Chi l'ha detto?/Parte prima/75
Questo testo è completo. |
◄ | Parte prima - 74 | Parte prima - 76 | ► |
§ 75.
Tempo, ponderatezza, riflessione
1730. ....Carpe diem, quam minimum credula postero.1
E anche Marziale:
1731. Non est, crede mihi, sapientis dicere ‛Vivam’.
Sera nimis vita est crastina: vive hodie.2
1732. Pelle moras; brevis est magni fortuna favoris.3
Perciò frequenti sono le testimonianze di classici che ci additano il fatale volo del tempo, e ci ammoniscono a trarne savio partito. Dello stesso aureo secolo di Augusto, donde abbiamo citato Orazio, possiamo citare anche Ovidio e Virgilio; questi dice:
1733. Fugit interea, fugit inreparabile tempus.4
1734. Labitur occulte, fallitque volubilis aetas.5
E anche il nostro maggior Poeta:
1735. Vassene il tempo, e l’uom non se n’avvede.
Gl’inglesi che sono gente pratica e sanno far buon uso del tempo, hanno quella massima ormai divenuta proverbiale, e nota anche a coloro, inglesi e non inglesi, i quali non pensano ad osservarla.
1736. Time is money.6
1737. Le temps est un grand maître.7
Le temps est un grand maitre, il règle bien des choses. |
Ma fu proprio Corneille il primo che lo disse? Certamente egli non fu il primo a pensare che il tempo accomoda molte cose, Come non saprei chi fosse il primo a dire che il tempo troppe altre ne disfà. Non fu il primo nemmeno Salomone che pure scrisse:
1738. Omnia tempus habent, et suis spatiis transeunt universa sub cælo. 8
1739. Passan vostri triunfi e vostre pompe,
Passan le signorie, passano i regni;
Ogni cosa mortal Tempo interrompe.
C’è l’abitudine di dire che se non altro il tempo è galantuomo, ed anche questo è un conforto, poiché di galantuomini non ve n’ha troppi nel mondo, però bisogna fare altrettanto con lui, se no
1740. ....Il tempo è infedele a chi ne abusa.
1741. Festina lente.9
parole che si vedono anche incise intorno ad alcune medaglie di Vespasiano (ce n’è pure una di Domiziano), le quali portavano da una parte l’effigie imperiale, dall’altra quel simbolo, gradito agli antichi, dell’àncora accoppiata al delfino, simbolo che i tipografi Aldi resero illustre nel cinquecento, e che significava la fermezza nei propositi congiunta alla celerità nel portarli in atto. Occorre perciò, a trarre veramente partito del tempo, quella savia ponderatezza, che soltanto un criterio bene equilibrato può suggerire, ma che altrimenti non si acquista
1742. Per volger d'anni o per cangiar di pelo.
1743. Uomini siate, e non pecore matte.
1744. Siate, Cristiani, a muovervi più gravi!
Non siate come penna ad ogni vento
E non crediate ch'ogni acqua vi lavi!
Un tale rimprovero non avrebbe potuto rivolgersi a Papa Adriano VI il quale, non parlando italiano, a chi trattasse di affari con lui, soleva rispondere:
1745. Videbimus et cogitabimus.10
A tutte l’altre cose sta serrata, |
(Franc. Berni, Rime, poesie latine e lettere edite e inedite, a cura di A. Virgili, 1885, pag. 36).
La ponderazione è necessaria eziandio per coloro che scrivono, quali devono più volte rileggere, limare, rifare gli scritti loro. Tale è anche il consiglio di Orazio che raccomanda:
1746. Sæpe stylum vertas, iterimi quæ digna legi sunt
Scripturus.11
De summo planus, sed non ego planus in imo; |
Note
- ↑ 1730. Profitta dell’oggi, e non fare nessun assegnamento sul domani.
- ↑ 1731. Credimi, non è da savio il dire: «Vivrò». Domani è già troppo tardi: vivi oggi.
- ↑ 1732. Rompi gl’indugi: poco dura il grande favore della fortuna.
- ↑ 1733. Fugge intanto, fugge irreparabilmente il tempo.
- ↑ 1734. Scorre nascostamente e sparisce il fuggevole tempo.
- ↑ 1736. Il tempo è danaro.
- ↑ 1737. Il tempo è un grande maestro.
- ↑ 1738. Tutte le cose hanno il loro tempo, e tutte passano sotto il cielo nello spazio che è loro prefisso.
- ↑ 1741. Affrettati adagio.
- ↑ 1745. Vedremo e rifletteremo.
- ↑ 1746. Spesso volgerai lo stilo dall'altra parte, se vorrai scrivere cose degne di essere lette e rilette.