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-88- CAPITOLO XI. L'invenzione della sacrosanta effigie di Maria Vergine ravviva la Fede, e forma il trionfo più glorioso della nostra SS. Religione. Gli Apostoli, dopo la morte del divin Redentore, restarono perplessi; ma vedendolo risor­to dal suo sepolcro con quelle stesse piaghe, colle quali fu sepolto, ri rianimarono, e ravvivata in loro la Fede, rianimata la Speranza e riaccesa la Carità confessarono e pubblicarono pel mondo tutto Gesù Cristo vero Dio fatt’Uomo, vero Creatore dell’universo e vero Redentore del mondo dopo la venuta dello Spirito Santo. Un simile prodigio di grazia e di cristiana pietà si osserva in questi tempi calamitosi e tristi, mercé l'invenzione della sacratissima effigie del­la gran Madre di Dio. Poiché al memorando successo un alto grido di glubilo, di esultatione e di allegrezza elevasi primamente per tutta la terra di Cassano, per cui sopra luogo si reca il signor Arciprete D. Raffaele Toritto, il quale, osservato cogli occhi propri il pro­digioso disooprimento, ne fa la canonica relazione a S. E. R. Monsignor Arcivescovo D. Michele