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Cherronésus, e Chersanesus, e-os, i. f. (χεῤῥόνησος ο χερσόνησος), penisola. I) Ch. Taurica, Crimea, II) Ch. Tracia, ord. solo Ch., penisola della Tracia sull’Ellesponto, Chersoneso.

Cherusci, orum, m., in senso stretto, le popolazioni germaniche del Sud delle montagne dello Harz (monte Ercinio), ma molto più spesso, in senso più largo, la Confederazione germanica celebrata per le guerre coi Romani, che si stendeva su ambedue le rive del Weser, dal Lippe fino al Leine.

chiliarches, ae, m. (χιλιάρχης), e chiliarchus, i, m. (χιλίαρχος), I) capitano comandante a 1000 soldati, Curt. 5, 2 (7), 3. II) presso i Persiani, la più alta carica dello Stato dopo il re, cancelliere di Stato, Nep. Con. 3, 2.

Chimaera, ae, f.(χίμαιρα, propr. capra), I) mostro favoloso della Licia, che vomitava fuoco; leone davanti, capra a mezzo, e dragone di dietro, ucciso da Bellerofonte, Hor. carm., 1, 27, 24. Sen. ep. 113, 9: trasferita nell’Averno, Verg. Aen. 6, 288; cfr. Cic. de nat. deor. 2, 5. II) monte che vomitava fuoco presso Phaselis nella Licia, ovv., secondo Strabone, voragine vulcanica sul pendio del Cragus, ora valle e villaggio di Kullechimari; motivo questo della favola della Chimera. Deriv.: Chimaereus, a, um, appartenente alla montagna della Chimera, chimereo.

Chimaerifer, fera, ferum (Chimaera e fero), che alleva, produce la chimera, Ov. met. 6, 339.

Chione, es, f. (Xtóvn), I) figlia di Dedalione, madre di Autolico da parte di Mercurio, e del musico Filammone, da parte di Apollo; uccisa da Diana. II) madre di Eumolpo da parte di Nettuno; onde Chionides, ae, m. = Eumolpo.

Chios, e Chius, i, f. (Xioc), isola del mare Egeo, dirimpetto alla penisola ionica o clazomenica; ricca dei più importanti prodotti naturali, vino, marmo, fichi, e fine terra da stoviglie; ora Chio o Scio, turco Saki Andassi (cioè isola del mastice). Deriv.: Chius, a, um (Xioc), di Chio, vinum chium, Plaut., o sempl. Chium, Hor.: sost., x) Chii, ōrum, m., gli abitanti di Chio, Cic. ed a. 3) Chia, ōrum, n., fine tessuto di Chio, Lucr.

chiragra, ae, f. (χειράγρα), dolori alle mani, chiragra, Sen. ed a. - Poet. forma second. cheragra, Hor. ed a.

chirographum, i, n. (χειρόγραφον), forma second. chirographus, i, m. (Fulv. in Quint. 6, 3, 100), I) scritto a mano, scrittura a mano, chirografo, lat. puro manus, Cic. ed a. II) meton., manoscritto, Cic. ed a. generic. come t. t. del linguaggio commerciale scrittura di propria mano, obbligazione, lettera di cambio, Suet. ed a.

Chiron (Chiro), onis, m. (Xelpwv), Centauro segnalato per le sue cognizioni in fatto di musica, dell’arte di guarire per mezzo di erbe, e di predire l’avvenire, figlio di Saturno e di Fillira (onde Philly rides), educatore di parecchi eroi (spec. di Esculapio, Giasone ed Achille); nella pugna dei Centauri ferito da Ercole con una freccia avvelenata, che produceva ferite insanabili; trasferito da Giove in cielo a formarvi una costellazione.

chironomia, ae, f. (χειρονομία), pantomimica, arte del gesto, Quint. 1, 11, 17.

chirurgia, ae, f. (χειρουργία), arte di sanar le ferite, chirurgia, fig., sed ego diaeta curare incipio, chirurgiae taedet, io voglio ora a poco a poco curarmi con mezzi dietetici (misure miti); di operazioni chirurgiche (misure violenti) ne ho abbastanza, Cic. ad Att. 4, 3,3.

Chius, e Chius, V. Chios.

chlamydātus, a, um, vestito di clamide, Cic. ed a.

chlamys, ydis, f. (χλαμύς), soprarveste usata dai Greci (dagli uomini), larga, di lana, talora tinta di porpora (onde Punicea) e trapunta d’oro (onde Phrygia), portata dui guerrieri più illustri, mantello greco per uso di guerra, mantello di parata, clamide, Cic. ed a., ma anche mantello da viaggio di persone ragguardevoli e mantello di parata, per donne e ragazzi, Plaut., Verg. ed a.: veste dei citaredi, Cornif. rhet.: e del coro nella tragedia, Hor.

Chlaris, ridis, voc. ri, f. (XA@ptc, verdeggiante, lat. puro Flora, dea dei fiori.

Choaspes, is, m. (Χεάσπης), I) fiume della Susiana, celebrato per l’acqua limpida e pura, per la qual cosa i re persiani ne portavano sempre seco entro vasi d’argento una provvista nelle loro spedizioni, ora Karun. II) fiume dell’India, al S. del Parapamiso, ora Attok.

Choerilus, i, m. (Χοιρίλος), nativo di Iasso, poeta di cattiva fama (forse a torto), che accompagnò Alessandro il grande nelle sue spedizioni.

choragium, ii, n. (greco: τὰ χοράγια: xoparia), il corredo di vestiario, costumi, scenario e mobilia necessaria ad un coro o alla rappresentazione di un intero dramma, Plaut., Plin. ed a., e plur. in Val. Max. trasl., ornamento, spettacolo, Cornif. rhet. 4, 63.

chöragus, i, m. (χορηγός), I) colui che a sue spese provvede, per la rappresentazione di un coro o di un intero dramma, tutto il necessario in scenario, ornamenti, vestiti, ecc., corago, chi allestisce i cori, Comici. II) trasl, chi per l’allestimento di una festa fornisce a sue spese il necessario, corugo, Poëta in Suet. Aug. 70.

choraules, ae, acc. en e am, m. (xopaúans), flautista del coro, Suet. ed a.

chorda, ae, f. (xopòń), corda di minugia, Cic. ed a.: non didicit tangere chordas, Ov.

chorea, ae, f. (xopeia), comun. al plur., danza corale, accompagnata dal canto, Catull. Verg. ed a.

choreus, i, m. (χορεῖος, sc. πούς, pes), piede metrico, detto più tardi trocheo=-, Cic. ed a.

chöröcitharistes, ae, m. (χοροκιθαρίots), suonatore che accompagnava con la cetra la danza, Suet. Dom. 4.

chors, V. cohors.

chörus, i, m. (χορός = κύκλος), I) danza circolare, danza, Tibull., Hor. ed a.: trasl., l’armonico movimento delle stelle, Tibull. 2, 1, 88. II) meton., schiera che cantu