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A GIUDITA PASTA
L’ANNO 1833.
O di Tusnelda amante,
Cherusco giovinetto,
Che dal palco raggiante
Tanta piovesti in petto
De’ riguardanti attoniti
6Acuta voluttà1;
E più che Varo e Roma
Tue voci minacciose,
Degli occhi e della chioma
Madri temeano e spose
Le onnipotenti insidie
12E l’emula beltà;