Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3769
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è, si può dire, onninamente stazionario; nell’Eneide assolutamente retrogrado dal settimo libro in poi, e cosí nell’Odissea: errore e difetto sommo ed essenzialissimo e contrario ad ogni arte. Nella Lusiade nol saprei ora dire, né nella Enriade, dove però l’interesse non può essere né stazionario né retrogrado né crescente, essendo affatto nullo, almeno per tutti gli altri fuor de’ francesi. Puoi vedere a proposito del crescente interesse l’Elogio di Voltaire, nelle opere di Federico II, 1790, tome VII, p. 75.
Ho detto in questo discorso come sia necessario che il soggetto dell’epopea sia nazionale, e come dannoso sarebbe ch’ei fosse universale ec. (se non nel modo usato dal Tasso ec.). Ma per altra parte la nazionalità del soggetto limita, quanto a se, l’interesse e il grand’effetto del poema, a una sola nazione. Non v’è altro modo di ovviare a questo gran male (il qual fa ancora che i posteri, dopo le tante mutazioni politiche che cagiona il tempo, distruttore o cangiatore delle nazioni, o de’ loro nomi, ch’è tutt’uno,