De mulieribus claris/XLI
Questo testo è completo. |
◄ | XL | XLII | ► |
CAPITOLO XLI.
Nicaula, Reina d'Etiopia.
Nicaula, secondo che si può comprendere, nacque nell’estremo d’Etiopia, la quale per certo fu degna di ricordanza, quanto ella, nata tra gente non costumata, fu più famosa di costumi. È manifesto, che mancando i Faraoni , ovvero la schiatta di quegli, se noi dovemo dare fede agli antichi, ella fu famosissima reina d’Etiopia e d’Egitto. Secondo che dicono alcuni, fu reina d’Arcadia, e che ella ebbe grandissima casa reale in Meroe, isola del Nilo, e in quel luogo abbondò di tante ricchezze, che fu creduto quasi, questa avanzare tutti gli uomini. Fra le quali ricchezze e delicatezze avemo letto, che ella non si diede a riposo, e morbidezza di femmina, anzi, benchè noi non conosciamo lo maestro, sappiamo che ella fu ornata di tanta scienza delle cose del mondo, che parve cosa miracolosa. La qual cosa ancora pare confermare la Sacra Scrittura, per la cui autorità si dimostra, che costei, la qual chiama Saba1, udita fa scienza del savio Salomone, lo quale era famoso al suo tempo, e la cui gloria e fama avea pieno già tutto il mondo, si maravigliò, benchè i matti ignoranti non sogliono ammirare, ma dispregiare sì fatte cose. Ma, che è molto più, non solamente si maravigliò, ma venne in Jerusalem per udire quello, partendosi da Meroe; la quale, poco meno in capo dell’altra parte del mondo lasciando il suo maraviglioso regno, passando l’Etiopia per lo lido de! Mare Rosso, e gli deserti d’Arabia con sì splendida compagnia, e con sì magnifica spesa, e grandissima moltitudine di famiglia, che Salomone medesimo, ricco sopra tutti i re, si maravigliò di quella donna. La quale fu ricevuta da lui con sommo onore; e sponendogli alcune oscure parole, e avendo udito la risoluzione di quelle con diligenzia; confessò volontariamente che la sapienza di Salomone avanzava la nominanza e la capacità dell’umano ingegno, dicendo, che non era dubbio, quella essere acquistata per dono di Dio, non per istudio. Poi fece a quello maravigliosi doni, tra i quali si crede, fussero quegli arboscegli, i quali poi Salomone fece piantare e coltivare non lungi dal lago Asaltide2. E finalmente ricevuti i doni da lui con somme lodi, ritornò a casa. E sono alcuni che credono, che questa medesima fusse Candace, reina di Meroe, dalla quale furon poi chiamati Candacj i re d’Egitto per lungo tempo, come innanzi erano stati chiamati Faraoni.