<dc:title> Storia della letteratura italiana </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Girolamo Tiraboschi</dc:creator><dc:date>1822</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Storia_della_letteratura_italiana_(Tiraboschi,_1822-1826)/Tomo_IV/Prefazione&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20190306144830</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Storia_della_letteratura_italiana_(Tiraboschi,_1822-1826)/Tomo_IV/Prefazione&oldid=-20190306144830
Storia della letteratura italiana - Prefazione Girolamo TiraboschiTiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu
[p. vmodifica]PREFAZIONE
Innanzi a’ precedenti tomi della mia Storia ho
trattenuti non brevemente i lettori or su uno, or su
altro argomento che alla materia, di cui in essi dovea
trattarsi, mi sembrava opportuno. Innanzi a questo
nulla mi si offre che richiegga lungo proemio; nè io
son tra quelli che pensano che una lunghissima prefazione aggiunga ornamento e fama ad un libro.
Io mi compiaccio nel vedermi omai giunto alla metà
della difficil carriera che ho presa a correre; poichè
tutta l opera non oltrepasserà, come credo, l" ottavo
o il nono volume. Il favorevole accoglimento troppo
maggiore di quel che io potessi sperare, con cui è
stata ricevuta finora questa mia Storia, mi accresce
lena e coraggio a continuarla; poichè ben dolce e piacevole è la fatica che riesce gradita a coloro per cui
si sostiene. Mi si permetta perciò a questo luogo di
attestarne la sincera mia riconoscenza agli eruditi Italiani, a’ quali nondimeno io temo che l’amore e la
stima da cui son giustamente compresi per la comune
lor patria, abbia renduta questa mia opera più pregevole per avventura, ch’ ella non è per se stessa. I quai
ringraziamenti io debbo singolarmente e a tutti gli autori di Giornali e di Novelle letterarie, che sembrano
aver gareggiato a vicenda nell’ animarmi al proseguimento del mio lavoro, e a più Accademie d’Italia, e
a quella particolarmente sì celebre di Cortona, che
coll" aggregarmi a’ lor socii me ne hanno accordata una
troppo onorevole ricompensa.
A questi sentimenti, che la gratitudine da me richiede,
io debbo aggiugnere, o, a dir meglio, rinnovare una
preghiera da me altre volte già fatta. Questa mia Storia
è indirizzata all" onore di tutta l Italia; e tutti perciò
io prego gli eruditi Italiani a volermi comunicare quelle
notizie e que" lumi che posson giovare ad accrescerglielo sempre maggiore. Se ne’ tomi finor pubblicati [p. vimodifica]VI PREFAZIONE
essi osserveranno ch’io o abbia commessi errori, o
abbia commesse tai cose che nella Storia della Letteratura Italiana non dovesser tacersi; e se riguardo a’ tempi,
de’ quali debbo ancor ragionare, essi hanno monumenti, osservazioni e scoperte che ne’ libri già stampati e non difficili a ritrovarsi non s’incontrino, niuna
cosa mi potran fare più grata, che avvertirmene cortesemente. Mi lusingo di aver già mostrato abbastanza
ch’ io son ben lungi dal volermi arricchire delle altrui
spoglie, e che rendo volentieri ad ognuno quella gloria
che gli si dee; ed essi potran perciò persuadersi che
userò in modo dei’ lumi da essi somministratimi, che
ne rimanga loro tutta la lode. Io altro non bramo che
di esporre nella vera sua luce, quanto debbano all’Italia le lettere e le scienze tutte, acciocchè e alcuni tra
gli stranieri apprendano a sentire e a scrivere con minor disprezzo degl'italiani, e alcuni ancora tra gli'italiani cessino finalmente di essere ammiratori troppo
ciechi e adulatori troppo servili degli stranieri.