Varenna e Monte di Varenna/Appendice/Iscrizioni e lapidi in Varenna
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ISCRIZIONI E LAPIDI IN VARENNA
La porta principale d’ingresso della chiesa parrocchiale di S. Giorgio di Varenna1: si adorna del superbo motto della chiesa d’Aquileia.
D • O • M •
Divoq • Giorgio • Patrono
Ecclesias • Paroc • Vicarialis • quae est nullius plebis
Si Deus pro nobis • quis contra nos?
mdcccxxxviii
Nella sacristia della chiesa di Santa Marta esiste uno stemma in marmo bianco della famiglia Scotti su cui si legge:
mcccli: die iii
marci: hic iacet: d.
dns: zenus: de
scotis
Questa lapide ricorda l’antica e nobile famiglia De Scotis di Varenna, della quale è pervenuta a noi una serraglia d’arco con lo stemma Scotti visibile ancora oggi in Varenna, sulla porta d’ingresso della casa in piazza San Giorgio n. 80 già Vitali, ed ora Calvasina.
Questo Zeno de Scotto, lo troviamo citato come confinante in un atto del 1° agosto 1342 conservato su pergamena dall’archivio arcivescovile di Milano. Nel quale atto si legge: «Prete Andrea de..... prevosto della chiesa di San Martino di Perledo Monte Varenna a nome proprio e dell’intiero capitolo investe Banduccio figlio del fu Ughetto de Ser Domenico di Gitana Monte di Varenna a nome anche di Giov. e Oguibene fratelli figli del detto Ser Ughetto de Ser Domenico di un fondo a presto, campo e vigna in territorio di Gitana confinante a mattina..... a meriggio Pietro detto Capo de Serdomenico e fratelli, a sera Bertiamo detto Firisbata di Bellano, così pure di un altro fondo a campo, prato e bosco in territorio di Pinzo in località detta in Selva detta Marra. Confinanti a mattina Zeno de Scotto e quelli di Conca, a meriggio Pietro detto Borella Deñti di Bellano, a sera bosco comunale di Monte Varenna, a notte Prada.
In un atto di più antica data e cioè del 10 marzo 1296 (Ambrosiana Carte pagensi n. 2185) troviamo ancora Zeno de Scota che firma in Varenna l’atto stesso. Di questo nome Scotti, troviamo un Oberto Scotto a Chiavenna nel 1163, (Vedi Cartario di Chiavenna in Period. Soc. Stor. Comense anno 1912, fasc. 84) un Anselmo Scotto all’isola Comacina nel 1173, e teste in un atto del 30 giugno 1173 al monastero d’Acquafredda.
Il più antico degli Scotti in Varenna è pure un Anselmo probabilmente nipote del precedente. Si tratta di Ser Anselmus de Scottis vel de Scotta f. q. Andree, che il 5 maggio 1278 era teste in un atto rogato in Isola. (A. S. M. Pergamene di Sant’Eufemia (Pacco B.) e il 16 dello stesso mese invece acquistava beni in Varenna dai De Pino, (vedi Archivio notarile in Milano. Processo eredità Scotti Cassa 442-4).
Donde venisse non è certo. Su tale argomento si hanno due curiose informazioni contradditorie nei primi anni del 1500, forniteci dal due noti storici Benedetto e Paolo Giovio. Il primo nell’epistola a Giovanni Maria Scoto, si compiace coll’amico della loro comune remota origine da quel patriziato dell’isola Comacina da cui i Giovio si gloriavano di discendere2. Ma il fratello Monsignor Paolo Giovio, anch’esso amico dello Scotto nella sua Descriptio Larii lacus (Venezia 1550) esce a dire parlando di Varenna che Giovanni Maria Scoto facile principe fra i giureconsulti Varennesi, si vanta di avere origini più illustri che non l’insulana3.
Queste parole hanno l’aria di una smentita un po’ sdegnosa dello Scotto a quanto aveva affermato Benedetto Giovio.
