Trattato completo di agricoltura/Volume I/Chimica agricola/7
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materie coloranti dei vegetali.
§ 125. Moltissimi vegetali contengono alcune materie coloranti, svariate ed inegualmente distribuite nelle loro parti. I colori più comuni sono quelli che derivano dal rosso, dal giallo e dal verde; di rado in una pianta esiste un sol colore, il rosso è di solito unito al giallo. Alcune di queste materie, mentre fan parte del vegetale vivente, sono incolore, ma si colorano pel contatto dell’ossigeno atmosferico, o degli agenti chimici.
Quasi tutti i colori vegetali esposti all’aria, e sotto l’influenza dei raggi solari, in un tempo più o meno lungo, si alterano e mutano la tinta. Gli agenti chimici modificano generalmente questi colori, e formano con essi delle combinazioni diversamente colorate. Gli acidi cangiano in rosso i colori turchini, e gli alcali invece li cambiano in verdi o gialli. Gli ossidi metallici di allumina, ed ossido di stagno, formano dei composti insolubili, originando bellissimi colori, quali sono le lacche. Il cloro umido e l’acido solforoso, distruggono tutti i colori vegetali.
§ 126. Fra i vegetali, dai quali più comunemente si cavano le materie coloranti, sonvi la robbia, che dà un color giallo, scevro di rosso, durante là vegetazione. Levata la pianta e seccata all’aria vi si sviluppa una materia rossa.
Il legno di Campeggio polverizzato e cotto, dà una sostanza aera violacea.
I fiori di Cartamo danno un colore che passa dal rosa sino al rosso vivace detto ponceau.
Il legno di Fernambuco o del Brasile, dà un color rosso poco resistente.
Il guado, erba gialla o gialdina, coll’acqua bollente, dà un bel color giallo.
La quercia nera dà pure una sostanza gialla.
La Bixa orellana colla fermentazione somministra una materia giallo-rosastra, detta terra Oriana.
Il tornasole si fabbrica con diversi licheni, ed è di color turchino.
Lo zafferano si coltiva con maggior successo nei climi caldi che nei temperati o freddi. I pistilli del fiore sono quelli che danno una sostanza colorante gialla. L’odor suo particolare è dovuto ad alcuni olii essenziali che contiene.
L’indaco è un color vegetale azzurro che si trova in parecchie piante e specialmente nel genere indigofera dei paesi tropicali; ne contiene pure il pastello (isatis tinctoria) ed il poligono tintorio. Si cava dalle foglie dopo la fioritura, seccate al sole, e poi frantumate ed infuse in tre volte il loro volume d’acqua. L’indaco del commercio è misto ad altre sostanze e specialmente ad alcune resine, fecula, e carbonato di calce contenendo soltanto un 45 per 100 d’indaco. L’indaco puro è volatile, insolubile nell’acqua; solubile nell’acido solforico che lo modifica; e solubile in parte nell’alcool. Coi corpi avidi d’ossigeno passa al color giallo, e divien solubile nell’acqua in concorso degli alcali; esposto poi all’aria assorbe nuovamente l’ossigeno e ridiviene turchino. Il gas idrogeno lo scolora, ma in seguito all’aria riprende il suo colore. Il suo colore azzurro ripristinato dall’ossigeno dell’aria è più durevole. Le foglie del pastello ed il poligono tintorio danno un sugo che contiene dell’indaco, e queste piante hanno il vantaggio di resistere anche ai climi temperati.
L’oricella si cava da diverse specie di licheni, e singolarmente dalla Rocella tinctoria, che cresce alle isole Canarie ed al Capoverde. Altri licheni dell’Alvernia, delle Alpi e dei Pirenei danno dell’oricella di qualità inferiore. L’oricella è di color porpureo carico. Sottratta al contatto dell’aria perde il colore e lo ripristina se viene nuovamente esposta, mostrando anch’essa di colorarsi in contatto dell’ossigeno e dell’ammoniaca, come succede dell’indaco.
§ 127. Nell’esaminare questi colori vegetali, ed il loro modificarsi per effetto degli acidi, degli alcali e specialmente per effetto dell’ossigeno atmosferico, possiamo portare un appoggio a quanto abbiamo detto parlando della colorazione dei vegetali (§ 43), essere cioè probabile che nei vegetali esista un sol liquido, fors’anche incoloro, il quale in contatto coi diversi agenti atmosferici, vero camaleonte vegetale, a seconda dell’intima costituzione dell’organo cui appartiene, assorbendo ossigeno, carbonio o fors’anche azoto, acquisti un diverso colore; questo colore inoltre potrebbe modificarsi per effetto della natura chimica dei sughi che la pianta riceve ed elabora in una data parte; e finalmente sembra predominare il color verde ove siavi abbondante e libera assimilazione di carbonio; il giallo ove, relativamente agli altri principj componenti, abbondi l’idrogeno; il rosso ove siavi assorbimento d’ossigeno, ed un colore azzurro o nerastro ove l’ammoniaca e l’azoto vi concorrano.