<dc:title> Storia della letteratura italiana </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Girolamo Tiraboschi</dc:creator><dc:date>1822</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Storia_della_letteratura_italiana_(Tiraboschi,_1822-1826)/Tomo_IV/Indice_e_sommario&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20190306145218</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Storia_della_letteratura_italiana_(Tiraboschi,_1822-1826)/Tomo_IV/Indice_e_sommario&oldid=-20190306145218
Storia della letteratura italiana - Indice e sommario Girolamo TiraboschiTiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu
[p. viimodifica]indice e sommario
DEL
TOMO QUARTO
Storia della Letteratura Italiana dall’anno mclxxxiii
fino all anno stccc.
I. Xja pace di Costanza in vece di render felici le
città italiane è origine di nuovi sconvolgimenti. II. Molte
città vengon presto a guerra le une contro le altre.
III. Guerre in Sicilia per la successione a quel trono:
morte di Arrigo re di Sicilia e imperadore. IV. Fazioni
de’ Guelfi e de’ Gibellini quanto funeste all’ Italia.
V. Principii di Federigo Secondo: sua assunzione all’impero. VI. Carattere di questo principe. VII. Principio de’ diversi dominii d’Italia: vicende della Sicilia
dopo la morte di Federigo. VIII. Carlo d’Angiò occupa
quel regno: Rodolfo eletto imperadore. IX. Vespri siciliani: serie dei’ re angiovini e aragonesi. X. Potenza de’
marchesi di Monferrato, dei’ Visconti e degli Estensi.
XI. Prospetto generale della letteratura italiana in quest’ epoca.
LIBRO PRIMO
Pag. i
Mezzi adoperati a promuover gli studi.
Capo I.
Pag. 3
Idea generale dello stato dell’ Italia in quest’ epura. [p. viiimodifica]Vili
Capo II.
Pag. ai
Favore e munificenza de’ principi nel fomentare gli studi.
I. Divisione dell’Italia in diversi dominii. II. Federigo Secondo si può non senza ragione dire italiano.
III. Quanto ei fosse versato in ogni genere di letteratura. IV. Protezione da lui accordata alle scienze. V. Notizie di Pier delle Vigne, suo cancelliere, quanto incerte. VI. Favola che ne narra il Tritemio. VII. Notizie
di esso; suo gran favore presso Federigo Secondo.
VIII. Onorevoli ambasciate a lui affidate. IX. Trovasi
al Concilio di Lione. X. Diverse opinioni intorno alla
disgrazia e alla morte di Pietro. XI. Si esamina qual
sia la più verisimile. XII. Riflessioni sul racconto che
ne fa Matteo Paris. XIII. Lettere di Pier delle Vigne.
XIV. Altre sue opere: se egli, o Federigo Secondo,
fossero autori del libro De tribus Impostoribus. XV. Impegno di Manfredo e di Corrado re di Sicilia nel promuover gli studi. XVI. Lo stesso fanno Carlo Primo
e Carlo Secondo. XVII. Profondo sapere di Innocenzo
III papa. XVIII. Leggi da lui promulgate in favor
delle lettere. XIX. Onorio III ne segue gli esempii.
XX. E così pure Gregorio IX. XXI. E dopo lui
Innocenzo Quarto, Alessandro Quarto e Urbano Quarto.
XXII. Diverse università erette da Niccolò Quarto.
XXIII. Azzo Settimo d’Este favorisce i poeti provenzali. XXIV. Forse altre notizie di questo genere giaccion tuttora nelle biblioteche.
Capo III.
Pag. Gl
Università ed altre pubbliche scuole.
I. Prospetto generale delle scuole italiane di questo
secolo. II. Gelosia dell’università di Bologna di non
perdere i suoi professori. III. Smembramento di essa
per la fondazione dell’ università di Vicenza, che presto cessa. IV. Turbolenze nell’università di Bologna:
scuole pubbliche in Arezzo. V. Nuovo smembramento [p. ixmodifica],,x
dell’uni versila di Bologna per la fondazione di quella
di Padova. VI. Fondazione della’università di Napoli
l'atta da.Federigo Secondo. VII. Questi sopprime la’università di Bologna; ma il suo editto non ha esecuzione.
VIII. Fiore in cui ella era nel corso di questo secolo.
IX. Stato dell’università di Padova ne’primi anni di
questo secolo. X. Nuova università in Vercelli, a cui
forse fu per qualche anno trasportata quella di Padova.