Comunque sia, nessuno invero dei molti documenti dell’isola dei secoli XII e XIII attesta che gli Scotti abitassero colà prima di trasmigrare a Varenna4.
Dietro l’oratorio, sul muro del beneficio della prebenda parrocchiale esiste una pietra del Sepolcro di Giorgio De Pino con questa iscrizione:
hic • iacet • dns • magr • georgi
de pino • fixic • et iam • rector
bonoie • et obiit xx madii mcccxxx
Quest’iscrizione abbastanza chiara come dicitura, dà però luogo a congetture diverse poco controllabili data la mancanza di documenti.
Evidentemente il defunto apparteneva ad un ramo della famiglia Pino, oriunda dell’isola Comacina e numerosa allora in Varenna e dintorni.
Diego Sant Ambrogio se ne è occupato a lungo nella Rivista Archeologica Comense e precisamente nei fascicoli 67 68 e 69 dell’anno 1913, appoggiandosi al phisicus «et iam rector Bononiae» asserisce che Giorgio De Pino abbia coperta la carica di lettore e fisico nell’università della città di Bologna.
Noi troviamo è vero i De Pino a Bologna, ma posteriormente, e, aventi anche colà l’insegna araldica di un ramo di pino sradicato di verde coi frutti a cono sparsi lungo le fronde, come vedesi sulla lapide di Varenna. Ma a Bologna è sormontato nello scudo dal segno guelfo dei d’Angiò. Solo nella seconda metà del secolo XIV e precisamente nel 1359 noi troviamo a Bologna un Lorenzo Pino, divenuto vicario generale del vescovo di Bologna, e più tardi un Paolo Pino giureconsulto famoso morto nel 1559. Ma per quante ricerche siano state eseguite in questi ultimi anni, e non ostante le pubblicazioni già apparse, intorno all’università di Bologna del Sarti, del Fantuzzi, di Corrado Ricci e del Sorbelli, che sta pubblicando il suo Cartularium Studii Bononiensis, non si hanno finora notizie del nostro Giorgio De Pino.
È notevole come in Bologna (Emilia) si trovino vari nomi di Varenna e Monte di Varenna. Oltre i Pini che si trovano numerosi anche oggi, Lapide a Zenus de Scottis (fotogr. Adamoli)vi furono in Bologna gl’Isolani già nel XIV secolo, (dei quali Bologna conserva ancora il palazzo), e poi i Faggi, gl’Inviti e i Sala.
Il Sant Ambrogio a sostegno della sua tesi fa memoria di un’arca funebre riccamente istoriata, in cui si vede un professore seduto in cattedra, avente cinque scolari per lato, che credesi oggi raccolta nel museo civico di Bologna mancante d’ogni iscrizione, ma che viene attribuita ad un lettore Pini dell’università bolognese.
Questa supposta tomba del lettore Pini di Bologna, venne riprodotta nel periodico d’Arte, anno VIII, fascicolo I, e lo stile di quella scultura marmorea parrebbe rispondere al secolo XIV, ma il nostro Pini muore nel 1330, quindi questa raffigurazione dovrebbe portarci ai primi lustri del 1300, e l’attribuzione di quest’arca al Pini è incerta5.
Don Santo Monti nella sua «Storia ed arte nella provincia di Como» a pag. 498 accenna alla lapide di Giorgio De Pino dividendo l’opinione del Sant’Ambrogio, e facendo del nostro personaggio un medico e rettore dell’Università di Bologna.
Secondo il Sant’Ambrogio alcuni hanno affacciata l’ipotesi che il Pino non sia stato che rettore cioè dirigente o podestà della piccola Bologna del Monte di Varenna; per quanto non consti che questa piccola Lapide a Giorgio de Pinofrazione di Perledo abbia mai avuto magistrati propri. Osserveremo noi che si potrebbe anche pensare ad un rettorato ecclesiastico, ma non risulta che la piccola cappella di S. Bernardo se pure esisteva già, abbia avuto sacerdoti propri, dato anche che il Pino fosse medico e sacerdote.
