Cenno istorico del Comune di Cassano/Seconda Parte/Capitolo XI

Capitolo XI - L'invenzione della sacrosanta effige di Maria Vergine ravviva la Fede, e forma il trionfo più glorioso della nostra SS. Religione

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Capitolo XI - L'invenzione della sacrosanta effige di Maria Vergine ravviva la Fede, e forma il trionfo più glorioso della nostra SS. Religione
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[p. 86 modifica]-88- CAPITOLO XI. L'invenzione della sacrosanta effigie di Maria Vergine ravviva la Fede, e forma il trionfo più glorioso della nostra SS. Religione. Gli Apostoli, dopo la morte del divin Redentore, restarono perplessi; ma vedendolo risor­to dal suo sepolcro con quelle stesse piaghe, colle quali fu sepolto, ri rianimarono, e ravvivata in loro la Fede, rianimata la Speranza e riaccesa la Carità confessarono e pubblicarono pel mondo tutto Gesù Cristo vero Dio fatt’Uomo, vero Creatore dell’universo e vero Redentore del mondo dopo la venuta dello Spirito Santo. Un simile prodigio di grazia e di cristiana pietà si osserva in questi tempi calamitosi e tristi, mercé l'invenzione della sacratissima effigie del­la gran Madre di Dio. Poiché al memorando successo un alto grido di glubilo, di esultatione e di allegrezza elevasi primamente per tutta la terra di Cassano, per cui sopra luogo si reca il signor Arciprete D. Raffaele Toritto, il quale, osservato cogli occhi propri il pro­digioso disooprimento, ne fa la canonica relazione a S. E. R. Monsignor Arcivescovo D. Michele [p. 87 modifica]Basilio Clari Ordinario della diocesi. Si reca il sig. Regio Giudice D. Carolo Caracciolo col suo Cancelliere, ed esaminato regolarmente il sacro dipinto, ne fa legale rapporto a tutte le autorità Civili. Si conferisce il sig. Sindaco D. France­sco Paternostro col Cancelliere Comunale, e dopo verificato il miracoloso scoprimento della vene­randa effigie di Maria SS. degli Angeli, speciale Protettrice di Cassano, ne redige il verbale giu­ridico per conservarsi nell’archivio Comunale. Alla voce dell’invenzione della sacra Immagine di Maria SS. degli Angeli, vi concorre tutto il polo Cassanese, e con viva fede e sincera di­vozione offre alla gran Madre di Dio un tributo di lagrime della più ingenua tenerezza. La voce dell’invenzione della benedetta effigie dal sacro Colle dì Cassano in larghe ruote spandendosi, rim­bomba per tutt’i paesi circostanti e lontani, e chi spinti dalla curiosità,chi mossi dal santo desiderio, chi chiamati dalla pietà e dalla divozione, e chi per accertarsi dell'avvenimento, molti da’diversi paesi concorrono al sacro Luogo, penetrano ansiosi nella Grotta fortunata, e tutti guardano con ammi­razione quella veneranda Immagine, la quale dopo tanti secoli conserva intatta la sua venustà, i suoi leggiadri liniamenti, la sua divina bellezza. Guar­dan'o con istupore quell'amabilissimo Bambino tra le braccia della sua santissima Madre, il quale col [p. 88 modifica]suo leggiadro sembiante, e col suo amabile aspètto a se rapisce ogni cuore. Guardano quei drappelli degli Angeli Santi, di quelli Spiriti Beati, che as­ sistono agli augusti Troni di Gesù, e di Maria, sic­ come nel Cielo assistono all’augusto Soglio dell’e­ terno. Osservano quelli stillicidi, donde scaturisco­ no continue gocciole di acqua di Salute, e di eterna vita. In ciò riflettere gl’increduli restano confusi, i vacillanti restano convinti, e persuasi, i Fedeli re­ stano avvalorati, e confermati nella loro pia cre­ denza. Perciò tutti con sincerità di mente, e con umiltà di ouore riconoscono la mano onnipotente di Dio, la quale per tanti sècoli ha. conservato inte­ gerrima quella veneranda effigie contro tutte le in­ giurie del tempo edace, e contro tutte le altre cau­ se distruggitrici. Tutti confessano quella divina Provvidenza che regge, e conserva l’universo. Tut­ ti adorano la Maestà infinita di Dio, e benedicono Maria, sua SS. Madre. ’Quella Sacralissima effigie bene può rassomi­ gliarsi al misterioso Roveto veduto da Mosè, il quale continuamente ardeva, e senza consumarsi o macchiarsi, crescevano le sue fiamme sempreppiù risplendenti, e prodigiose. Dappoiché essendo stata quella Saera Immagine per tanti secoli nascosta sotto le macerie, nell’umido continuo, non solo non si è in minima parte deteriorata,ma ancora è usci­ ta fuori dell’oblio più bella, e più leggiadra di quello, che si può immaginare. Si rassomiglia per [p. 89 modifica]verità la Sacra Immagine all’incombusto Roveto, poiché, secondo i Padri, quel Roveto fu ombra, e figura dell’Immacolata Concezione di Maria; e sic­ come il domma dell’Immacolato Concepimento,do­ po tanti secoli ricoperto da nubi misteriose, giu­ sto in questi tempi si è manifestato all’universo, così in questi tempi medesimi l’effigie della Ver­:gine SS. degli Angeli esce fuori dall’oblìo (10). Il Domma manifestato, e definito dell’Immacolata Concezione di Maria, ha apportato gaudio, consola­ zione, ed allegrezza alla cattolica chiesa. L’inven­ zione dell’effigie di Maria SS. confonde gli spirili orgogliosi,e conferma i credenti nella Fede di Gesù Cristo. Mentre in tanti secoli si sono già sminuzzati colossi,profondati edifici, distruttenazioni,cambiate Monarchie,cancellati Imperi; quella Sacra Immagi­ ne trionfatrice de’secoli sorge dalla sua umiliazione quale rosata aurora, la quale squarcia le orride te­ nebre di tanti errori, che affliggono la Chiesa, ed apporta la fulgida luce della grazia al nostro cuore. In questa miracolosa invenzione tutti i credenti risvegliano nei loro petti la Fede, e la pietà dei Padri loro, per cui questo glorioso avvenimento forma il trionfo più nobile, e più sublime della no­ stra Sacrosanta Religione. a. Chi legge la storia, «dice l’erudito Giovanni Pansadoro,chi meditai «fasti della chiesa, chi.paragona i suoi annali con «quelli delle Monarchie della terra, ben vede, che ’ Da Noci.

