Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3597

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[p. 52 modifica] capace per niun modo di amare. Ora il Tasso gli fa un pregio di questa incapacità (c. V, st. 61-4). Achille è interessantissimo perch’egli è amabilissimo. Ed è amabilissimo non solamente a causa del suo sovrano valor personale, ma eziandio per la stessa ferocia, per la stessa intolleranza, per la stessa suscettibilità, veemenza ed impeto di carattere e di passioni, superbia, carattere e maniere disprezzanti (veri mezzi di farsi amare, e forse soli ec.), iracondo, incapace di sopportare un’ingiuria, soverchiatore, un poco étourdi, volage ec., e per lo stesso capriccio, qualità che congiunte colla gioventú e colla bellezza, e di piú col coraggio, la forza e i tanti altri pregi, fortune, circostanze, e meriti reali di Achille, sono sempre amabilissime, e [p. 53 modifica]fanno amatissimo chi le possiede. Ciò avviene anche oggidí e sempre avverrà (e veramente Achille è un personaggio completamente amabile: non sarebbe tale se mancasse dei detti difetti). Nondimeno s’elle si trovassero oggi in una persona civile in quel grado in cui Omero le dipinge in Achille, esse parrebbero certamente eccessive, e mal riuscirebbero; ma ben bisogna distinguere i tempi antichissimi da’ moderni, e la misura conveniente a nazioni semirozze da quella che può star bene nelle civili. Del resto poi il poema epico in qualunque secolo dee proporre un personaggio che sia singolare, e le cui qualità eccedano le ordinarie anche quanto alla misura. Questo personaggio non dev’esser solamente amabile ed ammirabile ma mirabilmente amabile, e singolarmente ammirabile. Il Tasso si guardò bene dal dar negli eccessi per questa parte, rispetto a Rinaldo. Ei gli diede le dette qualità, per le quali lo fece amabile (mentre Goffredo non lo è), e perché amabile, interessante assai piú di Goffredo (quanto può essere quel leggiero interesse che si prende per uomini non isventurati, e in impresa che non può piú starci a cuore, secondo il già detto in tal proposito).