In un documento del 1313 che riguarda la consacrazione di un altare nella chiesa di Sta Maria del Monastero di Varenna, tra i testimoni figura un Giorgio de Pino, ma non si sa se si tratti del Pino della lapide.
Come si vede la questione è molto scura data l’assoluta mancanza di documenti e noi non osiamo formulare un giudizio definitivo, limitandoci ad esporre le diverse opinioni state emesse e ad osservare che il «rector bononiae» della lapide potrebbe semplicemente alludere ad una carica molto più modesta tenuta dal De Pino negli anni giovanili, e cioè egli avrebbe potuto essere rettore di una associazione di studenti della università di Bologna secondo l’uso medioevale6.
Questa lastra del De Pino avrebbe rappresentato maggiore interesse ove fosse stato conservato il sepolcro a muro nel cimitero dove era posta.
Osservando però bene quel tratto di muro, si può notare come sussista ancora un basamento di pietre bianche e nere su cui doveva sorgere l’arcata a sesto acuto, a somiglianza di un’altra tomba del secolo XIV, e precisamente quella della famiglia Muttoni, che si conserva nel cimitero di Cima in Valsolda.
Ecco una lapide che doveva porsi nella chiesa di. S. Giorgio di Varenna7:
Monumentum est marmorc ponendum in pariete laterali Sacelli SS. Joh. Sebastiani et Rochi juris patronatus Nob. Fam. Tenchae in Aede Parrociali S. Georgij Varennae. Seu saltem ea pictura cum insignis gentilijs.
D • O • M
Guglielmo Tenchae tritavi abavo: Martino tritavi proavo:
Andreolo tritavi avo: Georgio tritavi patri:
Petro tritavo: Lucae abavo
Mattheo ejusdem Lucae Fratri
Gentilitii Sacerdotii perpetui
in Sacello SS. Sebastiani et Rocchi
in hac aede Paroeciali
anno salutis MCCCCLXXXVI munifico Fondatori:
Joanni Antonio Abavo Elisabethae Serpontae Petri Filiae
eius coniugi;
Galeatio Proavo Juniperie Serpontae Augustini Filiae;
ac Ascanii Serponti J. C. Collegiati Mediolanen.
consanguinee germanae eius coniugi:
Janni Baptistae Avo nobili Larii Lacus Praefecto,
Margaritae Zanchae Petri Filiae eius coniugi:
Antonio Galeatio Patri
Nobilibus et integris viris
Varennae Larii apud Cenomanos nobili genere natis;
Franciscae Navae Fhilippi Navae et Clarae de Moia coniugium Flliae
ac Petri Francisci Moiae Thelesini in regno Neapolitano Episcopi
et sorore Nepti, Matri optimae
Majoribus suis hic quiescentibus
Ioannes Baptista Tencha
Jureconsultus Mediolanensis
Sibi posterisque Suis V. F.
anno MDCCXIV
Nella chiesa parrocchiale di Varenna vi sono le seguenti lapidi sepolcrali:
Sepulcrum gentilitium
Nobilis Familiae De Serponte
in proximo coemeterio
a nrem compita mcccxxvii • ex ruct
vetustate semirutum
marchio • ioh • ant.
una cum ossib • maior • svor •
nec non frar • o • pt • ac • benemeren
marh • valeriani ex reg • qæs • exp •
viii • k • novem • mdccxiv • vita functi
huc transferendum
curavit •
D • O • M
ioanni mariæ cella
qui annos natus lux obiit
ioannes petrus cella
optimi atq amatissimi fratris
meritum voluntateq - secutus
m • p •
mdcxi
in domino requiem
ossibus nobilium familia
de tenca
a ioanne antonio abavo
anno sal mdxxxiii
hic paratam
i • c • ioannes baptista tenca
ex filio ab nepos restaurabat
anno mdccxiv
In un quadro rappresentante il parroco Ambrosoni di Varenna e che trovasi nella sacristia della chiesa parrocchiale:
M • R • Andreas Ambro-
sonius Prothonot.us
A plicus Rector paroc.
