<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/755&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20130712194121</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/755&oldid=-20130712194121
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 755 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 167modifica] quando è contraria all’indole della lingua, scema o distrugge, 1°, la sua potenza e facoltà, 2°, la sua bellezza e bontà naturale e propria, àltera, perde, guasta la sua proprietà, la sua natura, il suo carattere, la sua essenziale struttura e forma ec. Fuori di questo, com’é altrettanto vano che dannoso e micidiale l’assunto d’impedire ch’ella si arricchisca, cosí è impossibile e dannoso l’impedire che si modifichi secondo i tempi e gli uomini e le cose, dalle quali la lingua dipende e per le quali è fatta, non per qualche ente immaginario, come la virtú o la giustizia ch’é immutabile o si suppone. E perché Cicerone non iscrisse come il vecchio Catone ec., non perciò resta ch’egli non sia, come in ordine a tutto il [p. 168modifica]rimanente, cosí pure alla lingua, il sommo scrittor latino: né che Virgilio non sia il primo poeta latino, e limpidissimo specchio di latinità (riconosciuto dallo stesso Frontone negli Exempla elocutionum), perciò che la sua lingua è ben diversa