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[p. 478 modifica] Ella è cosa certa e incontrastabile. La verità, che una cosa sia buona, che un’altra sia cattiva, vale a dire il bene e il male, si credono naturalmente assoluti e non sono altro che relativi. Quest’é una fonte immensa di errori e volgari e filosofici. Quest’é un’osservazione vastissima che distrugge infiniti sistemi filosofici ec.; e appiana e toglie infinite contraddizioni e difficoltà, nella gran considerazione delle cose, massimamente generale, e appartenente ai loro rapporti. Non v’é quasi altra verità assoluta se non che Tutto è relativo. Questa dev’esser la base di tutta la metafisica. (22 dicembre 1820).


*   In proposito della pretesa legge naturale, come in natura non esista idea né legge di contratto, e come non ci possa assolutamente esser contratto obbligatorio in natura, ancorché fatto realmente, e con [p. 479 modifica]tutta la possibile perfezione, vedilo nell’Essai sur l’indifférence en matière de religion, una ventina di pagg. dopo il principio del capo X. (22 dicembre 1820).


*   Tanto è vero che lo straordinario è fonte di