Poesie (Carrer)/Odi/Odi varie/A Giuditta Pasta
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A GIUDITA PASTA
L’ANNO 1833.
O di Tusnelda amante,
Cherusco giovinetto,
Che dal palco raggiante
Tanta piovesti in petto
De’ riguardanti attoniti
6Acuta voluttà1;
E più che Varo e Roma
Tue voci minacciose,
Degli occhi e della chioma
Madri temeano e spose
Le onnipotenti insidie
12E l’emula beltà;
Non salsi è ver leggiero
Pin, nè spronai cavallo,
Quando l’Anglo severo
Uscisti e il lieve Gallo
Colla virtù d’insoliti
18Concenti ad allegrar
Ma dietro il chiaro grido
Di tua crescente fama,
Teco di lido in lido
Venni con ansia brama
Sull’ale infaticabili
24Del caldo immaginar.
Poi quando il mar britanno
Rivalicasti, e gli erti
Gioghi per nostro danno
Dal gran Punico aperti.
Che il tuo bel seno, Italia,
30Primiero insanguinò.
Sclamai: non lunga vìa
D’amico ciel separa
Te dalla patria mia!
O patria mia, prepara
Serti, e il più dolce cantico
36Che sul tuo mar suonò.
Ma dove l’igneo monte
Fuma, e il Tirren si spande,
Partenope alla fronte
Prima ti diè ghirlande,
Olona quindi e d’Adige
42Il bel margo t’udì;
Giugnesti alfin; rattenne
L’errante mio pensiero
Al giunger tuo le penne,
E s’acquetò nel vero,
Nè dal sognato gaudio
48Il vero dissentì.
Oh! l’immaturo avello,
Denso di lauri e mirti,
Ridar potesse il bello
E d’amorosi spirti,
Che tanta patria gloria
54Trasse a perir con sè;
Di Nella e di Vinegia
Mesto cantor gentile2,
Pari alla Donna egregia
Fora il soave stile,
Che d’Adria il lido memore
60Aspetta invan da me.
Seco, o Giuditta, un giorno
Io le tue soglie entrai,
Ma seco far ritorno
Non m’avverrà più mai.
Oh nostra vita! Oh rapidi
66Istanti del piacer!
E mentre gemo e canto,
E come so t’onoro.
Tu pur l’involi, e intanto
Un fremito canoro
Te desïata annunzia
72All’invido stranier.