Dizionario Latino-Italiano (Georges, Calonghi)/CH

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[p. 417/418 modifica] Chaeronea, -ia, ae, f. (Xapóvela), città della Beozia, patria di Plutarco, famosa per [p. 419/420 modifica] la vittoria di Filippo di Macedonia sugli Ateniesi, ora villaggio di Kaprena o Kapurna.

chalcaspis, pidis, m. (χάλκασπις), che ha lo scudo di bronzo, plur., sost., chalcaspides, detto di una parte dell’esercito macedonico armato di scudi di bronzo, Liv. 44, 41, 2.

Chalcedon (Calchedon), onis, f. (Χαλκηδών), città della Bitinia, situata sulla Propontide, all’entrata del Bosforo, dirimpetto a Bisanzio, ora villaggio di Kadikjo (pei Turchi), ovv. Chalkedon (pei Greci). - Deriv.: Chalcedänius, a, um (Χαλκηδόνιος), calcedonio, di Calcedone; plur. sost., Chalcedonii, ōrum, m., gli abitanti di Calcedone, i Calcedonii.

Chalcidensis, V. Chalcis.

Chalcidicus, V. Chalcis.

Chalcioecos, i, f. (χαλκίοικος), tempio di Minerva, Liv. 35, 36, 9.

Chaleiope, es, f. (Χαλκιόπη), figlia di Eete, sorella di Medea, moglie di Frisso.

Chalcis, cidis, f. (Xaλxic), una delle più antiche città e più tardi capitale dell’Eubea, sull’Euripo, dirimpetto ad Aulide, unita al continente per mezzo di un ponte; patria dell’oratore greco Iseo e dei poeti greci Licofrone ed Euforione, ora Egripo ovv. Negroponte. Deriv.: A) Chalcidensis, e, Calcidese, di Calcide (Xandeiç), plur. sost., Chalcidenses, ium, m. (Χαλκιδείς), gli abitanti di Chalcis, i Calcidesi, ovv. generic. = Joni della Calcide (in Eubea), fondatori di molte colonie (delle quali, la più antica, Cuma). B) Chalcidicus, a, um, a) calcidico. Cic.: versus, del poeta Euforione (V. sopra), Verg. b) (poet.) cumeo, arx Cumae, Verg.

Chaldaea, ae, f. (Χαλδαία), la parte sudovest della Babilonia, dall’Eufrate fino ai deserti arabici, i cui abitanti erano celebrati per l’astronomia e la profezia. Deriv.: A) Chaldaeus, a, um, Caldeo - sost., Chaldaei, örun, m. (Χαλδαῖοι), gli abitanti della Caldea, i Caldei: poscia nel sign. di astrologi, indovini, Cic. ed a. B) Chaldaicus, a, um, caldaico, caldeo, rationes, arte di predire per mezzo delle stelle, astrologia, Cic.

chälybeius, a, um (χαλύβειος da χάλυψ), d’acciaio, massa, Ov. fast. 4, 405.

Chalybes, um, m. (Χάλυβες), popolo del Ponto, celebrato per la coltivazione delle miniere e la preparazione dell’acciaio.

chalyps, ybis, m. (xáλv), acciaio, vulnificus, perchè di esso si fanno le armi, Verg.: per la sua durezza, ferro durior et chalybe, Prop.

chamaeleon, ōnis e ontis, acc. onem, ontem, onta, m. (χαμαιλέων), specie di lucertola che muta colore, camaleon e, Plin. ed a.

Chaônes, um, m. (Χάονες’, popolo del nord-ovest dell’Epiro, così chiamato dall’eroe Caone, fratello di Eleno, Caoni. - Deriv.: A) (il loro paese), Chaonia, ae, f. (Xaoviai, Caonia, ora Can na nell’Albania. B) Chaonis, idis, f. caonica, poet. = epirotica, Ovv. generic., dodonaica, ales, colomba, Ov.: arbos, quercia, Ov. C) Chãonius, a, um (Xaóvios), caonio, poetic. epirota in gen., pater (Juppiter), Verg.: columbae, quelle che predicevano l’avvenire a Dodona, Verg.

chaos, acc. chaos, abl. chao, n. (χάος, τό), I) il vuoto, spazio infinito, caos, Sen.: come regno delle tenebre, Averno, Ov.: personif. padre della Notte e dell’Erebo, Verg. II) trasl., caos, massa primitiva della materia confusa e senza forma, dalla quale si formò il mondo, Ov.

chara, ae, f., erba detta carvi, comino, cumino, Caes. b. c. 3, 48, 1.