XI. Si ripiglia la serie delle vicende dell’università di
Padova: carattere degli storici di essa. XII. Essa ancora dopo la metà del XIII secolo era in gran fama.
XIII. Se ad essa fosse trasportata da Gregorio Decimo
quella di Bologna. XIV. Interdetto per breve tempo
posto sopra quella di Padova. XV. Premure di Federigo Secondo per l’ università di Napoli. XVI. Corrado
figlio di Federigo Secondo rinnova lo Studio in Salerno per contrapporlo a quello di Napoli. XVII. Il re
Manfredi rende poscia 1’università a Napoli. XVIII. Privilegi ad essa accordati da Carlo Primo. XIX. E poscia da Carlo Secondo. XX. Se Federigo Secondo
fondasse l’università di Ferrara. XXI. Ivi però erano
fin dal secolo XIII pubbliche scuole. XXII. Scuole pubbliche di giurisprudenza in Roma. XXIII. Università
aperta in Piacenza. XXIV. Se fosse allora fondata
quella di Macerata. XXV. Quanto fossero celebri le
scuole legali di Modena. XXVI. Concorso numeroso di
forestieri alle medesime. XXVII. Scuole reggiane, e
loro celebrità. XXVIII. Scuole pubbliche in Parma.
XXIX. Stato delle scuole milanesi, e delle pavesi.
XXX. Scuole pubbliche in Trevigi. XXXI. Se l’università di Pisa fosse allora fondata: altre pubbliche
scuole.
Capo IV.
Pag. 120
Biblioteche.
I. Per qual ragione fossero anche in questo secolo
poche e scarse le biblioteche. II. Copisti de’ libri in diverse città. 111. Prezzo de’codici: lusso in essi introdotto. IV. Notizie di alcune biblioteche. V. Biblioteche
Tiraboschi, Voi. IV. [p. xmodifica]X
monastiche. VI. Vantaggi di queste benché scarse biblioteche.
Capo V.
Pag. i3o
Piaggi.
I. Utilità de’ viaggi riguardo alle lettere. II. Viaggi
di Marco Polo: in qual lingua fossero da lui scritti.
III. Loro edizioni e versioni, e diversità che passa fra
esse. IV. \ iaggi in Tartaria e in Persia di Niccolò e
Matteo, padre e zio di Marco. V. Passano alla corte
del gran Kan de’ Tartari, da cui spediti a Roma, tornan poscia a quella corte con Marco. VI. Lor soggiorno
di più anni a quella corte. VII. Lor viaggio all Indie,
e ritorno a Venezia. VIII. Confronto delle Relazioni di
Marco colla storia di que’ paesi. IX. Vicende de’ viaggiatori dopo il loro ritorno: prigionia di Marco. X. Qual
fede debbasi alle descrizioni fatte da Marco Polo. XI. Risposta alle accuse che da alcuni si danno alle Relazioni
dei Polo. XII. Altre accuse, e risposte alle medesime.
XIII. Elogi fatti alle Relazioni di Marco. XIV'. Viaggi
di Ricoldo da Montecroce. XV. Tentativo de’ Genovesi
per trovar la via per mare all’Indie orientali: scoperta
delle Canarie.
LIBRO SECONDO
Pag. i6a
Scienze.
Capo I.
Studi sacri.
I. Nuove eresie: fondazione de’ Predicatori e de' Minori. lI. Lettore di teologia introdotto nella metropolitana di Milano. III. Se in Bologna fossero scuole pubbliche di teologia. IV. Probabilmente vi erano, ma solo
ne’monasteri. V. Anche in altre città erano somiglianti
scuole. VI. Notizie del celebre ab. Gioachimo: diversità [p. ximodifica]di opinioni intorno ad esso. VII. Epoche della sua vita:
sue rare virtù. VIII. Sue opere, e apologia di esse.
IX. Varii pareri intorno alle sue profezie. X. Anche
mentr’ei viveva, se ne spargevano alcune false. XI. Che
debba credersi di quelle che sono inserite nelle sue opere.
XII. Giudizio datone dal Papebrochio. XIII. Quelle intorno a’ romani pontefici son certamente supposte.
XIV. Professori italiani di teologia in Parigi. XV. Epoche della vita di S. Tommaso d’Aquino. XVI. Esame
di alcune circostanza di essa. XVII. Sue opere e loro
carattere. XVIII. Elogi che ne han fatto alcuni illustri
moderni scrii tori. XIX. Epoche della vita di S. Bonaventura. XX. Sue opere, e loro pregi. XXL. Prepositivo e Desiderio professori nella stessa università di Parigi. XXII. Rolando cremonese domenicano. XXIII. Altri
Domenicani italiani professori in Parigi. XXIV. Notizia del
Beato Giovanni da Parma francescano; s’ei sia l’autore
dell’ Evangelio eterno. XXV. Si continua 1 esame della
stessa quistione. XXVI. Teologi agostiniani in Parigi:
Egidio da Roma. XXVII. Agostino Trionfo d’Ancona.