Varenae sedit annis 26
Parroco Ambrosoni di Varenna (fot. Adamoli)
Obiit aetatis suae 79
Die festis Paschalis
Resurect.nis 1682.
Nella chiesa di S. Bartolomeo di Milano che sorgeva sul principio della via Fatebenefratelli esisteva la seguente lapide della famiglia Cella di Varenna:
Joh. Petro et Alexandro Cellae
Patruis amantissimis
Johannes Maria Gasparis filius
Antiquissimum Varenae
In hanc aedem transtulit monumentum
Quarto idus februarii8
Anno MDCL
Nella chiesa di Santa Maria della Pace a Porta Romana:
D . O . M •
Augusto Serponto Varennati
Stirpe Vita et dignitate inclito
Qui obiit anno MDLXIII
XVI Kal Octobris
Bernardus et Hercules filii posuere9.
Nella chiesa di San Donnino alla Mazza a Porta Nuova10:
Bernardo Serpontio Thomae F.
Varennae Larii apud Cenomanos
nobili genere nato
Fisci regii patrono viro summe iusto
Qui obilt MDLXXIV an. aetat. suae LIII
Et Ascanio in Jur. Cons. Med. collegium cooptato
qui obiit an - aet - suae XXXIX
Lucio causidico integerr.
qui obiit an • aet • suae XXXIII
iulio immatura morte sublato
qui obiit an • aet • suae XXIX
eius filiis
Bernardus et Hercules Serpontii fratres
Augusti F.
Agnati et haeredes grati p. mdxcix
Forni e Campioni.
Nella chiesa di S. Carlo in Milano.
1635
sub tutela meritorum
sacratissimae passionis dni nostri
jesu christi matrisque virginis
ac d • iosephi
georgius furnius
in regiorum munerum perfunctione
mortis non immemor
constantiae campionae
uxori piissimae et benemeritae
sibique ac posteris posuit
mdcxxxv11.
S.ta Maria di San Romano
Ecclesia
Georgius Serpontus
Ven. huius loci unus ex deputatis
Et in secretiori S. M. a secretis
Ut haereditariam maiorum pietatem amplificaret,
antiquioribus sepulchris alibi positis
Hoc novum addidit monumentum;
In quo tum sui, tum successorum suorum cineres
Sub umbra deiparae conquiescant
Anno domini MDCLXXVI12.
Nella chiesa di San Babila:
Cineribus
Margaritae. Joan. Bapt. Comiti Durini
Filiae
Georgi. Marchionis. Serponti. uxoris
In. D. Romani. Templo. Anno MDCCLV.
Avorum - Tumulo - Conditis
Hinc. anno MDCCLXXXLI. in. D. Babilae inlatis.
Et anno MDCCCIV. instaurato. templi. pavimento.
Hic. Conlectis
Postremum. Anno. MDCCCXXVIII. Aucto. Sacello.
Nepos. Angelus Serponti.
Eques. S. Stephani. Hetruria
M. P. 13.
a . ω .
h . s . e .
karolus - ioannes - veninius
domo - mediolano
cisterciensis - congregat. - ital.
et • imp • monasterii • s. ambrosii • abbas
ad quinquennium - praeses
monasticae - disciplinae - exemplar
de - re - litteraria - historia - diplomatica
optime meritus
universae - congregat - et - ordinis - in urbe
vicario - munere - procurator - generalis
animi - integer - consilii - plenus
omnibus - karus
vixit. an. lxxxv. ob• prid. id. octob. a. mdcccxvi
franciscus. sac. frater. c. r. instituti. socius
aluisius. fratris. f. i. r. longob. consil.
praef. provinc. cremon.
qui • et • heres
moerentes - grati - animi - posuere.
