Puerili (Leopardi)/Argomento di una canzone sullo stato presente d'Italia
Questo testo è completo. |
◄ | Elegie | Per il monumento di Dante | ► |
1
ARGOMENTO
di una canzone sullo stato presente dell'italia
(1818)
O patria mia, vedo i monumenti, gli archi, ecc.; ma non vedo la tua gloria antica, ecc. Se avessi due fonti di lagrime, non potrei piangere abbastanza per te. Passaggio agl'italiani che hanno combattuto per Napoleone: alla Russia. Morendo i poveretti, ecc. (dopo una descrizione lirica del modo come morivano) si volgevano a te, o patria, ecc. O Italia, o Italia bella, O patria nostra, o in che diversa terra Moriamo per colui che ti fa guerra. Oh morissimo per mano di forti e non del freddo! oh morissimo per te, non per li tuoi tiranni! oh fosse nota la morte nostra! infelici sconosciuti per sempre e inutilmente soffrenti le più acerbe pene. Così dicendo, morivano e gli addentavano le bestie feroci, urlando su per la neve e il ghiaccio, ecc. Anime care, datevi pace e vi sia conforto Che non hacci per voi conforto alcuno. Infelicissimi fra tutti, riposatevi nell'infinità della vostra miseria; vi sia conforto il pianto della patria e de' parenti: non di voi si lagna la patria, ma di chi vi spinse A pugnar contra lei E mesce al pianto vostro il pianto suo: sventuratissima sempre; vi sia conforto che la sorte vostra non è stata più dolce di quella della patria. Dei guai sofferti dall'Italia sotto il dominio de' francesi tanto monarchico quanto repubblicano, del suo spoglio, ecc. Che differenza, parlando della Russia, da quel tempo, ecc. Qui si possono ricordare le vittorie riportate da Adriano sopra i parti, se però i parti hanno che fare coi russi. Si può ricordare in modo di sentenze liriche quello che ho scritto nei miei Pensieri delle illusioni che si spengono, in proposito della freddezza degl'italiani. Sempre poi si può venir paragonando il presente al passato, ai romani, ai greci, alle Termopile, ecc. E questo vi conforti, Ché conforto non è per voi nessuno.
O patria mia, vedo le mura e gli archi ecc. Ma la gloria non vedo Non vedo il lauro e 'l ferro ond'eran carchi I nostri padri antichi, ecc. Nuda la fronte e 'l petto, ecc. O patria mia, chi t'ha ridotta in questo stato? Passo flebile, ecc. Se fosser gli occhi miei due vive fonti (fonti vive. Se le pupille mie fosser due fonti), ecc., Non potrei pianger tanto Ch'adeguassi, ecc. Ché fosti donna un tempo; ora se' schiava incatenata ecc. Dove sono i tuoi figli? Che fanno? perché non si combatte più per te? ecc. Odo il suono della battaglia: vedo che i tuoi figli combattono, vedo il valore, ecc. Passaggio alla campagna di Russia. Ahi! non è per te ch'essi combattono, ecc. Misero è ben chi muore pugnando per altro che per la patria. — Qui si passi alla battaglia de' greci alle Termopile. Ipotiposi de' combattenti. Muoiono tutti. Cosi cosi! Evviva evviva! Beatissimi voi! Non tempo, ecc. non invidia oscurerà la vostra fama. Allora Simonide (si metta il figlio di ecc.) prendea la lira (si veda se visse a quel tempo veramente). Qui si può fingere il canto di Simonide, ma passando alle parole sue di colpo, come Virgilio, citato dal Monti, nel settimo dell'Eneide. Così cantava Simonide. Oh! potess'io cantare egualmente per gli italiani. Oh! come mi arderebbe il cuore ecc. Che la miseria vostra Colpa del fato fu, non colpa vostra. Nata l'Italia a vincer tutte le genti cosi nella felicità come nella miseria. — Oh! come sono sparite le tue glorie ecc. in tono solenne. Tutte piangiamo insieme, itale genti, Poi che n'ha dato il cielo Dopo il tempo sereno, Tempo d’affanno e d’amarezza (tristezza) pieno. Questo può servire per la chiusa. È stato meglio per voi morire comunque, poich'eravate servi ed era serva la patria vostra.