<dc:title> Teoria degli errori e fondamenti di statistica </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Maurizio Loreti</dc:creator><dc:date>2006</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Teoria_degli_errori_e_fondamenti_di_statistica.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Teoria_degli_errori_e_fondamenti_di_statistica/13.2&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20220902072431</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Teoria_degli_errori_e_fondamenti_di_statistica/13.2&oldid=-20220902072431
Teoria degli errori e fondamenti di statistica - 13.2 Il lemma di Neyman-Pearson Maurizio LoretiTeoria degli errori e fondamenti di statistica.djvu
L’essere ricorsi per la definizione della regione di rigetto
al calcolo del rapporto delle funzioni di verosimiglianza non è stato casuale; esiste infatti un teorema (il cosiddetto lemma di Neyman— Pearson) il quale afferma che
Se si ha a disposizione un campione di N valori indipendenti da utilizzare per discriminare tra un’ipotesi nulla ed un’ipotesi alternativa entrambe semplici, e se è richiesto un livello fisso di significanza, la massima potenza del test (ovvero la minima probabilità di errori di seconda specie) si raggiunge definendo la regione di rigetto attraverso una relazione del tipo
.
(13.4)
Infatti, indicando con la densità di probabilità della variabile (che supponiamo dipenda da un solo parametro ), siano e le due ipotesi (semplici) tra cui decidere; la funzione di verosimiglianza vale, come sappiamo,
.
Indichiamo con l’insieme di tutte le regioni
per le quali risulti
(13.5)
[p. 233modifica]con costante prefissata (nella (13.5) abbiamo sinteticamente indicato con il prodotto ). Vogliamo trovare quale di queste regioni rende massima
.
Ora, per una qualsiasi regione , valgono sia la
che la
;
e quindi, per una qualsiasi funzione , risulta sia