Salmi (Diodati 1821)/capitolo 56
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SALMO 56.
Davide prega Dio di salvarlo dai suoi nemici, e gia lo loda per la concessa liberazione.
Mictam di Davide, intorno a ciò che i Filistei lo presero in Gat1; dato al Capo de’ Musici, in su Ionat-elem-rehochim.
1 ABBI pietà di me, o Dio; perciocchè gli uomini a gola aperta sono dietro a me; i miei assalitori mi stringono tuttodì.
2 I miei nemici son dietro a me a gola aperta tuttodì; perciocchè gran numero di gente mi assale da alto.
3 Nel giorno che io temerò, io mi confiderò in te.
4 Coll’aiuto di Dio, io loderò la sua parola; io mi confido in Dio, io non temerò cosa che mi possa far la carne2.
5 Tuttodì fanno dolorose le mie parole; tutti i lor pensieri son contro a me a male.
6 Si radunano insieme, stanno in agguato; spiano le mie pedate, come aspettando di coglier l’anima mia.
7 In vano sarebbe il salvar loro la vita; o Dio, trabocca i popoli nella tua ira.
8 Tu hai contate le mie fughe; riponi le mie lagrime ne’ tuoi barili; non sono elleno nel tuo registro?
9 Allora i miei nemici volteranno le spalle, nel giorno che io griderò; questo so io, che Iddio è per me3.
10 Con l’aiuto di Dio, io loderò la sua parola; con l’aiuto del Signore, io loderò la sua parola.
11 Io mi confido in Dio; io non temerò cosa che mi possa far l’uomo.
12 Io ho sopra me i voti che io ti ho fatti, o Dio; io ti renderò lodi.
13 Conciossiachè tu abbi riscossa l’anima mia dalla morte; non hai tu guardati i miei piedi di ruina4, acciocchè io cammini nel cospetto di Dio nella luce de’ viventi?
Note
- ↑ 1 Sam. 21. 10, ccc.
- ↑ Sal. 118. 6. Eb. 13. 6.
- ↑ Rom. 8. 81.
- ↑ Sal. 116. 8.