ch’è peggio! Gira e rigira.... col pretesto di [p. 282 modifica] cogliere erbe selvatiche.... come una vera lupa!... (prorompendo) Non posso pigliarla a schioppettate da lontano!

Janu.

Allora sai cosa devi fare? Vendi ogni cosa e vattene via dal paese, tu e tua moglie.

Nanni.

Non posso neanche vendere. E roba della dote!... (smaniando) Sono legato stretto, vi dico!... mani e piedi!... Bisogna romperla d’un colpo questa catena!

SCENA IX.

Pina e detti.

Nanni.

Vedete? Vedete, vossignoria?

Janu.

Sst! sst!

Nanni.

Vedete? Torna da capo! Non è contenta se non mi fa andare in galera! [p. 283 modifica]

Janu.

Senza strepiti, senza galere. C’è modo d’accomodare ogni cosa. Comare Pina, sapete come dice il proverbio: “Maritati e muli lasciali soli.„

Pina.

E chi li tocca? Che gli fo adesso?

Janu.

Che fate.... che fate.... Bene non fate certo. Qui c’è l’inferno ogni volta, fra di voi.

Pina

(asciugandosi gli occhi, febbrile)

Sapete il calcio dell’asino, vossignoria? Mi danno il calcio dell’asino, ora che son povera e pazza.

Janu.

Volete da campare anche voi? È giusto. C’è modo d’accomodarvi.... ma voi da una parte e loro dall’altra. Il mondo è grande, sorella mia. Mancassero uomini, che diavolo! [p. 284 modifica]

Pina.

Dite bene, vossignoria! E mi merito quello che dite....

Janu.

Vi meritate.... che la gente parla per quel che sente dire.... Oppure è segno che scontate adesso qualche peccato vecchio.... Saranno chiacchiere, saranno bugie.... Adesso però bisogna far tacere le male lingue. Giacché vostro genero si è messo in grazia di Dio, lasciatelo in santa pace.

(Pausa. Nanni e Pina rimangono a capo chino.)

Janu

(a Nanni).

Hai inteso dunque? Ora vo ad accordare l’altra campana, e ti conduco qui tua moglie. Voi, gnà Pina, giacché avete capito il latino, andatevene pei fatti vostri, e cercate di mettervi in grazia di Dio anche voi, se potete, (esce) [p. 285 modifica]

SCENA X ed ultima.

Nanni e Pina.

Pina

(fosca, come parlando tra sè).

No! Non ce n’è confessore per le madri come me!

Nanni.

Andatevene dunque, andatevene!

Pina

(rivoltandosi, colla bocca amara.)

Che non ne sapete altra canzone anche voi?

Nanni.

(riscaldandosi sempre più).

Ve l’ho detto tante volte, ed è sempre inutile!...

Pina.

Dunque, s’è inutile, perchè ci tornate adesso? [p. 286 modifica]

Nanni

(esasperato).

Perchè voglio finirla!... una volta per sempre! Voglio uscirne da quest’inferno!

Pina

(sarcastica).

Vi siete messo in grazia di Dio! Che paura avete dunque?

Nanni.

Ho paura di voi!... che siete il diavolo in carne ed ossa!... M’avete fatto qualche malefizio!... Venite a tentarmi anche adesso!...

Pina

(dura e ostinata, senza guardarlo neppure,
attingendo acqua dal pozzo).

Sono venuta per la festa. Sono cristiana anch’io.

Nanni

(furioso, afferrandola pel braccio).

Voi? voi?

Pina

(svincolandosi).

Lasciatemi lavare il viso ora! Non mi strappate il vestito della festa anche! [p. 287 modifica]

Nanni.

Ve la darò io la festa! Ora stesso ve la darò!

Pina.

Ah, se ti bastasse l’animo!

Nanni.

Sangue di!... Corpo di!...

Pina

(guardandolo fisso, in tono di amarezza disperata).

Non ti basta l’animo, no! Sei buono soltanto a fare impazzire gli altri, tu! Ma a toglierli dalle pene con un colpo solo non ti basta l’animo!

Nanni.

Maledetta!... tutta quanta!...

Pina.

Sì, ti pare che non lo sappia? Le madri come me andrebbero bruciate vive!... Dovrebbero mangiarsele i cani, le madri come me!... E tu pure che mi tieni nell’inferno!... pei capelli!... come una pazza!... [p. 288 modifica] Hai un bell’andare a confessarti.... Il diavolo ci ha legati insieme!

Nanni

(brandendo una scure, furioso).

Ah!... Lo rompo io il legame!

Pina

(voltandosi verso di lui, col petto nudo,
come a sfidarlo).

Finiscila! via! colle tue mani!

Nanni

(la spinge sotto la tettoia, cogli occhi pazzi d’ira
e di orrore, la scure omicida in alto, urlando
colla schiuma alla bocca).

Ah!... ah!... Il diavolo siete?...

Cala la tela.