Portale:Teatro
![]() Autore in evidenza ![]() Nei suoi drammi avviene il rovesciamento della virtus, valore spesso centrale nel resto della sua produzione letteraria. I personaggi delle sue tragedie, emersi dalla tradizione mitica greca, offrono un catalogo completo di comportamenti umani, in special modo le esperienze del male e della morte: uccisioni, incesti, magia nera, cannibalismo e follia; tutto in un clima di sfrenata ed irrazionale violenza. Caratteristica è l'assenza del "deus ex machina", simbolo di conciliazione e lieto fine, in cambio di uno spaccato di vita in cui non esiste alcuna soluzione o rimedio al male commesso o ricevuto. I protagonisti sono condannati ad un destino, apparentemente privo di senso, ma del tutto normale in un mondo divenuto preda delle forze del male.
![]() Invito alla lettura ![]() Nel coro, che comincia con i versi divenuti famosi, Manzoni descrive la tragica fine della dolce e fragile Ermengarda, incapace di sopportare il suo crudele destino...
![]() Dietro le quinte ![]() La Commedia nasce da un corteo simile a quello della tragedia, ma meno solenne, il comus (gr. κῶμος) una manifestazione cittadina sempre in onore di Dioniso che terminava con un canto fallico. Il clima ludico favoriva una partecipazione diretta del pubblico che spesso rispondeva al coro del corteo. La commedia si caratterizza infatti proprio per la presenza di due cori, un elemento portante delle opere di Aristofane.
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![]() Rilettura del mese Le rane di Aristofane
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