Piano regolatore di Roma 1883 - Relazione/Ponti sul Tevere

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Via d'Ara-coeli ridotta a largo I Lungotevere

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Ponti sul Tevere e vie di accesso ai medesimi.


Nel descrivere alcuno dei quartieri per abitazioni, e alcune strade principali, noi abbiamo per incidenza [p. 95 modifica]indicate certe località, ove era necessario costruire un ponte per la traversata del Tevere. Occorre ora che ci occupiamo in modo più completo dei ponti, e delle strade che vi si collegano direttamente.

Dicemmo già, che la posizione dei ponti doveva essere più specialmente determinata dall’importanza delle contrade opposte, che meritano un immediato collegamento; e in generale dalla condizione che i ponti riescano bastantemente prossimi uno all’altro nel grosso abitato della città. Questi criteri ci sono parsi opportunamente seguiti nel disegno del piano regolatore, come si rileverà dalle seguenti indicazioni.

I ponti nuovi sarebbero sei. Il primo presso Porta Portese, ha per iscopo di collegare il quartiere del Testaccio alla nuova stazione ferroviaria di S. Cosimato. Il secondo alla Regola, serve ad unire questo Rione colla parte più popolosa del Trastevere. Il terzo, a metà delle vie Giulia e Longara, pone in diretta comunicazione il Rione Parione ed il nuovo quartierino Gianicolense. Il quarto all’Orso, mette al quartiere in Prati di Castello dalle contrade circostanti alla Piazza Agonale. Il quinto al Popolo procura un altro accesso allo stesso quartiere in Prati. Il sesto finalmente serve al passaggio dal Borgo Flaminio alla Piazza d’Armi. Gli altri sei Ponti esistenti si conservano tutti perchè sono utilissimi anch’essi. Di fatti il Ponte Rotto, da ricostruirsi in modo, che lasci libero il deflusso dell’acqua nei due rami dell’Isola Tiberina, serve opportunamente a legare il Trastevere ai mercati presso la Bocca della Verità, e alle grandi vie che vi si accentrano. Il ponte Quattro Capi pone in relazione il [p. 96 modifica]Trastevere coi pressi del Campidoglio. Il ponte Sisto, serve ai dintorni di S. Andrea della Valle per passare al Trastevere e alla passeggiata del Gianicolo. Il ponte a S. Giovanni dei Fiorentini abbrevia il cammino a chi dal Rione Ponte si dirige all’estremità della Longara. Il ponte S. Angelo giova alla comunicazione coi Borghi Vaticani, e il ponte a Ripetta mette il Rione Campo Marzio in comunicazione colla via più centrale del nuovo quartiere in Prati. Esso è provvisorio, e a suo tempo dovrà sostituirsi con altro definitivo, in linea colla via Tomacelli.

Ecco poi la distanza fra i Ponti stessi:

Dal Ponte di Porta Portese al Ponte Rotto Metri 850
Dal Ponte Rotto a Ponte Quattro Capi » 200
Dal Ponte Quattro Capi al Ponte alla Regola » 280
Dal Ponte alla Regola al Ponte Sisto » 350
Dal Ponte Sisto al Ponte a mezzo della Longara » 550
Dal Ponte della Longara al Ponte di S. Giovanni dei Fiorentini » 350
Dal Ponte di S. Giovanni dei Fiorentini al Ponte S. Angelo » 450
Dal Ponte S. Angelo al Ponte dell'Orso » 400
Dal Ponte dell'Orso al Ponte di Ripetta » 380
Dal Ponte di Ripetta al Ponte al Popolo » 550
Dal Ponte al Popolo al Borgo Flaminio » 700

In quanto alla larghezza da assegnarsi ai nuovi ponti la Commissione, udito l’ingegnere governativo Signor [p. 97 modifica]Cav. Zucchelli direttore dei lavori per la sistemazione del Tevere, e l’Ingegnere Signor Cav. Vescovali capo del servizio idraulico municipale, d’accordo colla Giunta propone, che si assegni la sezione di metri 20 a quello da sostituirsi al Ponte Rotto, nonchè agli altri della Regola, della Longara, dell’Orso e di Ripetta; e la sezione di metri 16 a quelli di Porta Portese, del Popolo e del Borgo Flaminio.

In questa circostanza la Commissione ha esaminato il progetto governativo per la sistemazione del Ponte Cestio all’Isola, ed ha emesso un voto formale, perchè sia modificato giudicando poco conveniente, nei riguardi estetici, il partito d’ingrandirlo con l’aggiunta di una travata di ferro a graticcio. Ad essa preme sopratutto che si conservi l’antico Cestio, e stima che ciò possa farsi aggiungendo altri archi in muratura che armonizzino per disegno con quello esistente; provvedendo anche all’ampliamento di larghezza del ponte, essendo insufficiente al bisogno l’attuale; salvo a studiare il modo di dare maggiore ampiezza anche al Ponte Fabricio.

