Piano regolatore di Roma 1883 - Relazione/Via d'Ara-coeli ridotta a largo

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Via d’Aracoeli ridotta a Largo innanzi al Campidoglio


La considerazione, colla quale abbiamo chiuso il precedente articolo, ma temperata dalla riserva istessa, è quella che ha indotto la Commissione, per iniziativa del proprio Presidente, a suggerire ciò che le sembrò una omissione del piano regolatore; la mancanza cioè di un grandioso accesso al Campidoglio, che permetta allo sguardo di abbracciarne anche a distanza l’insieme. La via d’Aracoeli tagliata obliquamente fa sì, che non si scuopra il complesso delle fabbriche architettate dal Buonarroti a decorazione della piazza Capitolina, fino a che non si giunga sulla piazza d’Aracoeli; ed anche quivi si è già così vicini al piede del colle, che la cresta della cordonata di ascesa proiettata sul fondo nasconde tutto il basamento del palazzo Senatorio. [p. 94 modifica]L'effetto invece sarebbe completo, se dalla grande strada in prosecuzione della via Nazionale e precisamente dalla piazza del Gesù si tagliassero le fabbriche a sinistra della via d’Aracoeli, secondo una linea che andasse a collimare col fianco del Palazzo dei Musei. Ne risulterebbe un Largo con i lati alquanto divergenti, avente per obbiettivo la completa vista del clivo e della vetta decorata del Campidoglio. Se si riflette che il palazzetto Muti deve demolirsi per la prosecuzione della via degli Astalli, che il palazzetto della fabbrica di S. Pietro per la stessa ragione dovrebbe mutilarsi, che il già convento del Gesù deve essere attraversato, per l’apertura di una strada a fianco della Chiesa, si comprenderà che con poco più si otterrebbe la formazione di buon tratto del proposto Largo. Per completarlo però non si tace che dovrebbero essere demolite anche le fabbriche che fiancheggiano la piazza d’Aracoeli incontro i palazzi Malatesta e Massimo, le quali quantunque di non grande importanza, pure hanno ragguardevole valore fondiario, per la posizione loro. Il Consiglio considererà se il nostro suggerimento meriti di essere accolto ora, come quello che ha per fine il decoro ed il culto del Campidoglio, di questo colle così meritamente famoso per le antiche e per le moderne memorie; o se piuttosto, commendandone il concetto, non sia da rimandarne la esecuzione ad altro tempo.