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reconsulto famoso morto nel 1559. Ma per quante ricerche siano state eseguite in questi ultimi anni, e non ostante le pubblicazioni già apparse, intorno all’università di Bologna del Sarti, del Fantuzzi, di Corrado Ricci e del Sorbelli, che sta pubblicando il suo Cartularium Studii Bononiensis, non si hanno finora notizie del nostro Giorgio De Pino.
È notevole come in Bologna (Emilia) si trovino vari nomi di Varenna e Monte di Varenna. Oltre i Pini che si trovano numerosi anche oggi, Lapide a Zenus de Scottis (fotogr. Adamoli)vi furono in Bologna gl’Isolani già nel XIV secolo, (dei quali Bologna conserva ancora il palazzo), e poi i Faggi, gl’Inviti e i Sala.
Il Sant Ambrogio a sostegno della sua tesi fa memoria di un’arca funebre riccamente istoriata, in cui si vede un professore seduto in cattedra, avente cinque scolari per lato, che credesi oggi raccolta nel museo civico di Bologna mancante d’ogni iscrizione, ma che viene attribuita ad un lettore Pini dell’università bolognese.
Questa supposta tomba del lettore Pini di Bologna, venne riprodotta nel periodico d’Arte, anno VIII, fascicolo I, e lo stile di quella scultura marmorea parrebbe rispondere al secolo XIV, ma il nostro Pini muore nel 1330, quindi questa raffigurazione dovrebbe portarci ai primi lustri del 1300, e l’attribuzione di quest’arca al Pini è incerta1.
- ↑ Atto del 19 gennaio 1313. Carte pagensi. Ambrosiana. Pergamena N. 7096.
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