Finalmente la Commissione, memore che la legge sul concorso Governativo prescrive l’esecuzione, in un tempo determinato, di due dei ponti del piano regolatore, ha voluto occuparsi della scelta delle località per questi, ed è stata unanime nell’indicare quello alla Regola, che contribuirà alla riforma dei quartieri della Regola e del Trastevere; e l’altro all’Orso, che giova allo sviluppo del quartiere in Prati, facendo voto che quest’ultimo si costruisca in muratura, se dovrà servire di accesso al palazzo di Giustizia.

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Ad ognuno dei ponti corrisponde poi una strada, tanto da una parte che dall’altra del fiume. Una traversa, che dalla via di S. Paolo passa pel Testaccio, e che da porta Portese va alla stazione di Trastevere, serve al ponte presso detta porta.

Dalla via di S. Teodoro un’altra strada, in parte allargata, in parte continuata fra case di poco valore, va al ponte Rotto, al quale nella riva opposta fa capo la via Longarina anch’essa allargata.

Al ponte Quattro Capi si accede dal Largo, che dovrà farsi attorno al Teatro di Marcello e ai Portici di Ottavia; e al di là del fiume nel piano regolatore vedesi segnata una via in parte nuova, che si dirige alla corte della Chiesa di S. Cecilia e continua per la via di San Michele fino alla porta Portese. La Commissione ha osservato, che con questo andamento si avrebbe a demolire la chiesuola di S. Benedetto in Piscinula, che vuolsi sia stata fabbricata ove era la casa paterna del titolare, che ha forma basilicale ed un campanile del decimoterzo secolo. Siccome lo spostare alquanto il tracciato della strada non presentava difficoltà, così si è fatta studiare una variante che passa a fianco della Chiesa di S. Benedetto, e non tocca la corte della Chiesa di S. Cecilia; quale variante si propone come linea definitiva.

Degli accessi al ponte alla Regola non occorre riparlare, facendo esso parte della grande arteria da porta del Popolo a porta Portese.

Per andare al ponte Sisto, il piano regolatore ripete il disegno, che fa approvato nel piano di massima del 1873. La traversa si distacca dalla via Nazionale a [p. 99 modifica]Sant'Andrea della Valle, prende per la via dei Chiavari allargata, apresi in piazzetta a Grotta Pinta, ove bisogna compiere l’atterramento di un informe isolato, e demolire la chiesuola di S. Barbera di niun pregio, e infine proseguire per la via dei Pettinari, che è urgente allargare sulla destra. Al di là poi di ponte Sisto si corregge la strada attuale, che piega a destra e che va a porta Settimiana; e si apre una strada nuova, che piega a sinistra, per andare alla piazza di S. M. in Trastevere, più direttamente e più agiatamente che ora non sia.

Dalla via Nazionale in piazza della Chiesa Nuova per via Larga, e con un tratto di strada nuova si arriva al ponte della Longara, che al di là combina con una nuova strada traversa del quartierino sotto il Gianicolo.

Per andare al ponte di S. Giovanni dei Fiorentini, si percorre una traversa, correggendo e ampliando la via dei Cimatori.

Da piazza Madama, sbarazzata dagli isolati che la guastano, allargando la via della Corsia e la via di Tor Sanguigna, e aprendo un varco a traverso il caseggiato per tratto non lungo, si raggiunge la via Panico. Così si dà un altro buon accesso al ponte S. Angelo, oltre quello principale della via del Banco S. Spirito, di cui abbiamo parlato nell’articolo relativo al proseguimento della via Nazionale.

Al ponte all’Orso si andrà mediante una bella traversa rettilinea e larga metri 16, il cui asse si diparte dalla fontana dei Calderai in piazza Agonale. Passando per piazza Fiammetta occorrerà demolire una parte del palazzo Sacripanti sul fianco del vicolo del Soldato.

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La via Tomacelli allargata a metri 16 a partire dal Corso, e che è in direzione colla via Reale in Prati di Castello, servirà di accesso al ponte di Ripetta. L’allargamento è segnato tutto sul lato meridionale, per non mutilare la Chiesa di S. Girolamo degli Schiavoni fatta costruire da Sisto V, coi disegni di Martino Longhi e Giovanni Fontana.

L’emiciclo del Nettuno in piazza del Popolo servirà di rampa per raggiungere il piano del ponte proposto al fondo della passeggiata di Ripetta; e mediante una breve via nuova fiancheggiata da fabbriche simmetriche nella località detta dell’Oca, si passerà ad uno dei principali stradoni del quartiere in Prati.

Finalmente una strada traversa del quartiere del Borgo Flaminio si connetterà all’ultimo Ponte e alla nuova piazza d’Armi.