XXVllI. Jacopo da Viterbo. XXIX. Quanto sia gloriosa
all’ Italia questa serie de’ suoi professori in Parigi.
XXX. Chi fosse il primo autore delle Concordanze bibliche. XXXI. Scrittori contro le eresie: moneta cremonese. XXXII. F. Rainero Sacconi. XXXIII. Buonaccorso. XXXIV. Scrittori contro gli orrori de’ Greci:
Buonaccorso bolognese. XXXV. Niccolò da Otranto
sostenitore de’ medesimi errori. XXXVI. Alcuni scrittori
sacri. XXXVII. Cronache monastiche. XXXVIII. Scrittori delle Vite de’ SS. F. Jacopo da Voragine.
CAPO II.
Pag. 236
Filosofìa e Matematica.
I. Stato infelice della filosofia innanzi al secolo XIII.
II. Jacopo cherico veneziano è il primo nel tradurre in
latino le opere d’Aristotele. III. Altre traduzioni di esse:
vicende della dottrina d’Aristotele in Francia. IV. Nuove
traduzioni di Aristotele e di altri autori greci ordinate
da Federigo Secondo o da Manfredi. V. Erbario Quarto [p. xiimodifica]XII
promuove molto gli studi filosofici. VI. Ordina a S. Tommaso di tradurre e di comentare le opere di Aristotele.
VII. Altre opere filosofiche di S. Tommaso. VIII. Opere
matematiche di Campano novarese. IX.. Opere astronomiche del medesimo e di altri. X. Leonardo Fibonacci
porta in Italia i numeri arabici. XI. Giordano Nemorario, ossia del Bosco, fu di patria tedesco. XII. Astrologia giudiciaria fomentata da Federigo Secondo. XIII. E
da Ezzelino da Romano. XIV. Notizie di Guido Bonatti; sua patria e suoi principii XV. Predizioni delle
quali egli si vanta. XVI. Altre cose ammirabili, ma
favolose, che di lui si raccontano. XXII. Notizie che si
ricavano dalle opere del Bonatti. XVIII. Se Guido sul fin
de’ suoi giorni entrasse nell Ordine de: Minori XIX. Sua
morte e sue opere. XX. Gherardo cremonese da Sabbioneta dee distinguersi dall'altro Gherardo cremonese
più antico. XXI. Opere del primo XXII. L‘astrologia
giudiciaria insegnata in Padova e in Bologna. XXIII. Vitellione tedesco scrittor’ di ottica, ma vissuto molto in
Italia. XXIV. Epoca dell’ invenz.ion degli occhiali sconosciuti agli antichi. XXV. Essa appartiene agli ultimi
anni del secolo XIII. XXVI. L’inventore ne fu Salvino
degli Armati. XXVII. La bussola nautica fu sconosciuta
agli antichi. XXVIII. L’invenzion di essa non si dee a
Cinesi. XXIX. Diversità di opinioni tra gli scrittori
francesi nell'indicarne la più antica menzione. XXX. Testimonianze di alcuni scrittori del secolo XIII, che ne
ragionano. XXXI. Tassodi Brunetto Latini. XXXII. Non
si pruova ch’essa fosse invenzione di Flavio Gioja
d’Amalfi. XXXIII. Risposta ad alcuni argomenti in favor degli Amalfitani. XXXIV. Nè i Francesi, nè i Tedeschi, né gl’ Inglesi se ne possono dire inventori.
XXXV. Non è improbabile che questa scoperta si
debba agli Arabi. XXXVI. Scrittori di filosofia morale.
XXXVII. Notizie di Albertano giudice e delle sue òpere.
XXXVIII. Scarso numero de’ professori di filosofia in
Bologna. XXXIX. Anche in Padova se ne trovano assai
pochi. [p. xiiimodifica]Capo III,
Pag. B09
XIII
Medicina.