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«Comè sursero queste, così caddero, coihe si prò* pagarono, cosi si distrussero; la chiesa Romana e soltanto dal di, che fu stabilita dà Gesù Cristo, non variò mai di tua sol punto. Quello, ohe fu ri*

pulato vero in principio, fu riputato lo stesso nel

progresso dei secoli. La Religion di Cristo valicò «mari, e regioni, ma nel Romano, nel Greco, nel* «l’Armeno, nell’Egizio, nello Scita, e nell’India* «no non formò, che un Popolo solo, un solo senti­ li mento, un solo linguaggio uniforme, tuta sola < credenza, una sola famiglia» (a). Sì,la invenzione della sacra effigie in questi tempi calamitosi è certamente un tratto chiarissimo del* la Provvidenza divina, per umiliare, ed abbattere l’orgoglio, e la superbia de’ grandi del Mondo; per dissipare, ed atterrare i nemici di Dio, ed i perse­ cutori della Cattolica chièsa; e per fare gloriosa* mente trionfare quella Religion santissima, la qua* le simile all’area Noetica nelle torbide acque sem­ pre si deva in sublime, e le porte dell’Inferno giammai avranno valore contro di Lei. Poiché quella Veneranda Immagine, la quale dopo tanti secoli di oblio, esce fuori maestosa in questi tempi, con un linguaggio tutto celeste, e tutto divino par­ la al cuore di ognuno, lo scuote dal sonno di morte, lo rianima di Fede, lo riaccende di carità, e lo ri­ chiama a novella vita, vita di santità, vita di sin­ cera pietà, vita di cristiane virtù. (a) Pag. 125,