Re Baldoria/Personaggi
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PERSONAGGI
SANTA PUTREDINE.
Gran fantasma spiràlico di bruma azzurrognola, la cui faccia camusa rosseggia, di giorno, come un sole al tramonto, e inverdisce la notte, apparendo tenue e lustreggiante come la faccia della luna riflessa da uno stagno. Le sue smisurate braccia, floscie, simili a sciarpe di fumo, accarezzano gli orizzonti.
RE BALDORIA.
Un enorme naso bitorzoluto lo annuncia di lontano. Un ciuffo di capelli biondicci infarinati gli folleggia in mezzo alla fronte; due pesanti anelli d’oro gli stirano le muscose orecchie; due fedine di stoppa sembrano allargare le sue guancie paffute e rubiconde. — Gli oscilla sull’occipite un berretto di velluto color cioccolatta, simile per la forma a un budino, con una spica di frumento a guisa di piuma.
Il suo giustacuore di velluto color crema è teso dall’abbondanza della pancia enorme, che gli opprime le coscie, le quali sono inguainate in una maglia color sangue di bue. — Cammina penosamente, come sui carboni ardenti, posando con angoscia i larghi piedi, che gli dolgono sempre, nonostante l’ampiezza dei calzari — Al suo fianco sinistro, tintinna La Succulenta, lunga spada d’oro la cui estremità s’allarga in forma di cucchiaio.
Egli brandisce una forchetta d’oro tempestata di gemme (insegna della suprema potestà), e tien sempre appeso sotto al mento un tovagliolo a ricami d’oro.
FRA TRIPPA
Cappellano di Re Baldoria. Somiglia a una colossale damigiana dal collo gozzuto, cui sovrasti, a guisa di testa o di tappo, una vescica di sugna. Indossa la tonaca bianca dei Domenicani, ed ha per cintura una lunghissima catena di sanguinacci.
TORTA, SOFFIONE, BECHAMEL
Guatteri sacri. Cenciosi durante il primo atto, indossano, negli atti seguenti, la lussuosa divisa dei Cuochi della Felicità universale: ampio grembiale d’amoerro bianco, che forma, sui fianchi, lunghe pieghe tubolari; altissimo berretto da cuoco, di pelliccia candida, adorno di smalti e cosparso di gemme. Ognuno di essi brandisce una casseruola d’oro, dal manico lungo.
SOGLIOLA, TRIGLIA, SARDELLA
Vassalli di Re Baldoria.
Assai lunghi e magri, son vestiti di maglie verdi ed hanno corazze enormi simili a caldaie, un elmo tondeggiante che pare un paiuolo, o una graticola d’oro sull’occipite, a guisa d’aureola. Ognun d’essi brandisce una mestola d’argento dal manico lunghissimo.
MASTICAFIELE
Sopraintendente delle cucine; primo consigliere di Re Baldoria.
Alto, ossuto; ha un profilo affilato e un colorito olivastro. Ampio grembiale di porpora a strisce verdi e scarlatte, intessuto di fiorami lucenti e con lunghe pieghe tubolari ai lati. Sul capo, a guisa d’elmo, un enorme imbuto capovolto, nel quale è infisso, come pennacchio, un mazzo di papaveri. Ha in mano un gran trinciante d’argento incrostato di rubini.
PANCOTTO
Sopraintendente delle cantine; secondo consigliere di Re Baldoria.
E’ imbottito di grasso roseo e di flemma imperturbabile.
Profilo pecorino, occhi timidi di vittima. Due grosse trecce stoppose gli s’attorcigliano sulle tempie.
Ha un grembialone di raso bianco a fiorami cilestrini, con pieghe tubolari sui fianchi. Sull’occipite leccarda d’oro a guisa d’aureola. Tiene in mano una schiumarola d’argento tempestata di diamanti.
FAMONE
Capo degli Affamati. Faccia spettrale sotto un’incolta capigliatura nera; bocca tagliata da un’orecchia all’altra e invasa da un cespuglio di peli fumosi. Lungo corpo contorto; enormi piedi scalzi, ossosi; calzoni grigi a brandelli; ignudo il petto sotto un saione grigio e sventolante. Gli pende dal collo una piccola buccina e brandisce con la destra una lunga forchetta a due punte.
ANGUILLA
Consigliere di tutte le persone ammodo. Mimo e commediante improvvisatore. Altissimo, dinoccolato, ha una maglia verde cangiante e un gabbano color pulce. Cranio oblungo, calvo, volto interamente glabro, sfregiato alla tempia sinistra dal segno d’un calcio di un destriero reale. Fisonomia animata, occhi pieni di furberia. Braccia smisurate, mani cadaveriche, schiena curva per l’abitudine degl’inchini.
ALKAMAH
Pellegrino, dalla cocolla nera. Lunga barba fulva e riccioluta. Volto in forma di triangolo scaleno e di un pallore incandescente, sotto un cappuccio puntuto, altissimo, simile a un comignolo affumicato. Ha calzari a punte bifide, e porta appesi alla cintola, dei rosarii, dei coltelli scintillanti e delle fiale oblunghe piene di liquori sinistri. Camminando, barcolla di continuo e s’appoggia a un bordone che tiene con due mani. Lo accompagna un tintinnìo diabolico di coltelli urtantisi.
L’IDIOTA
Poeta di professione. Ha sul capo un elmo rotto. Capelli lunghi, di un biondo ardente, piovono in riccioli innumerevoli sulle sue tempie incavate, e il loro superbo ondeggiare contrasta crudelmente con la malinconia estenuata del viso.
Magro, agilissimo, ha una maglia azzurra cosparsa di stelle d’oro, e una giubba militare a brandelli, guernita di punte di ferro, smussate. Gli pende sulla schiena uno scudo di cuoio coperto di grosse borchie di ferro arrugginito. Sotto il braccio sinistro, una cetra. Nella mano destra, un troncone di spada.
MAZZAPICCHIO, BALENA, PAPPONE, SALAME (Forti)
Affamati potenti, partigiani di Famone. Son vestiti come guardiani di porci (gabbani inzaccherati, brache grigie rattoppate).
VERMICELLO, CROSTINO, DENTACUTO ANITROCCOLO (Deboli)
Affamati deboli, partigiani dei Guatteri sacri. Sono vestiti come i Forti.
UN PASTORE
IL VAMPIRO PTIOKARUM
GUATTERI
Poliziotti della Pacifica Digestione.
Bianchi grembiali di lana. Sul capo, a guisa d’elmo, un imbuto capovolto, con un pennacchio di prezzemolo. Tengono in mano forchette a due rebbi, attizzatoi e lunghi cucchiai.
CANONICI, PRETI E VENDITORI AMBULANTI
Coperti di cenci, come vagabondi.
JENE E GUFI
L’azione di questa tragedia satirica si svolge nel Regno dei Citrulli, in un’epoca vagamente medioevale.