Pagina:Verga - Teatro, Milano, Treves, 1912.djvu/264

254 La Lupa


Pina

(quasi cercando le parole).

Volevo vedervi.... vedere come state.... Già voialtri non mi avreste cercata.... (accorata) Potevo morire, senza che nessuno lo sapesse!

Nanni.

Basta.... giacché siete qui, a vostra figlia diremo che siete venuta pel medico.

Pina

(amaramente).

Mia figlia? Che gliene importa di me a mia figlia?

Nanni.

No, gliene importa; tacete.

Pina

(siede sotto il pergolato, come avesse le gambe
rotte, e si volta dall’altra parte, per asciugarsi
gli occhi di nascosto)

Sono come un cane.... un cane senza padrone....

Nanni.

Ora finitela, almeno!... Non vi fate trovare così! Se vi fate trovare con quella faccia sarebbe stato meglio non venire.