Caccia e Rime (Boccaccio)/Appendice/28
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28. O ch’Amor sia, o sia lucida stella
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O ch’Amor sia, o sia lucida stella,
Te nel mio meditar forma sovente
Leggiadra vaga splendida e piacente,
Qual viva esser solevi1, e così bella.
Quivi con teco l’anima favella,5
Ode e risponde e tanta gioia sente,
Che la gloria del ciel crede niente,
Quantunque grande, per rispetto a quella.
Ma, com’ la viva imagine si fugge
E rompesi il pensier che la tenea,10
E che ’n terra se’ cener mi ricorda,
Torna il dolor che mi consuma e strugge,
E prego te, che la morte mi dea
Il tuo seguir2: de’ non esser più sorda!