Viaggio in Dalmazia/Del Contado di Traù/6. Delle Patelle articolate
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§. 6. Delle Patelle articolate.
Fra i molti viventi marini, che si pescano nel porto di Bua, anzi lungo il suo lido ch’è tutto ingombro di massi rovinati dall’alto, meritano particolar descrizione due spezie di Patelle bislunghe, articolate, dette Babusche da que’ Pescatori, che sembrano essere state mal distinte sinora, e peggio figurate dagli Scrittori di Storia Naturale Marina, e segnatamente dal Rumfio, e dal Ginanni, l’uno de’ quali Limaci marine, l’altro Patelle testudinate le nominò.
Questo Testaceo è d’una struttura così elegante, che mi è sembrato meritare d’esser più accuratamente figurato. La Figura A della Tav. IX. rappresenta la Patella così distesa, come suole naturalmente starsi attaccata alla superficie piana de’ sassi, o d’altra cosa sott’acqua. Ella è composta d’otto pezzi accavallati, come le squame de’ pesci, e legati insieme da forti tendini, col mezzo de’ quali l’animale si fa lungo camminando tre e quattro linee più, ch’ei non è quando sta fermo. A questa distensione s’accomoda anche l’orlo coriaceo, che veduto coll’occhio armato, dalla parte, che s’attacca alle pietre, è tutto tessuto di papille nervose corrispondenti peravventura ad altrettante protuberanze della superficie esterna.
Queste papille gemono una sostanza glutinosa, che serve a fermare l’animale tenacissimamente là, dov’ei s’attacca. Dopo d’essere stata distaccata a forza due, o tre volte la bestiuola resta priva de’ modi di riappiccarsi, e si lascia andare a corpo morto per molte ore, finchè si riempiano di nuovo i serbatoj del suo glutine; allora ella si rimette col ventre in giù. Quando questo animaluccio cammina non mostra punto il grugno; ma va sempre coperto dall’orlo coriaceo, che si muove tutto ad un tempo col meccanismo della distensione, e prolungazione delle papille suddette, che gli servono di gambe. Esaminando il corpo della Patella articolata viva, io non le ò veduto nel piede (che simile a quello della Patella volgare stendesi per tutta la sua lunghezza) verun organo distinto, forse la Tav. IX. progressione di quella suola callosa dipende dai movimenti delle papille dell’orlo coriaceo. La bocca è somigliante a quella dell’altre Patelle, ma l’interna struttura ancora più semplice; non vedendovisi altro, che un sacco dalla bocca all’ano.
Gli escrementi dell’animaletto sono piccioli granellini cilindrici, e prendono questa figura prima d’affacciarsi all’orificio; sovente il sacco accennato se ne trova ripieno. Sono di lui cibo minuti vermicelli marini, e più frequentemente la sostanza gelatinosa di varie spezie di Polipi, che si propagano su le pietre sommerse nel mare. Quantunque la Patella articolata mai non si trovi così vicino al lido, che la bassa marea possa lasciarla fuor d’acqua, ell’ama però l’aria, e lo mostra con singolar precisione. Io ne ò tenuto parecchie in piccioli piattelli ripieni d’acqua marina per averle comode alle Lenti. Stavano quatte sott’acqua sino a tanto, che io faceva romore nella stanza: ma tosto che io ne usciva, o mi stava zitto per qualche minuto, elleno si moveano direttamente verso gli orli, e appena sentivano mancarsi l’acqua, alzavano or da una, or dall’altra parte il lembo coriaceo, quasi fiutando l’aria con piacere, e finalmente o rannicchiate di fianco arrestavansi mezzo all’asciutto, e mezzo in molle, o si strascinavano sul taglio esteriore del piattellino, dove si fermavano sollevando un lato del tutto, perchè l’aria potesse insinuarsi di sotto al loro ventre raggrinzato. L’estremità anteriore, rappresentata dalla Fig. B molto più grande del naturale, è assai differente dalla posteriore, Fig. C, quantunque al primo guardarla nell’animaluzzo intero sembri della stessa struttura. Le sei vertebre di mezzo, Fig. D, sono tutte simili; ed il lembo, che le circonda, veduto sotto ’l Microscopio, offre la superficie globulosa mostrata da un picciolo ritaglio di esso nella Fig. E. Usano di piantar abitazione sul guscio di questa Patella varie spezie di Polipetti minutissimi, e vi fabbricano particolarmente le case loro quelli dell’Escare. Vi sono frequenti i sifoncoli testacei di Vermi, e non di raro se ne trovano d’assai elegantemente girati in ispirale, e fasciati, come si vedono espressi nella vera loro grandezza dalle Fig. F, G, H, e accresciuti sotto ’l vetro nelle Fig. G, H, I. Il colore del guscio delle Patelle è vario non solamente da un individuo all’altro, ma altresì da una vertebra all’altra. Ve n’ànno di grigie, di verdastre, di gialle, di nere; e taluna à l’estremità d’un colore, e le vertebre d’un altro, o una vertebra rossa, e ’l resto tutto punteggiato. Io ne conservo un esemplare, che à le due estremità, e la metà della prima vertebra tinta di nero, col rimanente verde. Il Signor Linneo mette questa spezie fra i Chitoni al N°. VII.
