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appendice 403

tandoci ad esporre le diverse opinioni state emesse e ad osservare che il «rector bononiae» della lapide potrebbe semplicemente alludere ad una carica molto più modesta tenuta dal De Pino negli anni giovanili, e cioè egli avrebbe potuto essere rettore di una associazione di studenti della università di Bologna secondo l’uso medioevale1.

Questa lastra del De Pino avrebbe rappresentato maggiore interesse ove fosse stato conservato il sepolcro a muro nel cimitero dove era posta.

Osservando però bene quel tratto di muro, si può notare come sussista ancora un basamento di pietre bianche e nere su cui doveva sorgere l’arcata a sesto acuto, a somiglianza di un’altra tomba del secolo XIV, e precisamente quella della famiglia Muttoni, che si conserva nel cimitero di Cima in Valsolda.

Ecco una lapide che doveva porsi nella chiesa di. S. Giorgio di Varenna2:


Monumentum est marmorc ponendum in pariete laterali Sacelli SS. Joh. Sebastiani et Rochi juris patronatus Nob. Fam. Tenchae in Aede Parrociali S. Georgij Varennae. Seu saltem ea pictura cum insignis gentilijs.


D • O • M

Guglielmo Tenchae tritavi abavo: Martino tritavi proavo:
Andreolo tritavi avo: Georgio tritavi patri:
Petro tritavo: Lucae abavo
Mattheo ejusdem Lucae Fratri
Gentilitii Sacerdotii perpetui
in Sacello SS. Sebastiani et Rocchi
in hac aede Paroeciali
anno salutis MCCCCLXXXVI munifico Fondatori:
Joanni Antonio Abavo Elisabethae Serpontae Petri Filiae
eius coniugi;
Galeatio Proavo Juniperie Serpontae Augustini Filiae;
ac Ascanii Serponti J. C. Collegiati Mediolanen.
consanguinee germanae eius coniugi:
Janni Baptistae Avo nobili Larii Lacus Praefecto,
Margaritae Zanchae Petri Filiae eius coniugi:
Antonio Galeatio Patri
Nobilibus et integris viris
Varennae Larii apud Cenomanos nobili genere natis;

  1. Carte pagensi in Ambrosiana. Atto del 19 gennaio 1313.
  2. Archivio Sitoni. Cartella 70.