I. Sollecitudine de’ principi nel promuover lo studio
della medicina. II. Leggi perciò promulgate in Sicilia da
Federigo Secondo e da Carlo Primo. III. Celebrità in cui
continuava ad essere la scuola salernitana. IV. Professori
di essa celebri: Pietro Musandino e Mauro. V. Altri professori ivi rinomati. VI. Collegi de’ medici istituiti in
alcune città. VII. Quanto fiorisse lo studio della medicina
in Bologna. VIII. Alcuni dei’ più celebri professori ivi:
Ugo da Lucca. IX. Rolando cremonese, Niccolò di
Fernham, Sinigardo d’Arezzo. X. Taddeo d’Alderotto; notizie della sua vita. XI. Di quanta stima ei
godesse. XII. Ricchezze insigni da lui raccolte colla sua
arte. XIII. Suo testamento, sua morte e sue opere.
XIV. Guglielmo da Brescia. XV. Bartolommeo da Varignana. XVI. Simone da Genova: risposta a un’ accusa
del Marchaud. XVII. Progressi della chirurgia; Ruggiero
da Parma. XVIII. Rolando pure da Parma. XIX. Bruno
da Longoburgo. XX. Teodorico da Lucca domenicano,
e poi vescovo. XXI Guglielmo da Saliceto. XXII. Lanfranco milanese. XXIII. Giovanni Passavanti.
Capo IV.
Pag. 354
Giurisprudenza civile.
I. Onore in cui era in Italia la giurisprudenza. II. Statuti formati da molte città d’Italia a loro regolamento.
III. Riforma di molti tra essi fatta da F. Giovanni da
Vicenza: carattere di quest’ uom singolare. IV. Prodigi
da alcuni attribuitigli, negati da altri. V. Grande stima
da lui ottenuta singolarmente in Bologna. VI. Solenne
pace fra le città di Lombardia, da lui stabilita in Verona. VII. Suo arringo in quell’occasione. VIII. S’intromette nel temporal governo delle città, e perciò
perde il frutto del suo ministero. IX. Sue diverse vicende
dopo questo fatto. X. Se fosse altre volte adoperato [p. xivmodifica]XIV
in somiglianti affari. XI. Esame degli scrittori che han
di lui ragionato. XII. Altri religiosi in questo secolo occupati nel pacificar le città. XIII. Celebri giureconsulti
di questi tempi. Notizie di Pillio. XIV. Lottario cremonese, ed altri giureconsulti. XV. Grande fama di Azzo:
epoche della sua vita. XVI. Ugolino e Bagarotto.
XVII. Balduino da Reggio. XVII. Altri giureconsulti,
e singolarmente Roffredo da Benevento. XIX. Martino
da Fano. XX. Accorso: sua Chiosa quanto stimata.
XXI. Tre figli di Accorso tutti giureconsulti. XXII. Odofredo, e carattere de’ suoi libri. XXIII. Guido da Suzzara. XXIV. Più altri giureconsulti accennati. XXV. Dino
da Mugello. XXVI. Due donne senza alcun fondamento
annoverate tra’ professori di Bologna. XXVII. Professori di giurisprudenza in Padova. XXVIII. Jacopo d’Arena e Geremia da Montagnone. XXIX. Professori della
stessa scienza in Napoli. XXX. Professori in Modena,
in Reggio, in Pisa e altrove. XXXI. Celebre collegio
de’ giureconsulti in Brescia. XXXII. Conclusione.
Capo V.
Pag. 417
Giurisprudenza ecclesiastica.
I. Diverse compilazioni delle Decretali pontificie fatte
in questo secolo. II. Prima raccolta fattane da Bernardo
pavese. III. Altre posteriori Raccolte. IV. Altre Raccolte innanzi a’ tempi di Gregorio ix. V. Nuova Collezione fattane da Gregorio ix. VI. Difetti in essa
osservati. VII. Sesto libro delle Decretali aggiunto da
Bonifacio viii. VIII. La giurisprudenza ecclesiastica
coltivasi con gran fervore. IX. Somme di Canoni scritte
da Sicardo e da altri. X. Altra Somma compostane da
Uguccione pisano vescovo di Ferrara. XI. Nomi di più
altri canonisti men celebri. XII. Notizia della vita e delle
opere di Grazia d! Arezzo. XIII. E dell’arcidiacono Tancredi. XIV. Altri più brevemente accennati. XV. Chiosa
di Bartolommeo da Brescia, ed altre sue opere. XVI. Innocenzo Quarto coltiva e fomenta questo studio.