Chăris, ritos, acc. rita, f. (Xápic), Carite, Grazia, dea della grazia (lat. puro, Gratia); plur. Charites, um, f., Grazie, Cariti (comun.. tre: Aglaia, Eufrosine e Talia).

charistia, V. caristia.

Charmaidas, ae, m. (Χαρμάδας), discepolo di Carneade e seguace dell’Accademia (insegnò in Atene verso il 109 a. Cr.).

Chăron, ontis, m. (Xápwv), Caronte, nocchiero dell’Averno.

Charondas, ae, m. (Χαρόνδας), celebre legislatore della sua città natale, Catania, e delle altre colonie calcidiche in Italia e in Sicilia; contemporaneo di Zaleuco (verso la metà del VII secolo a. Cr.).

charta, ae, f. (xáprns), foglio dell’arbusto egizio detto papiro, carta, I) propr. e meton.: A) propr.: charta dentata, Cic.: calamum et chartas et scrinia posco, Hor. B) meton., carta, scritto, lettera, poesia, ecc., ne charta. vos prodat, Cic.: chartae obsoleverunt, Cic.: tribus chartis, libri, Catull. II) trasl., lastra, tavola sottile, plumbea, Suet. Ner. 20.

chartarius, a, um (charta), di carta, che concerne la cartu, Plin. ed a.

chartula, ae, f. (dimin. di charta), piccolo scritto, breve letterina, Cic. ep. 7, 18, 2.

Charybdis, bdis, acc. bdim, f. (Xápußdic), vortice che tutto ingoiava nello stretto di Messina, dirimpetto alla rupe Scylla (V.), ora Calofaro, e la Rema. - A indicare l’avidità, l’avarizia, Hor. carm., 1, 27, 19. Cic. de or. 3, 163.

chasma, atis, n. (xaoua), apertura, I) della terra, scoscendimento del suolo, franu, Sen. ed a. II) del cielo, specie di meteora, Sen. e Plin.

Chatti (Catti), ôrum, m. (Χάττοι), popolo germanico delle odiemme provincie di Hessen e di Thüringen. Deriv., Chattus, a, um, catto.

Chauci, (Cauchi ovv. Cauci, Cayci), orum, m., popolo della bassa Germania, sull’Oceano, dalle foci dell’Ems fino a quelle dell’Elba, al Sud fino a Oldenburgo e Brema, diviso in majores e minores. - Deriv.: Chaucius, soprannome di Gabinius secundus come vincitore dei Chauci.

chele, es, f. (xnań), t. t. dell’astrologia; plur. Chelae, arum, f., bilancia, come costellazione, Cic. poet., Verg. ed a.

Chelidon, donis, f., druda di C. Verre, sua cliente plebea.

chelydrus, i, m. (χέλυδρος), serpente simile a tartaruga, specie di serpente velenoso e puzzolente, Verg. ge. 3, 415.

chelys, acc. chelyn, voc. chely, f. (xéλug),. testuggine, tartaruga; meton.: lira, perchè fabbricata col dosso di tartaruga; lat. puro testudo, Ov. ed a.

cheragra, V. chiragra. [p. 421/422 modifica]

Cherronésus, e Chersanesus, e-os, i. f. (χεῤῥόνησος ο χερσόνησος), penisola. I) Ch. Taurica, Crimea, II) Ch. Tracia, ord. solo Ch., penisola della Tracia sull’Ellesponto, Chersoneso.

Cherusci, orum, m., in senso stretto, le popolazioni germaniche del Sud delle montagne dello Harz (monte Ercinio), ma molto più spesso, in senso più largo, la Confederazione germanica celebrata per le guerre coi Romani, che si stendeva su ambedue le rive del Weser, dal Lippe fino al Leine.

chiliarches, ae, m. (χιλιάρχης), e chiliarchus, i, m. (χιλίαρχος), I) capitano comandante a 1000 soldati, Curt. 5, 2 (7), 3. II) presso i Persiani, la più alta carica dello Stato dopo il re, cancelliere di Stato, Nep. Con. 3, 2.

