Salmi (Diodati 1821)/capitolo 55
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SALMO 55.
Davide si lagna della malvagità dei suoi nemici, persevera nell’orazione, e si rimettein Dio.
Maschil di Davide, dato al Capo de’ Musici, sopra Neghinot.
1 O DIO, porgi l’orecchio alla mia orazione; e non nasconderti dalla mia supplicazione.
2 Attendi a me, e rispondimi; io mi lagno nella mia orazione, e romoreggio;
3 Per lo gridar del nemico, per l’oppressione dell’empio; perciocchè essi mi traboccano addosso delle calamità, e mi nimicano con ira.
4 Il mio cuore è angosciato dentro di me; e spaventi mortali mi sono caduti addosso.
5 Paura e tremito mi è sopraggiunto; e terrore mi ha coperto.
6 Onde io ho detto: Oh! avessi io delle ale, come le colombe! Io me ne volerei, e mi riparerei in alcun luogo.
7 Ecco, io me ne fuggirei lontano; io dimorerei nel deserto. (Sela.)
8 Io mi affretterei di scampare Dal vento impetuoso e dal turbo.
9 Disperdili, Signore; dividi le lor lingue; perciocchè io ho vedute violenze e risse nella città.
10 Essa n’è circondata d’intorno alle sue mura, giorno e notte; e in mezzo ad essa vi è iniquità ed ingiuria.
11 Dentro di essa non vi è altro che malizie; frodi ed inganni non si muovono dalle sue piazze.
12 Perciocchè non è stato un mio nemico che mi ha fatto vituperio; altrimenti, io l’avrei comportato; non è stato uno che mi avesse in odio che si è levato contro a me; altrimenti, io mi sarei nascosto da lui.
13 Anzi, sei stato tu, ch’eri, secondo la mia estimazione, il mio conduttore, ed il mio famigliare1.
14 Che comunicavamo dolcemente insieme i nostri segreti, e andavamo di compagnia nella Casa di Dio.
15 Metta loro la morte la mano addosso, scendano sotterra tutti vivi2; perciocchè nel mezzo di loro, nelle lor dimore, non vi è altro che malvagità.
16 Quant’è a me, io griderò a Dio, e il Signore mi salverà.
17 La sera, la mattina, e in sul mezzodì, io orerò e romoreggerò3; ed egli udirà la mia voce.
18 Egli riscuoterà l’anima mia dall’assalto che mi è dato, e la metterà in pace; perciocchè essi son contro a me in gran numero.
19 Iddio mi udirà, e li abbatterà; egli, dico, che dimora in ogni eternità; (Sela.) Perciocchè giammai non si mutano, e non temono Iddio.
20 Hanno messa la mano addosso a quelli che vivevano in buona pace con loro; hanno rotto il lor patto.
21 Le lor bocche son più dolci che burro; ma ne’ cuori loro vi è guerra; le lor parole son più morbide che olio, ma son tante coltellate.
22 Rimetti nel Signore il tuo peso, ed egli ti sosterrà4; egli non permetterà giammai che il giusto caggia.
23 Ma tu, o Dio, farai scender coloro nel pozzo della perdizione; gli uomini di sangue e di frode Non compieranno a mezzo i giorni loro5; ma io mi confiderò in te.
Note
- ↑ 2 Sam. 15. 12; 16. 23
- ↑ Num. 16. 30.
- ↑ 1 Tess. 5. 17.
- ↑ Sal. 37. 5. Mat. 6. 25, ecc. 1 Piet. 5. 7.
- ↑ Prov. 10. 27.