Gli assempri/D'una giovana che le fu roso dal liscio tutte le gote

D'una giovana che le fu roso dal liscio tutte le gote

../Assempro d'una donna de la città di Siena che fu lisciata dal diavolo ../D'una buona giovane, che per ch'ella non si volse lisciare, vidde poi nell'Ostia Sacrata un viso d'un fanciullo con molto splendore IncludiIntestazione 13 agosto 2024 100% Da definire

D'una giovana che le fu roso dal liscio tutte le gote
Assempro d'una donna de la città di Siena che fu lisciata dal diavolo D'una buona giovane, che per ch'ella non si volse lisciare, vidde poi nell'Ostia Sacrata un viso d'un fanciullo con molto splendore

[p. 20 modifica]D’una giovana che le fu roso dal liscio tutte le gote.

CAP. 3.°


Entorno agli anni mille trecento ottanta e tre fu ne la città di Siena una fanciulla di poco tempo maritata, la quale, tanto quanto [p. 21 modifica]ell’era bella del corpo, tanto era più sozza dell’anima; e quanto si doveva studiare di piacere a Dio, tanto si studiava di piacere al diavolo; però che essendo stata creata e formata da Dio a la immagine e similitudine sua, spesse volte guastandosi del volto la immagine e figura di Dio, facevavisi quella del diavolo; cioè che era molto vana d’ornarsi e di lisciarsi el volto. Costei una mattina per tempo levandosi, e iscendendo giù ne la corte, e fatte certe cose ch’aveva a fare per la casa, disse a la suocera sua. Io ho veduto la tal fanciulla che s’è lisciata e fattosi molto bella, sì che io voglio andare e farmi più bella di lei. E ritornando in camera, e prendendo el liscio e impiastratesi le mani, e volendosele ponare al volto disse: Al nome di Santo Antonio! Allora [p. 22 modifica]Santo Antonio non potendo sostenere che Dio nel nome suo fusse tanto ingiuriato, che ella andasse a la chiesa a mostrare a Dio la figura del suo nemico, cioè come fanno molte misere che vanno a la chiesa ne la casa di Dio, e guastano del volto loro la figura di Dio, e fannovi su quella del diavolo; et alle il diavolo tanto accecate, che credono che Dio non se n’avvegga e che non conosca el diavolo dagli angeli e veramente spose so’ de le dimonia, e co’ le dimonia saranno collocate, se non s’amendaranno. La sopradetta misera subbito che s’accostò el liscio a le gote sentì uno ’ncendio di fuoco mortale, el quale l’arse e le consumò sì le carni del volto, che in quattro dì ch’ella visse tutte l’ossa de le gote si vede vano schiarite; e diventò tanto scura e orribile, che chiunque la vedeva stupidiva. E così Santo Antonio vendicò la ’ngiuria ch’ella voleva fare a Dio nel nome suo.

D’un altra che crepó ne’ vestimenti.


Fue ne la città di Siena una giovana, poco tempo innanzi a questa sopradetta, la quale la madre sua avendola maritata, e volendonela mandare a marito, acciòche ella paresse più bella e scarca, le fece una robba tanto [p. 23 modifica]stretta, che la sera medesima ch’ella n’andò a marito, essendo a mensa con molte donne e uomini e avendo forse mezzo mangiato, la misera fanciulla presente tutta la gente che v’era standosi a mensa crepò: e così la misera madre fu micidiale de la sua figliuola. E volesse Idio che intervenisse così a tutte l’altre misere femine, le quali tutto el loro studio pongono in lisciarsi et in addornamenti de’ lor maladetti corpi fracidi; le quali notricano le loro putride carni a vermini e l’anima a diavogli, le quali son cagione continuamente de la dannazione di molte anime; e di tanti peccati, quant’elle sono cagione di far fare ad altrui, d’altrettanti son gravate le lor misere anime. De’ sopradetti due assempri ne fuor testimoni non solamente tutti e lor vicini ma eziandio tutta la città. [p. 24 modifica]