Chimaera, ae, f.(χίμαιρα, propr. capra), I) mostro favoloso della Licia, che vomitava fuoco; leone davanti, capra a mezzo, e dragone di dietro, ucciso da Bellerofonte, Hor. carm., 1, 27, 24. Sen. ep. 113, 9: trasferita nell’Averno, Verg. Aen. 6, 288; cfr. Cic. de nat. deor. 2, 5. II) monte che vomitava fuoco presso Phaselis nella Licia, ovv., secondo Strabone, voragine vulcanica sul pendio del Cragus, ora valle e villaggio di Kullechimari; motivo questo della favola della Chimera. Deriv.: Chimaereus, a, um, appartenente alla montagna della Chimera, chimereo.

Chimaerifer, fera, ferum (Chimaera e fero), che alleva, produce la chimera, Ov. met. 6, 339.

Chione, es, f. (Xtóvn), I) figlia di Dedalione, madre di Autolico da parte di Mercurio, e del musico Filammone, da parte di Apollo; uccisa da Diana. II) madre di Eumolpo da parte di Nettuno; onde Chionides, ae, m. = Eumolpo.

Chios, e Chius, i, f. (Xioc), isola del mare Egeo, dirimpetto alla penisola ionica o clazomenica; ricca dei più importanti prodotti naturali, vino, marmo, fichi, e fine terra da stoviglie; ora Chio o Scio, turco Saki Andassi (cioè isola del mastice). Deriv.: Chius, a, um (Xioc), di Chio, vinum chium, Plaut., o sempl. Chium, Hor.: sost., x) Chii, ōrum, m., gli abitanti di Chio, Cic. ed a. 3) Chia, ōrum, n., fine tessuto di Chio, Lucr.

chiragra, ae, f. (χειράγρα), dolori alle mani, chiragra, Sen. ed a. - Poet. forma second. cheragra, Hor. ed a.

chirographum, i, n. (χειρόγραφον), forma second. chirographus, i, m. (Fulv. in Quint. 6, 3, 100), I) scritto a mano, scrittura a mano, chirografo, lat. puro manus, Cic. ed a. II) meton., manoscritto, Cic. ed a. generic. come t. t. del linguaggio commerciale scrittura di propria mano, obbligazione, lettera di cambio, Suet. ed a.

Chiron (Chiro), onis, m. (Xelpwv), Centauro segnalato per le sue cognizioni in fatto di musica, dell’arte di guarire per mezzo di erbe, e di predire l’avvenire, figlio di Saturno e di Fillira (onde Philly rides), educatore di parecchi eroi (spec. di Esculapio, Giasone ed Achille); nella pugna dei Centauri ferito da Ercole con una freccia avvelenata, che produceva ferite insanabili; trasferito da Giove in cielo a formarvi una costellazione.

chironomia, ae, f. (χειρονομία), pantomimica, arte del gesto, Quint. 1, 11, 17.

chirurgia, ae, f. (χειρουργία), arte di sanar le ferite, chirurgia, fig., sed ego diaeta curare incipio, chirurgiae taedet, io voglio ora a poco a poco curarmi con mezzi dietetici (misure miti); di operazioni chirurgiche (misure violenti) ne ho abbastanza, Cic. ad Att. 4, 3,3.

Chius, e Chius, V. Chios.

chlamydātus, a, um, vestito di clamide, Cic. ed a.

chlamys, ydis, f. (χλαμύς), soprarveste usata dai Greci (dagli uomini), larga, di lana, talora tinta di porpora (onde Punicea) e trapunta d’oro (onde Phrygia), portata dui guerrieri più illustri, mantello greco per uso di guerra, mantello di parata, clamide, Cic. ed a., ma anche mantello da viaggio di persone ragguardevoli e mantello di parata, per donne e ragazzi, Plaut., Verg. ed a.: veste dei citaredi, Cornif. rhet.: e del coro nella tragedia, Hor.

Chlaris, ridis, voc. ri, f. (XA@ptc, verdeggiante, lat. puro Flora, dea dei fiori.

Choaspes, is, m. (Χεάσπης), I) fiume della Susiana, celebrato per l’acqua limpida e pura, per la qual cosa i re persiani ne portavano sempre seco entro vasi d’argento una provvista nelle loro spedizioni, ora Karun. II) fiume dell’India, al S. del Parapamiso, ora Attok.

