Poesie (Carrer)/Odi/Odi varie/A Vincenzo Bellini
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A VINCENZO BELLINI
QUANDO CANTARONSI IN VENEZIA LA PRIMA VOLTA
I MONTECCHI E I CAPULETI.
Chi de’ guerreschi timpani
Fra l’orrido concento,
Chi d’amorosa tibia
Imita il gemer lento,
E al furibondo secolo
6Insegna la pietà?
Ancor di sangue fumano
Le inorridite valli,
I fiumi al mar sospingono
Per inusati calli
L’onda, che a tornar limpida
12Aspetta un’altra età.
Le spose in freddi talami
Requie trovar non ponno,
Più reo della vigilia
È delle madri il sonno,
Ogni magione ha un feretro,
18Ogni anima un sospir.
È ver che un Dio pacifico
Ne chiama a mutui amplessi,
Che dell’ulivo spuntano
Le foglie tra i cipressi,
Cui d’orbe nuore e vergini
24Le lagrime nutrir;
Ma che? si tosto l’anima,
Ad altri suoni avvezza,
La pura di que’ numeri
Celestïal dolcezza
Gustar potrà, che un genio,
30Bellini, a te spirò?
Si, che il potrà più l’arida
Gleba cui Sirio adugge,
Le mattutine lagrime
Cupidamente sugge;
Più vivo il sol rifolgora
36Fra i nembi che fugò.
Segui, Vincenzo: stimolo
Ti sien le nostre lodi
Nova a mercar dovizia
Di musicali modi
Neil’arte ond’ebbe Pesaro
42Fin oggi i primi onor.
Segui: finchè germoglino
Altre per te corone,
Vagheggerem la florida
Che al giovin crin t’impone
Il plauso di tutt’Adria,
48Il voto del mio cor.
Nelle dimore funebri
Verrem de’ Capuleti
Teco d’un padre a gemere
Sui rigidi divieti,
E d’una cara esanime
54Sui mal rinati dì.
Troppo le Muse piansero
Al finto caso amaro,
Quando trafitto Piramo
Giacque sul proprio acciaro,
E il gelso babilonico
60Novi color vestì.