XVII. Elogio del cardinale Arrigo d’ Ostia. XVIIL. Di
Egidio Foscarari e di Pietro Capretto Lambertini. [p. xvmodifica]XV 1
XIX. E di Guglielmo Durante. XX. Studio de’ Canoni
in Modena, in Reggio e altrove. XXI. Professori di
esso in Padova. XXII. In Napoli. XXIII. E in Vercelli.
XXIV. Elogio del cardin 'a Guala. XXV. Errori dell’Argelati emendati.
Capo VI.
Pag. 467
Storia.
I. Carattere generale degli storici di questo secolo.
II. Questione sulla patria di Goffredo da Viterbo: sue
Cronache. III. Notizie di Sicardo vescovo di Cremona,
e delle sue opere. IV. Di Giovanni Colonna arcivescovo di Messina. V. Di Riccobaldo ferrarese. VI. Riflessioni sui falli in cui sono caduti. VII. Scrittori di
storia antica: Guido dalle Colonne. VIII. Scrittori
della Storia siciliana: Riccardo da S. Germano. IX. Matteo Spinello. X. Niccolò di Jamsilla e Saba Malaspina.
XI. Bartolommeo da Castelnuovo. XII. Storie fiorentine:
Ricordano Malespini. XIIL. Cronache pisane. XIV..Storici dello Stato veneto. XV. Storie genovesi scritte per
pubblico ordine. XVI. Storici milanesi. XVII. Cronaca
astigiana.
LIBRO TERZO
Pag. 5o3
Belle lettere ed Arti.
Capo I.
Lingue straniere.
I. Pruove del fervore con cui studiavasi in Italia la
lingua arabica. II. Somigliante impegno nello studio della
lingua greca. III. Giovanni da Capova versato nella lingua ebraica. IV. S’introduce in Italia lo studio della
lingua francese; qual ne fosse l origine. V. Lodi esagerate da alcuni Italiani date a questa lingua. VI. Esame
di un’opinione di monsignor Pontanini. [p. xvimodifica]XVI
Capo II.
Pag. 514
Poesia provenzale.
I. Necessità di rischiarare questo punto di storia finora
intralciato. II. Favore da’ poeti provenzali incontrato
alla corte de’ principi Estensi. III. Carattere di questi
poeti. IV. Altri principi italiani lor protettori. V. Notizie de’ poeti provenzali italiani: Niccoletto da Torino
e Pietro dalla Caravana. VI. Bartolommeo Giorgi e
Bonifacio Calvi. VII. Alberto Quaglia ed altri. VIII. Percivalle Doria. IX. Alberto marchese Malaspina ed altri.
X. Racconti intorno alla vita di Sordello fatti dal Nostradamus, dal Crescimbeni e dal Quadrio. XI. Prodezze
di Sordello in Italia, secondo la narrazione del Platina.
XII. Altre prodezze ch’ei narra da lui operate in Francia e in Italia. XIII. Contraddizioni e incoerenze di
questi racconti. XIV. Il Platina ricavò il racconto da
Buonamente Aliprando. XV. Non si pruova ch’ ei fosse
signore di Mantova. XVI. Azioni di Sordello narrate da
Rolandino storico contemporaneo. XVII. Si esamina il
passo in cui Dante ne ragiona. XVIII. E il comento
sopra esso di Benvenuto da Imola. XIX. Si distingue
nelle cose che si narrano di Sordello, il vero dal falso,
o dubbioso. XX. Opere da lui composte. XXI. Altri
poeti provenzali. XXII. Quando e perchè cessasse in
Italia la poesia provenzale.
Capo III.
Pag. 56o *
Poesia italiana.
I. Idea delle Storie della Poesia italiana, che abbiamo
finora. II. Dubbii sull’ esistenza di un Lucio Drusi poeta
del secolo xii. III. Ciullo d’ Alcamo siciliano poetò verso
il fine di questo secolo. IV. Sembra ch’ ei sia più antico
tra tutti i poeti italiani. V. Poesia italiana fomentata e
coltivata da Federigo Secondo, e da altri della sua
corte. VI. Se debba ammettersi tra’ poeti di questa età
Lodovico della Vernaccia. VII. E Mico da Siena. [p. xviimodifica]XVIt
Vili. S. Francesco e F. Elia annoverati da alcuni tra"
poeti; notizie di F. Pacifico. IX. Notizie ed elogio di
(Guido Guinicelli. X. Guido Ghisilieri, Fabrizio ed
Onesto poeti bolognesi. XI. Buonaggiunta da Lucca,
Gallo pisano ed altri. XII. Altri poeti rammentati da
Dante. XIII. Notizie della vita e della opere di Guittone d’Arezzo. XIV. Notizie della vita di Guido Cavalcanti. XV. Vicende di esso e sua morte. XVI. Sue
poesie e loro carattere. XVII. Gran copia di altri poeti.
