Capitolo XXIII. Iocasta, Reina di Tebe

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Giovanni Boccaccio - De mulieribus claris (1361)
Traduzione dal latino di Donato Albanzani (1397)
Capitolo XXIII. Iocasta, Reina di Tebe
XXII XXIV


IOCASTA, reina di Tebe, fu più famosa per le sue scienze, che per le sue opre e per lo suo regno. Questa certamente avendo avuta1 famosa origine dai primi edificatori di Tebe, fu maritata a Lajo, re de’ Tebani, essendo ella vergine; e del quale essendo gravida d’un figliuolo, per un’avversa risposta d’augurio cha ebbe Lajo, comandò che il partorito figliuolo fosse dato alle fiere; la qual cosa ella fece gravemente: e pensando quella, che fosse divorato incontanente, fu nutricato per figliuolo appresso al re di Corinto. E già venuto in perfetta età, uccise Lajo presso i Focesi2; e quella rimasta vedova, e non conoscendo il figliuolo tolse quello per marito3, e di quello ebbe due figliuoli Eteocle e Polinice, e altrettante figliuole, cioè Ismena ed Antigona. E parendo felice sì per lo regno, e sì per la prole4, per risposta degli Dei conobbe essere suo figliuolo quello che essa5 pensava essere suo marito. La qual cosa, benchè ella portasse gravissimamente, egli portò tanto più gravemente, che, desiderando morire per lo commesso peccato, cavossi gli occhi, e abbandonò lo regno, il quale presono i figliuoli con discordia: e rotti fra sè i patti, vennero a guerra; e benchè spesse volte venissero a battaglia insieme, con grande tristizia di Iocasta, finalmente ella gli ricevette morti, combattendo amendue soli. Del quale dolore impaziente la misera madre e avola, benchè ella vedesse6 Creonte suo fratello già re, vedendo quello che era suo marito e figliuolo in esilio e cieco, e Antigona e Ismena, figliuole già intrigate sull’avversa fortuna, fatta già vecchia, cacciò fuori collo ferro l’anima istanca per li mali e facente resistenzia7, e finì con la vita le fatiche. Sono nondimeno alcuni che dicono, che ella non potè sì lungamente comportare i suoi nocivi errori; ma com’ella vide Edipo cavarsi gli occhi, incontanente s’uccise.


Note

  1. Cod. Cass. avendo vita famosa origine. Test. Lat. cum... originem duceret.
  2. Cod. Cass. preso infongossi. Test. Lat. apud Phocenses.
  3. Cod. Cass. e quella rimasa vedova e non conoscendo i figliuoli e di quello ebbe due figliuoli. Abbiamo aggiunto le parole tolse quello per marito del Betussi, necessarie pel senso, e per la conformità del testo latino: Vidua incognitum sumpsit in conjugem.
  4. Cod. Cass. E parendo felicie si per lo regno essi per risposta degli dei cogniobbe essere. Test. Lat. et cum tam regno quam prole videretur felix, Deorum responso, ecc.
  5. Cod. Cass. che era pensava.
  6. Cod. Cass. benchella avesse greonte giavedendo. Test. Lat. Creontem fratrem jam regem cerneret.
  7. Cod. Cass. fatta già vecchia chollimali chaco fuori chollo ferro lanima istancha effaccente resistenzia. Test. Lat. reluctantem fessamque malis animam ferro, jam anus, expulit.