Sul muro settentrionale della sacristia della chiesa di San Giovanni di Varenna
D . O . M .
divi • io • baptistae • titulus • nobilium • familiarum
serpontiae • et scottæ • iurispatronatus • cui
unanimes • per tempora • faciendit • sacris elegerunt
titulares • ministros • ut apparet • publicis
notariorum • tabulis • 1412 • gulielmum • castiagum
clementem • moroum • 1446 • ioannem • letascv
1497 • io • mariam • scottum • 1546 • bernardum
sorpontium • cui • successit • ivre • lessionis
anno • 1603 • marcus • antovius serpontius • eius
nepos • qui hoc • templum • vetustate • læsum
suis • censibus • instauravit • anno • mdcxliii
foedericus • borromæus
s • r • e • r • c • arch • med • voto • congreg.
eccl • disciplinæ • decrevit • onnes missas
festivas • et • duas • feriales • singula
hebdomada • esse • celebrandas • donec
de maiori • onere • ex fundatione • vel
aliunde • appareat • cal . iulii • mdcxxv
hier • corius • prs • s • ambosii • visitators •
decrevit • ius • celebrandi • festum s. iob.
spectare • ad • titularem 1637
io • an • busola • c • o • p • m • uis • d • ipsum
confirmavit • anno mdcxl
Sul muro occidentale vi è un’altra antichissima iscrizione della quale abbiamo già parlato nel primo capitolo.
Nella cappella dei Santi Rocco e Sebastiano su di una pietra sepolcrale vi è la seguente iscrizione:
in domino requiem
ossibus nobilium familiae
de tenca
a ioanne antonio abavo
anno sal. mdxxxiii
hic paratam
i . c . ioannes baptista tenca
ex filio abnepos restaurabat
anno mdccxxxiii
Iscrizione posta sopra l’arco della porta maggiore nell’interno della chiesa di San Martino di Perledo:
Templum hoc
Divo Martino
Sacruni
Quod Olim
Faustinus Fageus Perledi praepositus
Anno 1613 primus a fundamentis erexit
Hyacintus Fageus sucessor et nepos
Altissima testudine fornicatum anno 1628 egregie auxit
Petrus Antonius Puteus an. 1642 utrique suffectus coementitis pavi-
mento stravit - Balthassar Cermenatus an. 1712 ecclesiae huius praeses
Gypsato
opere ornatum sacri adiit nova accessione decoravit
Io: Franc. Maronus nunc regens facie et platea exteriori perficiebat
Anno MDCCLV
Annuaria dedicatio celebratur prima Domenica Novembris
Sulla porta esterna della chiesa di San Martino:
Huiusce Templi Divo Martini Sacri
Frontem et latera
Populus Piis Atavorum Inhaerens Vestigiis
Anno MDCCCLXXI
Instauravit.
Nell’interno della chiesa prepositurale di Perledo:
D • O • M
fossa pulv. et cin.
familiæ de mathys
et scottis
de tondello
anno mdclxv
Nella chiesa di Gittana abbiamo l’iscrizione del Sepolcro che ancora vivente si era fatto preparare Paolo Emilio Parlaschino morto a Bellano nel 1653 a 82 anni.
donec tuba
paulus aemilius parlaschinus
frequentissima ultimi terribilium
cogitatione commotus in hoc
delubro ubi casibus adversis
præesentem divini numinis
clementiam est expertus hunc
tumulum sibi ponendum curavit
anno reparationis humanæ
mdcxxx etatis suæ lx
quiescam
Sul frontispizio dell’oratorio di Gitana:
Theodolinda Serenissimae Longobardum Reginae
quae post erectum Modoetiae Templum
Divo Joanni Baptistae Christi Salvatoris
a Latere Legato magnificentissimum, vetusta
dicitur traditione sacra hanc ediculam
dolatis lapidibus extruxim Gitana officii
sui memor hoc publicam reverentiam
gratiq. animi testimonium sexto
decimo aetatis nostrae seculo septimo
Olimpiadis mense septimo P.14.
