Gli assempri/D'una giovana che le fu roso dal liscio tutte le gote
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D’una giovana che le fu roso dal liscio tutte le gote.
CAP. 3.°
Entorno agli anni mille trecento ottanta e tre fu ne la città di Siena una fanciulla di poco tempo maritata, la quale, tanto quanto ell’era bella del corpo, tanto era più sozza dell’anima; e quanto si doveva studiare di piacere a Dio, tanto si studiava di piacere al diavolo; però che essendo stata creata e formata da Dio a la immagine e similitudine sua, spesse volte guastandosi del volto la immagine e figura di Dio, facevavisi quella del diavolo; cioè che era molto vana d’ornarsi e di lisciarsi el volto. Costei una mattina per tempo levandosi, e iscendendo giù ne la corte, e fatte certe cose ch’aveva a fare per la casa, disse a la suocera sua. Io ho veduto la tal fanciulla che s’è lisciata e fattosi molto bella, sì che io voglio andare e farmi più bella di lei. E ritornando in camera, e prendendo el liscio e impiastratesi le mani, e volendosele ponare al volto disse: Al nome di Santo Antonio! Allora Santo Antonio non potendo sostenere che Dio nel nome suo fusse tanto ingiuriato, che ella andasse a la chiesa a mostrare a Dio la figura del suo nemico, cioè come fanno molte misere che vanno a la chiesa ne la casa di Dio, e guastano del volto loro la figura di Dio, e fannovi su quella del diavolo; et alle il diavolo tanto accecate, che credono che Dio non se n’avvegga e che non conosca el diavolo dagli angeli e veramente spose so’ de le dimonia, e co’ le dimonia saranno collocate, se non s’amendaranno. La sopradetta misera subbito che s’accostò el liscio a le gote sentì uno ’ncendio di fuoco mortale, el quale l’arse e le consumò sì le carni del volto, che in quattro dì ch’ella visse tutte l’ossa de le gote si vede vano schiarite; e diventò tanto scura e orribile, che chiunque la vedeva stupidiva. E così Santo Antonio vendicò la ’ngiuria ch’ella voleva fare a Dio nel nome suo.
D’un altra che crepó ne’ vestimenti.
Fue ne la città di Siena una giovana, poco tempo innanzi a questa sopradetta, la quale la madre sua avendola maritata, e volendonela mandare a marito, acciòche ella paresse più bella e scarca, le fece una robba tanto stretta, che la sera medesima ch’ella n’andò a marito, essendo a mensa con molte donne e uomini e avendo forse mezzo mangiato, la misera fanciulla presente tutta la gente che v’era standosi a mensa crepò: e così la misera madre fu micidiale de la sua figliuola. E volesse Idio che intervenisse così a tutte l’altre misere femine, le quali tutto el loro studio pongono in lisciarsi et in addornamenti de’ lor maladetti corpi fracidi; le quali notricano le loro putride carni a vermini e l’anima a diavogli, le quali son cagione continuamente de la dannazione di molte anime; e di tanti peccati, quant’elle sono cagione di far fare ad altrui, d’altrettanti son gravate le lor misere anime. De’ sopradetti due assempri ne fuor testimoni non solamente tutti e lor vicini ma eziandio tutta la città.