XVIII Poeti siciliani. XIX. Poeti toscani. XX. Poeti
di altre città d’Italia. XXI Esame di un passo di
Dante, in cui nega a quattro città la gloria di avere
avuti poeti. XXII. Due poeti milanesi assai rozzi.
XXIII. Ricerche sulla rinnovazione della poesia teatrale:
stato della questione. XXIV. Quali siano i più antichi saggi di poesie drammatiche. XXV. Antiche rappresentazioni, se fossero azioni drammatiche. XXVI. Se
fosse tale uno spettacolo descritto da Giovanni Villani. XXVII. Esame di un passo di Albertino Mussato.
XXVIII. Non pare che azioni drammatiche fossero
ancora introdotte in Italia nel corso di questo secolo.
Capo IV.
Pag. 631
Poesia latina.
I. Perchè fosse scarso in questo secolo il numero de’
poeti latini. II. Notizie della vita di Arrigo da Settimello. III. Sue infelici vicende. IV. Quando scrivesse
il suo poema. V. Stima in cui esso già aveasi: edizioni
fattene. VI. Errori del P. Negri. VII. Altri autori di
poesie latine. VIII. Altri poeti latini. IX. Epigrammi su’
bagni di Pozzuoli: chi siane autore. X. Gaufrido inglese, ma vissuto in Italia: suoi trattati rettorici. XI. Altre opere di Gaufrido. XII. Si pruova ch’ ei non è 1’autore del poema sugli Ufficiali della Corte romana.
XIII. L’autore di esso visse lungo tempo in Italia. [p. xviiimodifica]XV1IJ
Cato V.
Pag. 65y
Gramatira ed Eloquenza.
I. Si rigetta l’opinione di alcuni, che Bologna non
avesse professori di belle lettere. II. Notizie di Buoncompagno professore di belle lettere in quella città.
III. Circostanze della sua vita narrate da F. Salimbene.
IV. Opere da lui composte. V. Carattere singolare di
esso. VI. In quanta stima egli fosse. VII’., Altri professori di
gramatica in Bologna. VIII. Notizie di Bonaccio da Bergamo celebre professore nella stessa città. IX. Elogio
di Bene, famoso professore esso pure. X. Galeotto o
Guidotto traduttore della Rettorica di Cicerone. XI. Professori di gramatica in Padova. XII. Gualtero professore
in Napoli. XIII. Altri in altre città. XIV. Opere grammaticali di Uguccione vescovo di Ferrara. XV. Notizie di
Giovanni Balbi e del suo Catholicon. XVI. Scrittori
della Vita di Brunetto Latini. XVII. Sue vicende e sua
morte. XVIII. Elogi di esso fatti dagli scrittori di que’
tempi. XIX. Esame del passo in cui Dante di lui ragiona. XX. Descrizione dell’opera intitolata il Tesoro.
XXI. Altre opere di Brunetto indicate dal Villani.
XXII. Altre opere a lui attribuite. XXIII. Qual frutto
si traesse da’ precetti di questi professori. XXIV. Carattere de’ sacri oratori di questo secolo. XXV. Alcuni
lodati per eloquenza. XXVI. In qual lingua allora si
predicasse.
Capo VI.
Pag. 71 o
Arti liberali.
I. Confronto dello stato delle scienze con quello delle
arti nel secolo xiii. II. Opere magnifiche d’architettura
fatte in Italia a questa età. III. Notizie di Marchionne
aretino e di altri architetti. IV. Jacopo architetto del
tempio di S. Francesco d’Assisi chi fosse. V. Arnolfo
ed altri. VI. Niccola e Giovani pisani architetti e scultori, ed altri. VII. Scultura esercitata in altre parti d’Italia. VIII. Questione, a chi si debba il primato nel [p. xixmodifica]risorgimento della pittura. IX. È certo che in Italia
furon sempre pittori anche italiani. X. Pitture più antiche di Cimabue in Siena, in Bologna e altrove. XI. Altre pitture del tempo medesimo ora perite. XII. Se
debban dirsi opere di Greci, o fatte alla maniera de’
Greci. XIII. Notizie di Cimabue: esame di alcuni passi
del Vasari e del Baldinucci. XIV. Lodi ad esso date.
XV. Oderigi da Gubbio celebre miniatore. XVI. Altri
pittori e lavoratori di musaici.