De mulieribus claris/LXXX
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CAPITOLO LXXX.
Porzia, figliuola di Catone Uticense.
Porzia fu figliuola di quel Marco Catone lo quale s’uccise a Utica, poichè egli condusse d’Egitto in Africa quegli che restavano dell’oste di Pompeo, per le ardenti parti di Libia. E non parve che quella donna fusse dissimiglievole in alcuna cosa dalla paterna1 fortezza e perseveranza. E questa, acciocchè noi lasciamo l’altre sue virtudi, o gli altri suoi fatti famosi, vivendo il padre, fu maritata a Decio Bruto, lo quale ella amò sì perfettamente e sì costantemente, che tra gli altri suoi pensieri questo suo marito era lo maggiore e ’l più speziale; e al debito tempo non potè nascondere l’oneste fiamme dell’amore nel casto petto; le quali cose perchè arrivano a sua perpetua lode, proferisconsi a sua maggiore fama2. Già era acquetato3 lo pestilenzioso romore delle civili guerre, essendo in ogni cosa soperchiati da Cesare quegli della parte di Pompeo; nondimeno4 contro a lui perpetuo Dittatore, assai desideroso di sua signoria, la parte migliore del senato fece congiurazione. Fra i quali fu lo detto Bruto, lo quale sapendo la fermezza di Porzia, avendole aperto il secreto dello scellerato fatto, avvenne, che in quella notte, alla quale seguì lo die che Cesare fu morto da’ congiurati, uscendo Bruto dalla camera, Porzia pigliò uno rasojo da barbiere, quasi com’essa si volesse tagliare l’unghie; e facendo vista, che a caso le fusse caduto, istudiosamente si feri. E come le sue cameriere videro uscire fuori lo sangue, temendo che la cosa fusse più grave, levato lo romore, Bruto, che era partito, tornò nella camera, riprendendo Porzia che toglieva l’ufficio al barbiere. Partite le serve, Porzia disse: Quel che tu pensi mattamente fatto, non è, ma io l’ho fatto per tentare come io potrei comportare la morte se la tua impresa non succedesse come tu volessi. O amore d’invincibile forza! e oh! quell’uomo era beato di sì fatta moglie! Ma chè, seguo più innanzi? i congiurati eseguirono il peccato5; e, morto Cesare, gli ucciditori fuggirono, ma non senza pena: e procedendo ogni cosa contro a quello che era pensato, furono dannati dall’altro senato quegli micidiali, i quali fuggirono in diverse parti. Bruto e Cassio andati verso Oriente ricolsero molta gente verso Ottaviano e Antonio eredi di Cesare; contro ai quali conducendo l’oste Ottaviano e Antonio, combatterono ai campi di Filippi: e essendo vinta e cacciata la parte di Bruto e di Cassio, Bruto ancora fu morto. La cui morte, come Porzia udi, pensando non avere alcuna cosa allegra per innanzi dopo la morte di suo marito, istimò comportare la morte con quel proposito che innanzi avea comportata la ferita del coltello del barbiere; e subito tornò all’antico proposito: e non avendo alcuno strumento alla volontaria morte, sì tosto, come richiedeva lo furore, gittossi in bocca gli carboni accesi senza alcuno dubbio, i quali ella avea presenti, e ardendo quegli la parte di drento, la vita fu costretta a partirsi. E non è dubbio che quanto quella fu più inusitata maniera di morte, tanto più diede dimostranza a quella che morì, che ella amasse lo marito; eziandio in niuna cosa si potè mettere d’inanzi alla sua fortezza quella di suo padre, lo quale s’aperse la via già con le sue mani6.
Note
- ↑ Cod. Cass. prima. Test. Lat. patria fortitudine.
- ↑ Cod. Cass. proferse ciensi sua fama. Test. Lat. ad ejus ampliandam famam se offerunt.
- ↑ Cod. Cass. era acquistato. Test. Lat. quieverat jam pestifer tumultus bellorum civilium.
- ↑ Cod. Cass. quando ando. Test. Lat. tamen in eum senatus pars sanior conjuraverit.
- ↑ Cod. Cass. seghuirono al peccato. Test. Lat. in scelus... itum est.
- ↑ Cod. Cass. ne eziandio niuna chosa si pote mettere dinanzi alla fortezza di suo padre loquale laprese lavia gia cholle sue madre. Test. Lat. cujus etiam fortitudini, patris reseratum manibus vulnus nil meritæ laudis potuit auferre.