Portale:Teatro/Sezioni
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Sezioni del portale
modificaIntro
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Autore in evidenza
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Considerato il riformatore del melodramma italiano, ha concentrato la sua attività tra Roma e Vienna, e deve la sua passione per il teatro agli incoraggiamenti de La Romanina, famosa soprano italiana, che lo convinse ad abbandonare una carriera (ecclesiastica/forense) mai decollata e le sue giovanili velleità poetiche. Nonostantre la fama che lo circonda, su ventisette melodrammi scritti in quasi mezzo secolo di attività teatrale, solo tre hanno finale autenticamente tragico: Didone Abbandonata, Catone in Utica, Attilio Regolo.
Invito alla lettura
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Le parole di Elettra, presagio dell'imminente delitto...
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otte! funesta, atroce, orribil notte, |
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Dietro le quinte
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La Tragedia nasce dai cori ditirambici eseguiti nelle cerimonie in onore di Dioniso: improvvisati e rapsodici, furono successivamente poeticizzati forse da Arione di Metimma. Nella processione il canto, eseguito dai seguaci del dio, era diretto da una guida: Tespi trasformò questo capo nel primo attore che dialoga con il coro, proponendo argomenti slegati dalle vicende del dio. Siamo intorno al VI secolo a.C., con l'introduzione del secondo e poi del terzo attore nasce definitivamente il dramma, portato a compimento dai tre grandi tragediografi greci, Eschilo, Sofocle, Euripide.
Teatro del giorno
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—II secolo d.C. |
Indice degli autori
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Ultimi testi inseriti
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- Agamennone (Alfieri)
- Macbeth (Shakespeare)
- Le rane (Aristofane)
- Tieste (Foscolo)
- Saul (Alfieri)
- I Persiani (Eschilo)
- La tempesta (Shakespeare)
- Adelchi (Manzoni)
- Edipo re (Sofocle)
- Una partita a scacchi (Giacosa)
- La Cortigiana (Aretino)
- Tommaso Moro (Pellico)
- Medea (Seneca)
- La bottega del caffè (Goldoni)
- Artaserse (Metastasio)
Rilettura del mese
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Le rane di Aristofane
(trad. di B.e P. Rositini,1545)
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