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ii. abbozzi e prime stesure | 195 |
può venir paragonando il presente al passato, ai romani, ai greci, alle Termopile, ecc. E questo vi conforti, Ché conforto non è per voi nessuno.
O patria mia, vedo le mura e gli archi ecc. Ma la gloria non vedo Non vedo il lauro e 'l ferro ond'eran carchi I nostri padri antichi, ecc. Nuda la fronte e 'l petto, ecc. O patria mia, chi t'ha ridotta in questo stato? Passo flebile, ecc. Se fosser gli occhi miei due vive fonti (fonti vive. Se le pupille mie fosser due fonti), ecc., Non potrei pianger tanto Ch'adeguassi, ecc. Ché fosti donna un tempo; ora se' schiava incatenata ecc. Dove sono i tuoi figli? Che fanno? perché non si combatte più per te? ecc. Odo il suono della battaglia: vedo che i tuoi figli combattono, vedo il valore, ecc. Passaggio alla campagna di Russia. Ahi! non è per te ch'essi combattono, ecc. Misero è ben chi muore pugnando per altro che per la patria. — Qui si passi alla battaglia de' greci alle Termopile. Ipotiposi de' combattenti. Muoiono tutti. Cosi cosi! Evviva evviva! Beatissimi voi! Non tempo, ecc. non invidia oscurerà la vostra fama. Allora Simonide (si metta il figlio di ecc.) prendea la lira (si veda se visse a quel tempo veramente). Qui si può fingere il canto di Simonide, ma passando alle parole sue di colpo, come Virgilio, citato dal Monti, nel settimo dell'Eneide. Così cantava Simonide. Oh! potess'io cantare egualmente per gli italiani. Oh! come mi arderebbe il cuore ecc. Che la miseria vostra Colpa del fato fu, non colpa vostra. Nata l'Italia a vincer tutte le genti cosi nella felicità come nella miseria. — Oh! come sono sparite le tue glorie ecc. in tono solenne. Tutte piangiamo insieme, itale genti, Poi che n'ha dato il cielo Dopo il tempo sereno, Tempo d’affanno e d’amarezza (tristezza) pieno. Questo può servire per la chiusa. È stato meglio per voi morire comunque, poich'eravate servi ed era serva la patria vostra.
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PER IL MONUMENTO DI DANTE
Perché la pace, ecc. O Italia, ti rivolgi ai tuoi maggiori; mira, ecc. vergognati una volta, ecc. Onorate, italiani, i vostri maggiori, poiché nessun presente lo merita. Cercava lo straniero la tomba di Dante e non trovava un sasso che gl'indicasse dove posavano