L’altra spezie di Patella rappresentata dalla Fig. K è poco comune nelle acque di Bua, ed ama più tosto i fondi limacciosi come quelli del Vallone di Slosella. Io la chiamerei Patella articolata, cotennoso-testacea, adorna di fiocchi. Nella struttura interiore è simile alla prima spezie, nell’esteriore à di molte differenze. Il suo orlo più cotennoso che coriaceo, tigrato di nero sul grigio, seminato di peli, termina tutto all’intorno in piccioli pennellini stiacciati, ed acuti. Il numero delle vertebre è lo stesso: ma fra l’una, e l’altra s’insinua esteriormente la sostanza cotennosa dell’orlo, formando nelle connessioni di esse vertebre altrettante piramidi, che vanno a combaciarsi negli apici. Le vertebre medesime, Fig. L, ànno l’arcuazione più acuta, e la loro parte testacea è coperta d’un epiderma punteggiato di picciolissimi circoletti, che corrispondono esattamente nelle Fig. M, N a quella del già descritto, Fig. E. La massima differenza poi, che caratterizza questa seconda spezie, consiste in dieciotto fiocchetti argentei, che l’adornano, composti di filamenti simili all’Amianto. Sorgono questi alla congiunzione delle vertebre, e servono quasi di base alle piramidi cotennose, che vi s’insinuano. Eglino dovrebbono a questo modo essere solamente sedici, dacchè d’otto soli pezzi è composta la spoglia della Patella articolata: ma ve n’ànno due un po’ più piccioli degli altri alla estremità anteriore. La Figura O rappresenta ingrandita la sesta parte d’uno di que’ fiocchi, e la colonnetta esagona P mostra uno de’ filamenti veduto con vetro più acuto. Non saprei indovinare, che uso ne faccia l’animaletto. Il Sig. Linneo descrive questo Testaceo, cui fa abitante delle coste di Barberia, al num. IV de’ Chitoni. La di lui descrizione però non dà un’idea bastevolmente precisa della struttura dell’animale; e contiene qualche inesattezza intorno al numero, e disposizione de’ fiocchi, al colore della spoglia, all’arcuazione, ec.1.
Una spezie rarissima di Chiton fascicolare da sei sole articolazioni ò trovato nell’esaminare minutamente la mia Collezione ritornato dal viaggio, ed è la contrassegnata dalla lettera Q. In più d’un centinajo di Chitoni ottovalvi raccolti con molta fatica non ò potuto rinvenirne, che un solo esemplare.
Un’infinità d’altri curiosi viventi propagansi ne’ piccioli seni del Porto di Bua, fra’ quali non v’à dubbio, che molti riuscirebbono nuovi ai Naturalisti: ma lunghe diligenze richiedonsi per osservarli ne’ varj loro stati; lunghe stazioni, per discoprirne l’indoli, e le qualità differenti; lunghi esami di Libri non ovvj, e di Collezioni farraginose per assicurarsi, che nessuno degli Scrittori di Storia Naturale Marina n’abbia parlato. Io ò sbozzato la Storia di parecchi: ma non la darò, se non quando mi sia riuscito di perfezionarla.
- ↑ Chiton testa octovalvi, corpore ad valvas utrinque fasciculato
Habitat in Barbaria.
Corpus cinereum, læve. Testæ leviter carinatæ. Fasciculi pilorum totidem, albidi, juxta testarum latera corpori insident. Linn. Syst. Nat.