Il Tesoro (Latini)/Libro I/Capitolo XXXIX

Capitolo XXXIX. Delli re di Francia

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Brunetto Latini - Il Tesoro (XIII secolo)
Traduzione dalla lingua d'oïl di Bono Giamboni (XIII secolo)
Capitolo XXXIX. Delli re di Francia
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Capitolo XXXIX.


Delli re di Francia.


Quando la città di Troia fu disfatta, e che l’uno fuggì qua e l’altro là, secondo che la ventura li portava, sì se avvenne che Priamo lo giovane1 figliuolo della suora del re Priamo di Troia, e un altro barone che aveva nome Antenor2, si andaro tanto per mare e per terra3, bene con quattordici milia uomini d’arme, che eglino arrivaro là, ov’è ora la città di Venegia. E loro fur quelli che la cominciaro imprimamente, e fondarono dentro del mare; e ciò fecero essi per non abitare in terra che fosse di signore.

Poi si partì Antenor e Priamo con grande compagnia di gente, e andonsene nella marca di Trevigi, e ivi fecero un’altra città, la quale si

__________ [p. 107 modifica]chiama Padoa, poco di lungi da Vinegia4. E ivi giace il corpo di Antenor, e ivi ancora è il suo sepolcro.

E di là si partiro, e fecero un’altra città in fine di quel paese, che era appellata....5 E dopo certo tempo sì ne andarono in Germania. E là fecero re e signore di loro Priamo, il quale era del lignaggio di Priamo re di Troia lo giovane, che fu morto nella battaglia che fecero6 con li Romani. E lasciò un figliuolo ch’ebbe nome Comedes7 de Mar. E di Comedes nacque Faramondo, che poi fu re di Germania. Dopo lui [p. 108 modifica]regnò lo re Hernitus8, suo figliuolo. E allora cominciò Roma ad abbassare, e a scorrere. E Francia cominciò a crescere e a innalzare tanto, che elli cacciaro li Romani che allora abitavano allato al fiume del Reno9.

E quando il re Hernitus fu morto, sì fu re Gildibert. E ingenerò nella reina Basina10, Clodoveo, che fu re di Francia. Dopo lui regnò Meroveus11 suo figliuolo. Dopo lui regnò il re Ildrus suo figliuolo. E dopo lui regnò il re Clodoveo suo figliuolo, che fu il primo re di Francia cristiano, chè santo Remigio il battezzò. Egli sottomise gli Alamanni alla sua signoria, e vinse li Guasconi. E ciò fu dalla incarnazione di Cristo a settecento cinquantaun’12 anno. [p. 109 modifica]

E allora cominciarono ad ingrandire quelli che erano alla signoria di Francia13. Onde Arnolus fu il primo, che fu poi vescovo di Metz14. Dopo lui regnò15 Antigios suo primogenito, ch’ebbe soprannome Croisus. Appresso regnò Carlo Martello suo figlio. Dopo lui regnò16 il re Pipino, padre di Carlo Magno, che fu re di Francia, e imperador di Roma, secondo che il conto diviserà più innanzi.

Ma qui si tace il conto delli re, e delle loro terre, e di loro reami, per ciò che l’ha divisato molto chiaramente, come furo li primi re, e chi furo, e li loro nomi17. E delli Romani medesimamente ha divisato la diritta istoria, insino al cominciamento di loro imperio. E perciò non ne dirà

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egli ora più; anzi ritornerà alla sua materia, cioè a dire della terza età del secolo di che egli ha longamente taciuto.


  1. Il t col ms. Vis. Priaus li juenes, che noi diremmo Priamo II. Allora i soprannomi tenevano luogo di numeri, come vedemmo nella lunga serie dei Tolomei di Egitto.
  2. E un altro barone, che aveva nome Antenor. Il t, col ms. Vis. dice soltanto et Antenor.
  3. Per terra, è aggiunto al t s’en alerent far mer o tout XIIIIm. homes à armes. Col t fu corretto il tredicimila delle stampe, in quattordicimila.
  4. Poco di lungi da Vinegia, non mie loing de Venise, nel t è collocato subito dopo Trivigi.
  5. Il t de là se partirent puis une cent, et s’en alerent en Sicambre, une citè que il firent; en la fin, en trespassement de tens s’en alerent il en Germanie, et por ce furent apelè Germain. Una variante dal Chabaille, legge meglio et puis s’en alerent une grande compaignie de gent, et fonderent une autre citè, qu’ilz apelerent Cycambre, dont ilz furent apelez Cycambriens. Une espace de temps aprez, une grande multitude de celle generation de Cycambriens s’en allerent habiter en ung pays, qui lors estoit apelèe Germanie. La lacuna del nome della città, è in tutte le stampe, nè importa riempirla, essendo errata la lezione di tutto il periodo.
  6. Corretto che fece, in che fecero, col t qu’ il orent. Risponde al fecero re, nel principio del periodo.
  7. Il t Comedes de Mar. Voleva dire Marcomero, o Marcomede. Poi Faramond, in luogo del corretto Caramon.
  8. Corretto Licormitus della stampa, in lo re Hernitus. t li rois Hernitus.
  9. Corretto Nie, in Reno, t habitoient contre le flun dou Rin. La variante d’encoste, invece di contre, fu preferita dal traduttore.
  10. Corretto Bessina, in Basina; Goldorano, in Clodoveo. t Basine, Clodoveum.
  11. Corretto Mironeus, in Meroveus, Idrus, in Ildris, Goldoveo, in Clodoveo, col t Meroveus, Ildris (colle varianti Vdris, e Yndris), e Clodoveus. Col nome di Ildris, intendasi Childerico. È palese errore di storia in questa litania di re.
  12. Il Chabaille preferì il numero 651, avvertendo, che il maggior numero dei codici, ed il Tesoro, leggono 751, che lasciai nella stampa.
  13. La stampa leggeva e allora cominciò l’odio del signore di Francia. Corretto col ms. Fars. e col t dés lors commencerent li ainznè à avoir la seignorie de France. Fu tradotto les haines, in luogo di ainznè, ovvero les aisnes come legge il codice capitolare di Verona.
  14. Il t aggiunge qui puis fu evesques de Mez. Corretto col ms. Amb. La stampa fu il primo vescovo.
  15. Aggiunto col t apres fu dux Charlemartiax ses filz. Tra Antigios e Pipino, le stampe hanno questa lacuna. Se non è la vera genealogia, è almeno integra quella di Brunetto.
  16. Il t fu dux, tradotto regnò.
  17. Il t comment furent li premier, et en quel leu, et en nel terre.