Primo libro di Samuele (Diodati 1821)/capitolo 21
Questo testo è completo. |
◄ | capitolo 20 | capitolo 22 | ► |
Davide fugge a Nob dove mangia ilpane sacro, poi a Gat, nella caverna di Adullam e nel paese di Moab.
2 E Davide disse al Sacerdote Ahimelec: Il re m’ha comandato qualche cosa, e m’ha detto: Niuno sappia nulla di ciò perchè io ti mando, e di ciò che t’ho ordinato. E, quant’è a’ miei fanti, io li ho assegnati a trovarsi in un certo luogo.
3 Ora dunque, che hai a mano? dammi cinque pani, o ciò che tu potrai.
4 E il Sacerdote rispose a Davide, e disse: Io non ho a mano alcun pan comune, ma bene ho del pane sacro2; i fanti si sono eglino almen guardati da donne?
5 E Davide rispose al Sacerdote, e gli disse: Anzi le donne sono state appartate da noi dall’altro ieri che io partii; e gli arnesi de’ fanti già erano santi; benchè il nostro viaggio sia per affare che non è sacro; quanto più adunque sarà oggi quel pane tenuto santamente fra i nostri arnesi?
6 Il Sacerdote adunque gli diè del pane sacro3; perciocchè quivi non era altro pane che i pani di presenza, ch’erano stati levati d’innanzi al Signore, per mettervi de’ pani caldi, il giorno stesso che quelli si erano levati.
7 Or in quel dì un uomo de’ servitori di Saulle, il cui nome era Doeg, Idumeo4, il principale de’ mandriani di Saulle, era quivi rattenuto davanti al Signore.
8 E Davide disse ad Ahimelec: Non hai tu qui a mano alcuna lancia o spada? perciocchè io non ho presa meco nè la mia spada, nè le mie armi; perchè l’affare del re premeva.
9 E il Sacerdote rispose: Io ho la spada di Goliat Filisteo, il qual tu percotesti nella valle di Ela5; ecco, ella è involta in un drappo dietro all’Efod; se tu te la vuoi pigliare, pigliala; perciocchè qui non ve n’è alcuna altra, se non quella. E Davide disse: Non ve n’è alcuna pari; dammela.
10 Allora Davide si levò, e in quel giorno se ne fuggì d’innanzi a Saulle, e venne ad Achis, re di Gat.
11 E i servitori di Achis gli dissero: Non è costui Davide, re del paese6? Non è egli costui, del quale si cantava nelle danze, dicendo: Saulle ne ha percossi i suoi mille, E Davide i suoi diecimila7?
12 E Davide si mise queste parole nel cuore, e temette grandemente di Achis, re di Gat.
13 Ed egli si contraffece in lor presenza, e s’infinse pazzo fra le lor mani8; e segnava gli usci della porta, e si scombavava la barba.
14 Ed Achis disse a’ suoi servitori: Ecco, voi vedete un uomo insensato; perchè me l’avete voi menato?
15 Mi mancano forse insensati, che voi mi avete menato costui, per far l’insensato appresso di me? entrerebbe costui in casa mia?