Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3625
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Vedi il Forcellini in Fuam (7 ottobre 1823).
* Alla p. 2821, fine. Notisi il significato continuativo di confuto nell’esempio di Titinnio appo il Forcellini, dove questo verbo sta nel senso proprio, e questo si è quello di confundo, ma continuato, come excepto in un luogo di Virgilio, da me altrove esaminato, per excipio. Notisi ancora che nell’improprio suo ma piú comune significato, confuto è vero continuativo di confundo. Anche noi diciamo (e cosí i francesi ec.) confondere uno colle ragioni, confondere le ragioni di uno, confondere l’avversario ec., e ciò vale confutare, ma questo esprime azione e quello è quasi un atto, e quasi il termine e l’effetto del confutare ec. Le quali osservazioni confermano la derivazione di confuto da noi e dagli etimologi stabilita. Cosí mi par di spiegare la traslazione del suo significato da quel di mescere insieme a quel di confutare, e cosí mi par di doverlo intendere: non ispiegarlo per compescere e derivar la metafora da questo lato, come fa il Vossio (appo Forcellini), il quale anche