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capitolo xli. 203


l’Etiopia per lo lido de! Mare Rosso, e gli deserti d’Arabia con sì splendida compagnia, e con sì magnifica spesa, e grandissima moltitudine di famiglia, che Salomone medesimo, ricco sopra tutti i re, si maravigliò di quella donna. La quale fu ricevuta da lui con sommo onore; e sponendogli alcune oscure parole, e avendo udito la risoluzione di quelle con diligenzia; confessò volontariamente che la sapienza di Salomone avanzava la nominanza e la capacità dell’umano ingegno, dicendo, che non era dubbio, quella essere acquistata per dono di Dio, non per istudio. Poi fece a quello maravigliosi doni, tra i quali si crede, fussero quegli arboscegli, i quali poi Salomone fece piantare e coltivare non lungi dal lago Asaltide1. E finalmente ricevuti i doni da lui con somme lodi, ritornò a casa. E sono alcuni che credono, che questa medesima fusse Candace, reina di Meroe, dalla quale furon poi chiamati Candacj i re d’Egitto per lungo tempo, come innanzi erano stati chiamati Faraoni.

  1. Cod. Cass. dalluogho. Test. Lat. lacu.