Curia, moglie di Quinto Lucrezio

../LXXX ../LXXXII IncludiIntestazione 14 giugno 2024 75% Da definire

Giovanni Boccaccio - De mulieribus claris (1361)
Traduzione dal latino di Donato Albanzani (1397)
Curia, moglie di Quinto Lucrezio
LXXX LXXXII

[p. 348 modifica]

CAPITOLO LXXXI.

Curia, moglie di Quinto Lucrezio.

Curia fu una donna romana; e se noi daremo fede al nome, fu della schiatta de’ Curioni; e se noi daremo fece alle opere, fu splendido esempio delle antiche donne di maravigliosa costanza e d’integrissima fè, perchè nelle turbazioni delle cose, quando per comandamento de’ triumviri furon poste nuove tavole de’ proscritti, Quinto Lucrezio fu trovato proscritto insieme con molti, e fuggendo gli altri prestamente dalla patria, e appena trovando luogo sicuro nascosto fra le tane delle fiere e per solitarj luoghi delle montagne, ovvero appresso i nemici della nominanza de’ Romani; solo, seguendo lo consiglio dell’amatissima moglie, stette nascosto a Roma senza paura nella propria casa pazientemente in istretto luogo della camera appresso la moglie; e fu conservato con tanta sollecitudine della moglie, e con tanta industria e sagacità e con tanta integrità di fè, che niuno de’ parenti e famigli lo potè pen[p. 349 modifica]sare non che sapere, salvo che una fanciulla. E possiamo credere, che a compiere lo fatto con arte, molte volte quella donna appariva tra le genti con umili vestimenti, brutto abito, trista faccia, con gli occhi lagrimosi, co’ capegli disordinati, non ornata, secondo l’usanza, d’alcuni veli, con lo petto pieno di faticosi sospiri, e con uno finto smarrimento di smemorata trascorreva per tutta la città, entrava ne’ templi, andava per le piazze con la voce tremante e debole; perchè paresse ch’ella andasse agl’Iddii, con prieghi e con voti domandava quegli che ella trovava per la via; domandava gli amici s’eglino avessero veduto il suo Lucrezio, e se eglino sapessero quello essere vivo; domandava verso qual parte egli fusse fuggito, con che compagnia e con che speranza; ancora, diceva, che sommamente desiderava sè essere sua compagna; fuggendo nello esilio e ne’ suoi disagi, e faceva molte cose somiglievoli, le quali erano fortificazioni a tenere nascosto il marito: ancora con molte lusinghe, piacevolezze conforti ella conservava l’animo di quella serva, e faceala ferma; e finalmente dirigeva con conforti e speranze lo affaticato petto del ma[p. 350 modifica]rito, lo quale stava con paura, e traeva quello tristo ad alcuna letizia. E così stando gli altri in quel tempo con fatica per l’aspre montagne, per le tempeste del mare, per le fortune del cielo, tra le insidie dei barbari, e gli odj de’ nemici; e alcuna volta pericolando miseramente per le mani di quegli che li perseguivano, solo Lucrezio fu conservato sicuro in grembo della preziosa moglie, per la quale santissima opera Curia cercò eterna fama non indegna a sè.

Note