Giulia, figliuola di Cajo Giulio Cesare

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Giovanni Boccaccio - De mulieribus claris (1361)
Traduzione dal latino di Donato Albanzani (1397)
Giulia, figliuola di Cajo Giulio Cesare
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CAPITOLO LXXIX.

Giulia, figliuola di Cajo Giulio Cesare.

Giulia forse fu la più famosa donna di tutto il mondo, e per sua schiatta e per suo marito; ma più famosa per lo santissimo suo amore, e per la subita sua morte. Ella fu sola figliuola di Giulio Cesare, generata di Cornelia sua moglie, figliuola di Cinna, stato quattro volte console. Il quale Giulio ebbe origine per molti re e altri successori da Enea duca de’ Trojani per parte di padre1, e per parte di sua madre da Anco Marzio, stato innanzi re de’ Romani; e fu onorato molto di glorie, di battaglie, di trionfi e di perpetua dittatura. Poi ella fu moglie del gran Pompeo, uomo famosissimo tra i Romani in quel tempo, il quale per lungo spazio affaticò non solamente la terra, ma il cielo, vincendo i re, e mettendogli giuso e facendogli di nuovo, soggiogando le nazioni, perseguendo i corsari, [p. 343 modifica]acquistando benevolenza del popolo di Roma, acquistando favore con gli re di tutto il mondo: lo quale quella famosa donna, benchè ella fusse giovinetta e egli già vecchio, sì ardentemente l’amava, che per quello ella acquistò la morte innanzi tempo. Perchè facendo sacrificio Pompeo, essendo ammazzata la bestia la quale egli teneva, e quella per lo colpo scotendosi in diverse parti, imbrattossi di molto sangue, e perciò spogliandosi le vestimenta, e mandando quelle a casa, avvenne, che quello che le portava trovò prima Giulia; la quale vedendo insanguinate le vesti del marito, prima che ella domandasse la cagione, sospettando che Pompeo fusse stato morto, come ella non volesse vivere dopo la morte di suo marito, subito in terra con sinistra paura cadde cogli occhi rivolti e con le mani strette, e incontanente finì con grandissimo danno non solamente del marito e de’ cittadini romani, ma a quel tempo eziandio di tutto il mondo.


Note

  1. Cod. Cass. detroiani. Test. Lat. paternam duxit origine.