Choerilus, i, m. (Χοιρίλος), nativo di Iasso, poeta di cattiva fama (forse a torto), che accompagnò Alessandro il grande nelle sue spedizioni.

choragium, ii, n. (greco: τὰ χοράγια: xoparia), il corredo di vestiario, costumi, scenario e mobilia necessaria ad un coro o alla rappresentazione di un intero dramma, Plaut., Plin. ed a., e plur. in Val. Max. trasl., ornamento, spettacolo, Cornif. rhet. 4, 63.

chöragus, i, m. (χορηγός), I) colui che a sue spese provvede, per la rappresentazione di un coro o di un intero dramma, tutto il necessario in scenario, ornamenti, vestiti, ecc., corago, chi allestisce i cori, Comici. II) trasl, chi per l’allestimento di una festa fornisce a sue spese il necessario, corugo, Poëta in Suet. Aug. 70.

choraules, ae, acc. en e am, m. (xopaúans), flautista del coro, Suet. ed a.

chorda, ae, f. (xopòń), corda di minugia, Cic. ed a.: non didicit tangere chordas, Ov.

chorea, ae, f. (xopeia), comun. al plur., danza corale, accompagnata dal canto, Catull. Verg. ed a.

choreus, i, m. (χορεῖος, sc. πούς, pes), piede metrico, detto più tardi trocheo=-, Cic. ed a.

chöröcitharistes, ae, m. (χοροκιθαρίots), suonatore che accompagnava con la cetra la danza, Suet. Dom. 4.

chors, V. cohors.

chörus, i, m. (χορός = κύκλος), I) danza circolare, danza, Tibull., Hor. ed a.: trasl., l’armonico movimento delle stelle, Tibull. 2, 1, 88. II) meton., schiera che cantu [p. 423/424 modifica] e danza, coro, A) propr., Cic. ed a.: Phoebi, Muse, Verg.: del coro nelle tragedie, Hor. B) trasl.: 1) la schiera delle stelle moventesi armonicamente, Hor. ed a. 2) in gen., ogni stuolo, schiera, folla, juventutis, Cic.: philosophorum, Cic.: virtutum, Cic.

chria, ae, f. (xpeix), in retorica, sentenza o luogo comune svolto logicamente con una certa larghezza, Sen. e Quint.

Christianus, a, um (Χριστιανός), eristiano, religio, Eutr. ed a.-sost., Christianus, i, m., cristiano, partic. plur., Christiani, ōrum, m., i cristiani, Tac. ed a.

Christus, i, m. (Xplorós, l’unto), Cristo, Tac., Plin. ep. ed a.:

chrysanthies, is, n. (χρυσανθές), crisantemo, specie di fiore, Ps. Verg. cul. 405.

Chrysas, ae, m., fiume della Sicilia presso la città di Asoros (ora Asaro); ora Dittaino.

Chryseis, V. Chryses.

Chryses, ae, m. (Xpúons), sacerdote di Apollo, da Crise nella Troade; padre di Astinome, che fu da Achille rapita in una scorreria, e assegnata come preda ad Agamennone, ma dovette essere nuovamente resa al padre per la peste, che Apollo mandò all’esercito greco. Deriv.: Chrysēïs, idis, f. (Xpvonic), Criseide (figlia di Crise) = Asti-nome.

Chrysippus, i, m. (Χρύσιππος), I) di Tarso o Soli in Cilicia (onde & Zoleúc), nato verso il 282 a. Cr., celebre filosofo stoico, discepolo di Zenone e Cleante; inventore del sorite. II) dotto liberto di Cicerone, che si rese colpevole di molti falli, epperò Cicerone ne dichiarò nulla la liberazione. III) liberto dell’architetto Ciro, e architetto egli stesso. -Deriv.: Chrysippèus, a, um, crisippeo, di Crisippo.

chrysocolla, ae, f. (χρυσόκολλα), verde. rame, borace, Suet. ed a.

chrysolithus, i, c. (χρυσόλιθος), crisolito, pietra preziosa, il topazio dei Greci e dei moderni, Prop., Plin. ed a.

chrysophrys, acc. yn, m. (χρυσόφρυς), pesce marino, che ha una macchia d’oro al disopra degli occhi (Sparus aurata, L.), Ov. hal. 111.