Gestione delle sezioni del Portale Teatro

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Sezioni del portale

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Autore in evidenza

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Autore in evidenza
 
Sofocle, in greco Σοφοκλῆς - Sophoklễs, (Colono 496 a.C., Atene 406 a.C.), è considerato, insieme ad Eschilo ed Euripide, uno dei maggiori poeti tragici dell'antica Grecia.

Uomo politico e amico di Pericle, godeva presso la popolazione ateniese di una forte stima, rispetto al suo antagonista sul palcoscenico, Eschilo, che spesso sfidava in gare di bravura nelle rappresentazioni tragiche. Introdusse per primo il terzo attore e valorizzò l'impatto della scenografia; i suoi personaggi furono sempre segnati da sentimenti di genuina umanità, portando sulla scena un elemento nuovo rispetto al volto statuario della tragedia classica. Per togliere l'enfasi (onkos) dalla recitazione, inventò il monologo (in greco ρήσις, rhesis), un momento che celebrava la bravura degli attori e valorizzava in chiave drammatica i sentimenti dei protagonisti.



Invito alla lettura

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Invito alla lettura
 
Adelchi sconfitto da Carlo Magno, decide l'esilio.
Adelchi, tragedia scritta da Alessandro Manzoni, pubblicata nel 1822, narra le vicende dell'omonimo figlio di Desiderio, re dei Longobardi, nel periodo della caduta del suo regno tra il 772 e il 774, ad opera di Carlo Magno. Il destino infausto trascina in rovina anche la sorella del giovane principe, Ermengarda, rifiutata come sposa, per ragioni politiche, dal re dei franchi. La tragica sorte dei protagonisti pone le basi per il primo sviluppo della Divina Provvidenza, il fulcro tematico de I promessi sposi.

Nel coro, che comincia con i versi divenuti famosi, Manzoni descrive la tragica fine della dolce e fragile Ermengarda, incapace di sopportare il suo crudele destino...

 parsa le trecce morbide
su l’affannoso petto,
lenta le palme, e rorida
di morte il bianco aspetto,
giace la pia, col tremolo
sguardo cercando il ciel


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Dietro le quinte

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Dietro le quinte
 

Antico teatro greco
L'Orchestra, (gr. ὀρχήστρα), era uno spazio piano, certamente livellato e circolare con al centro un altare (gr. θυμέλη, thimele), attorno al quale si radunava per assistere alla celebrazione, il pubblico, θέατρον (theatron, teatro, da θεᾶσθαι, vedere). Gli attori recitavano davanti la Skenè (gr. σχηνή), l'edificio scenico, che originariamente aveva una funzione pratica, permettendo agli attori di prepararsi senza essere visti. Due avancorpi laterali, i paraskenia (gr. παρασχήνια), contenevano il proscenio (gr. προσχήνιον), un palco in legno profondo pochi metri e leggermente rialzato rispetto all'orchestra, su cui si muovevano gli attori. Due corridoi laterali, i parodos (gr. πάροδος) permettevano l'ingresso del pubblico sulle gradinate (gr. κοίλον, koilon), divise in ordini dai διαζώματα (diazomata, pianerottoli, che correvano lungo tutto il semicerchio), e dalle σκάλες (skales, i gradini che conducevano ai vari livelli). I posti riservati alle autorità (religiosi e cittadini illustri) erano i προεδρία (proedria), situati a livello dell'orchestra nel zone più centrali.


Teatro del giorno

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Teatro del giorno


La Fenice


—XVIII secolo d.C.

 
La Fenice è il principale teatro lirico di Venezia. Progettato nel 1790 da Gian Antonio Selva, è stato più volte distrutto dal fuoco e ricostruito. Nel 1853, Giuseppe Verdi, alla prima de La Traviata, fu sonoramente fischiato.



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Rilettura del mese

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Rilettura del mese

Le rane di Aristofane
(trad. di B.e P. Rositini,1545)

 


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