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52 pensieri (3596-3597)

laddove tutte le dette cose volevano, prima che l’interesse fosse uguale, anzi indiviso tra i due; poi per lo meno (essendo questo veramente per natura impossibile, perché da una parte la duplicità degli Eroi non si può palliare ed eludere, come vorrebbe il Tasso, in modo veruno, sia quale si voglia, né fare che il lettore se la dissimuli, considerando le due persone come una sola; dall’altra parte non si può togliere che tra’ due o piú, il lettore non iscelga e non ponga l’uno innanzi all’altro, e se son piú, l’un dopo l’altro per gradi), ch’ei fosse maggiore per Goffredo.


*    Ma Goffredo (e questo è un altro grandissimo ed intimo, benché poco o non mai osservato, difetto della Gerusalemme, e benché colpa della natura de’ tempi moderni e delle raffinate idee, anzi che del Tasso), Goffredo è personaggio pochissimo interessante, e forse nulla, perché i suoi pregi e ’l suo valore son troppo morali. Egli è persona troppo seria, troppo poco, anzi niente amabile, benché per ogni parte stimabile. E come può essere amabile un uomo assolutamente privo d’ogni passione, e tutto ragione? un carattere freddissimo? Difficilmente ancora può farsi amare chi non è o non apparisce  (3597) capace per niun modo di amare. Ora il Tasso gli fa un pregio di questa incapacità (c. V, st. 61-4). Achille è interessantissimo perch’egli è amabilissimo. Ed è amabilissimo non solamente a causa del suo sovrano valor personale, ma eziandio per la stessa ferocia, per la stessa intolleranza, per la stessa suscettibilità, veemenza ed impeto di carattere e di passioni, superbia, carattere e maniere disprezzanti (veri mezzi di farsi amare, e forse soli ec.), iracondo, incapace di sopportare un’ingiuria, soverchiatore, un poco étourdi, volage ec., e per lo stesso capriccio, qualità che congiunte colla gioventú e colla bellezza, e di piú col coraggio, la forza e i tanti altri pregi, fortune, circostanze, e meriti reali di Achille, sono sempre amabilissime, e