Il Canzoniere (Bandello)/Alcuni Fragmenti delle Rime/XLV - Credete voi che quelle donne, quelle
![]() |
Questo testo è stato riletto e controllato. | ![]() |
◄ | Alcuni Fragmenti delle Rime - XLIV - Torcete pur il viso, e gli occhi ancora | Alcuni Fragmenti delle Rime - XLVI - Non è martìr ugual al mio martìre | ► |
XLV.
Lusinga la Mencia ad amarlo mostrandole che la beltà non giova, ove manchi voce di poeta che la esalti immortale. Egli, s’intende, vorrebbe esserne il cantore. Troveremo lo stesso concetto più innanzi, al son. LXXXIII.
Credete voi che quelle donne, quelle
Che fur tanto famose, e sì pregiate.
Si sian con forza d’oro al ciel levate,
4E da lor stesse fatte chiare e belle?
Aver bel viso con due vive stelle,
E dalle grazie starsi accompagnate,
Nulla giovava, se non fosser state
8Le lingue che cantar le lodi d’elle.
Così Corinna, e Cinzia furon chiare,
E tutto ’l dì si cantan Laura, e Bice
11Con l’altre che le Muse han poste in cielo.
E chi ’l contrario, Donna, scrive o dice,
Si sforza il ner per bianco dimostrare,
14Far freddo ’l fuoco, sempr’ardente il gelo.
Note
V. 1. Quelle..., ripetizione enfatica, che non stona all’esordio sonoro.
V. 3. Forza d’oro, con l’oro, profondendo tesori. — Al ciel levate, sollevate alle stelle, in fama, fatte chiare, cioè illustri.
V. 7. Nulla giovava, a nulla avrebbe giovato.
V. 8. Le lingue, le bocche, il canto dei poeti.
V. 9. Corinna, poetessa greca contemporanea di Pindaro, Cinzia, Laura, Bice tutte furono insigni, chiare; queste tre ultime furono levate al cielo dalle Muse cioè dai rispettivi cantori, Properzio, Petrarca e Dante. Come il Petrarca dettò il Canzoniere per Laura, come Dante le rime della Vita Nuova e la Divina Commedia per Beatrice, così Properzio dedicò, anzi intitolò a Cinzia la donna da lui amata, il suo primo libro di Elegie.
V. 13. È il detto volgare: «far veder bianco per nero», o viceversa.
V. 14. La consueta rassegna di cose assurde.