<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3598&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20150925105932</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3598&oldid=-20150925105932
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 3598 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 53modifica] Se il Tasso eccedette in Rinaldo, ciò fu piuttosto dal lato contrario. Cioè nel farlo ancor troppo ragionevole, troppo pio e devoto. Colle quali qualità ei si credette di ornarlo e renderlo piú interessante, e si stimò in dovere di attribuirgliele, e facendo altrimenti avrebbe creduto di peccare, non solo contro la morale o la religione, ma contro la poesia e contro il buon giudizio e contro la proprietà del poema epico. Egli arriva sino a farlo confessare e far la sua penitenza sul monte Oliveto, prima di andare all’impresa del bosco (c. XVIII, stanza 6-17). Egli avrebbe creduto lasciare una gran macchia nell’onor di Rinaldo e una grande mancanza nella stima de’ lettori verso di lui, s’e’ non gli avesse fatto purgar la coscienza ed assolverlo [p. 54modifica]de’ peccati dell’uccision di Gernando e delle fornicazioni con Armida. Con tuttociò il carattere di Rinaldo riesce bene amabile. Ma Goffredo non ha né ferocia, né capriccio, né impeto, né passione veruna; non è giovane, non risplende per bellezza; il suo coraggio e la sua prodezza di cuore e di mano piuttosto si afferma di quello che si dimostri e si faccia operare; i suoi pregi eroici