Sulla chiesa di Bologna:
Quasi oliva pullulans et cupressus
in altitudinem tollens se, talis
Beatus Bernadus ad gloriam
aeternitatis ascendit.
Poco sopra Bellagio una lapide in marmo nero ricorda i meriti di Carlo Venini:
1804
a Carlo Venini
che largheggiando per pubblico bene
angusti sentieri ridur fece a comoda strada
da chiamarsi strada Giulia
la Comune di Bellagio
monumento di riconoscenza.
Nella Chiesa di San Giorgio di Varenna:
Eternato nel bronzo
Il ricordo compaesano nostro
P. Luigi Mellera
Per oltre dieci anni Miss. Apostol.
Nel Bengala Centrale
Dica ai figli della sua Varenna
Che sola la carità ispirata dalla fede
Sa formare il Sacrificio
E suscitare gli eroi
A O
14-3-1889 14-1-1924
I sacerdoti compaesani
Con affetto fraterno
Sul muro esterno dell’asilo infantile in Varenna:
In questa casa
La Signora Carolina Maumary vedova Seufferheld
Generosamente operando
Apriva l’asilo per l’infanzia
Perchè i bambini iniziati alla vita civile
Fossero un giorno cittadini onesti e operosi
Alla benefattrice
L’infanzia sorride riconoscente.
22 settembre 1907.
Nella sede della Società operaia per ricordare il suo presidente caduto in guerra:
Giuseppe Ticozzi
Che ogni Pensiero e ogni palpito
Diede alle opere di redenzione umana
E gli ultimi giorni alla patria
1879— 1917
Nell’atrio per salire agli uffici del Municipio di Varenna vi è la seguente lapide che ricorda i benemeriti del comune:
Il Consiglio Comunale decretava
Nel 15 ottobre 1882
di ricordare pubblicamente
alla perenne gratitudine
Degli abitanti di Varenna
In ordine cronologico
1 nomi dei suoi benefattori:
Venini Francesco
Mornico Alfonso
Scanegatta Giorgio
Rossini Monteggia Savina
Monteggia Saverio
Seufferheld Carolina
Riozzi Emilio
Bosone Luigi
Venini Giuseppe
Venini Cav. Giovanni fu Antonio
Margherita Torretta
Pirelli Carlo fu Santino
Arch. Ing. G. Battista Torretta
Maria Nasazzi fu Carlo
Riva Ermelinda Vedva Pirelli
Nell’atrio per salire agli uffici municipali:
In ricordo
Del valoroso Re Galantuomo
Vittorio Emanuele II
Creatore dell’unità e indipendenza italiana
La popolazione di Varenna
Pose
1878
Nella chiesa di Santa Marta di Varenna:
Benefico
Optimo Coniugi et Parenti
Annorum LIII Praerecto
Die XVII marti MDCCCXVII
Coniux, et quattuor filj maerentes
P. P
Al riposo
Del Pio e benefico
Tobia Pirelli
Morto 26 marzo 1848 d’anni 73
Che legò sufficiente perpetuo canone
Per le annue sante 40 ore
Pregate fratelli
A
Giacomo e Giambattista
Fratelli Venini
Indivisi costantemente in terra
Iddio pietoso
Congiungali eternamente
nel Cielo
MDCCCXLIII
Sulla parete esterna della casa Faggi di Gitana vi è uno stemma •con la seguente iscrizione:
Hoc opus fecit fieri
Iacobus filius quondam
F. Iohannis de Fugagis
De Glasco die XIII mensis
Junii anno Domini
MCCCCXXXXVIIII
Iscrizione posta nella seconda galleria di Varenna:
Franciscus I. Caesar Augustus
Per excisas rupes
A Leuco ad Summum Lacum
Viam Aperuit
Et Mediolanensem Clavenensi, Burmianaeque
Iunxit
Rainerio Arch. Sacrus Eius Vices Agente
Firmo Tertio Eq. C. I. Provinciae Curator
Augustino Masetti Praef. Viarum
Per architectum Carolum Donegani
Siro Laeva Archit. Praeposito Operi Conficiundo
A destra:
Absol. A. MDCCCXXI
Francisco De Hartig Com.
