Caccia e Rime (Boccaccio)/Rime/CIV
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CIV. Le rime, le quai già fece sonore
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CIV.
Le rime, le quai già fece sonore
La voce giovinil ne’ vaghi orecchi1,
Et che movien de’ mia pensier parecchi2
A quel desio che m’infiammava il core,
Scrivendole come dettava Amore3,5
Àn facto chiocce gli anni gravi et vecchi,
Poscia che morte ruppe quelli specchi4,
Da’ quai forza prendea lo mio vigore.
Et, come ’l viso angelico tornossi
Al regno là, d’ond’era a noi venuto10
Per farne fede dell’altrui5 bellezza,
E i passi miei di drieto a llui fur mossi:Fonte/commento: editio maior
Né rima poi né verso m’è piaciuto,
Né altro che il seguir la sua alteza6.
Note
- ↑ Negli orecchi della donna desiderosi (vaghi) d’udirle.
- ↑ «E che alcuni tra i miei pensieri movevano;» che è complemento oggetto.
- ↑ È superfluo ricordare qui Purg., XXIV, 52-54.
- ↑ La bellezza della Fiammetta.
- ↑ Di Dio.
- ↑ Tutto il sonetto ‘risente del Petrarca, son. S’io avessi pensato che sì care’ (Zingarelli).