Insubrium gubernante
A sinistra:
Incoh. A. MDCCCXXIV
Iulio Strassoldi Comite
Praef. Rei Gerundae
Nel cimitero di Varenna:
A Luigi Bellati
Presidente onorario di Corte d’appello
Cavaliere d’ord. Mauriziano e della Corona d’Italia
Nato a Taceno il 10 dicembre 1799
Morto in Varenna suo diletto soggiorno
Fra il rimpianto universale
Addi 11 Novembre 1884
Padre, Magistrato, Cittadino
Che intera consacrò la vita
All’amore della famiglia
Al trionfo della giustizia
Al risorgimento della Patria
Con animo invitto affrontando
I colpi dell’avversa fortuna
Le sante battaglie del diritto
L’ira del dominante straniero
I figli
Giacomo, Giuseppe, Agostino ed Emilio
Dell’amato genitore ricordando
Il forte e sereno intelletto
Il nobilissimo cuore
Reverenti e desolati
Posero
Ed infine pubblichiamo la seguente dedica di Leopoldo Marenco. Si tratta di una commedia «Lo spiritismo» che il Marenco dedica a Pietro Molinelli di Varenna:
Dedico a te
Pietro Molinelli
Questa commedia
Di cui ho tessuto le prime fila
Ai margini di Fiume Latte
Quando
Ospite tuo e dei tuoi cari
Dopo i giocondi colloqui
Le ore tarde della notte
facevano
vigilando le stelle
Alle acque del lago e all’anime nostre
Necessario il silenzio.
Lapide in onore di Andrea Brenta affissa sulla parte esterna del Municipio:
a ricordo del patriota
andrea brenta
da varenna
che arrestato dagli austriaci
in seguito ai moti del 48 e 49 in valle intelvi
veniva da essi fucilato
il 14 aprile 1849
Note
- ↑ Già riportata a pagina 116.
- ↑ Manoscritto alla Bialdense - (A E, XI, 28) e Santo Monti - Periodico Società Storica Comense. Vol. VIII pag. 189 Lettera 70a.
- ↑ Descriptio Larii Lacus. (Venezia 1559 Ziletti) pagina XVI.
- ↑ Vedi Giulio Scotti L’antica famiglia Varennate degli Scotti. Periodico Società Storica Comense, fascicolo 86-87-1916. L’autore è discendente della nobile famiglia Scotti di Varenna.
- ↑ Atto del 19 gennaio 1313. Carte pagensi. Ambrosiana. Pergamena N. 7096.
- ↑ Carte pagensi in Ambrosiana. Atto del 19 gennaio 1313.
- ↑ Archivio Sitoni. Cartella 70.
- ↑ Forcella. Iscrizioni delle chiese in Milano Vol. V.° 200 Fusi. - Pars Secunda - car. 129 V.° 130 n. 662.
- ↑ Forcella. - Vol. I pag. 303.
- ↑ Questa chiesa sorgeva in via Monte Napoleone
- ↑ Forcella. Op. cit., Vol. V. 126.
- ↑ Forcella. Op. cit., Vol. I. 136.
- ↑ Forcella. Descrizioni chiese, edifici di Milano. Vol. I. 217. Cimitero di Porta Vercellina. Anno 1816.
- ↑ Questa iscrizione era sul frontispizio del vecchio oratorio di Gitana fin dall’anno 1685.